Cronaca di un suicidio assistito

L’ambizione sfrenata

mario d’angelo
2 min readFeb 14, 2014

Renzi ritorna dal futuro e cambia verso. Una inversione a U datata 1999. Jena Plinski non c’entra nulla, però. A meno che non si voglia attribuire a Massimo D’Alema, vittima quell’anno di una inaspettata capriola simile all’odierna, questo nuovo nick name.

Il dottor Morte, intanto, gongola. Mai aveva trovato un paziente tanto collaborativo. Oltre al suicidio, offre su un piatto d’argento la morte cerebrale del PD (peraltro già in agonia da diverso tempo). Il dispensatore di dolce morte era perduto, costretto all’angolo, additato, per altre attività meno caritatevoli, come volgare criminale. La sindrome di Stoccolma, però, è sempre in agguato. La vittima designata si consegna nelle mani del proprio carnefice: lo accudisce, lo solleva a ritrovata dignità, lo trasforma, pensate un po’, in padre tutelare della nuova patria. Forte di tanta considerazione, guida la delegazione di FI alle consultazioni del Presidente della Repubblica in seguito alle dimissioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta. Due mesi fa cacciato con ignominia dal Senato ed oggi di nuovo in sella. Del resto il tempo non gli manca. Il suo impegno misericordioso non lo afflige molto. L’aspirante suicida brucia le tappe e non richiede neppure assistenza. Un lavoro facile, insomma.

Qualcuno potrebbe eccepire che l’energia renziana garantirà nuova linfa al prossimo governo. La nuova compagine sfoggerà finalmente facce nuove, giovani e non compromesse col passato. Peccato però che la maggioranza dovrebbe restare la stessa. Come potrà il nuovo Primo Ministro modificare l’indirizzo politico visto che non sarà più nelle sue mani il destino del governo? Gli alleati diversamente berlusconiani potrebbero opporsi ad ogni progetto sgradito. La minoranza PD porsi in attesa di occasioni propizie, come lo scrutinio segreto, per rifarsi dei torti subiti. Oppure il dottor Morte, come fece il 27 maggio del 1998, potrebbe ribaltare il tavolo e staccare la spina decretando così la catastrofe del PD e la morte politica del suo segretario. Con tanto di sottoscrizione del consenso informato.

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mario d’angelo

«I migliori affondano nel dubbio, mentre i peggiori sono pieni d'incrollabile fervore» (La seconda guerra civile americana)