CON ZINGARETTI UN NUOVO PD, UN NUOVO CENTROSINISTRA
Con l’elezione di Nicola Zingaretti a Segretario Nazionale si apre una pagina nuova anche per il PD. La partecipazione alle Primarie di 1milione600mila votanti, la elezione di Zingaretti con il 66% dei suffragi (molto più del 53–54% accreditato dai sondaggi), la mobilitazione di migliaia di attivisti per l’organizzazione di 7000 seggi di voto, il ritorno di tanti che negli ultimi anni si erano allontanati: tutto ciò non era affatto scontato e indica una ritrovata volontà di riscossa.
La ripresa del centrosinistra nelle elezioni regionali in Abruzzo, Sardegna e Basilicata ne sono conferma. Altri segnali in realtà erano già venuti nelle ultime settimane precedenti le primarie: le manifestazioni di Torino per il Sí alla TAV, la grande manifestazione nazionale dei sindacati del 9 febbraio (la prima unitaria dopo molti anni), la imponente partecipazione — con tantissimi giovani — alla manifestazione di Milano contro il razzismo, la mobilitazione di centinaia di migliaia di studenti per la salvezza del pianeta.
Certo, il consenso alla maggioranza di governo è ancora ampia, anche se le opposte dinamiche — in crescita la Lega, in forte calo 5Stelle — rende quella maggioranza più divisa e accentua la competizione tra i due partiti. E peraltro cominciano a essere evidenti in ogni campo gli esiti negativi dell’azione del governo Conte e della sua maggioranza.
Urgente è dunque la ricostruzione di un’alternativa e di un progetto di rinascita del Paese. E’ questa oggi la responsabilità del PD e la elezione di Zingaretti è stata salutata da tanti come l’avvio di un cammino nuovo.
“Al centro della politica mettere le persone” : questo il cuore dell’impianto con cui Zingaretti si è candidato e ha vinto. Le persone in primo luogo che più sono state colpite dalla crisi degli ultimi 10 anni e che non sentendosi protette hanno maturato un senso di esclusione e di rabbia verso la politica e le istituzioni. Ma poi: le persone che ogni giorno con il loro lavoro — dipendente o autonomo — tengono in piedi l’Italia. I tantissimi giovani che guardano al loro futuro con inquietudine. Le donne che vedono svilito il loro valore da una società lacerata da troppe forme di discriminazione. I tanti cittadini stranieri che hanno scelto il nostro Paese come la loro nuova patria, contribuendo con il loro lavoro alla crescita dell’Italia.
Insomma: partire dalla società italiana, raccoglierne le domande, mettere in campo una proposta che restituisca fiducia e speranza. E per questo obiettivo riformare radicalmente il PD e ricostruire un campo largo di centrosinistra. Un cammino non semplice e non breve, ma percorribile. E i primi passi vanno nella giusta direzione.