1991, sera di Natale
22 Agosto 2014
La sera di Natale del 1991, circa alle 18:30 o poco dopo, mentre aspettavo di consumare i resti del pranzo, interruppero i programmi TV per fare vedere l’ammaina bandiera dell’URSS sul Cremlino, e l’alzabandiera della nuova Repubblica Russa.
A commentare l’evento c’era Luigi Mancone, credo che allora fosse dei Verdi. Non so se la scelta era dovuta al fatto di essere l’unico disponibile dei politici di allora, o per via della sua relazione con Bianca Berlinguer.
L’inclito Mancone parlò di immagini simboliche: — Oggi inizia un’era di pace!
Io commentai a mia volta: — Ecco come stiamo a buttare soldi dalla finestra per gente che non capisce niente di politica.
— Perché dici questo? — mi chiesero.
— Perché da oggi inizia un’era di turbolenza. Finora il mondo era diviso in due grandi potenze, URSS e USA, che potevano distruggersi reciprocamente. Perciò ognuna controllava con attenzione la propria metà del mondo, per non essere costrette a farlo. Da questo momento rimangono solo gli Stati Uniti, che non avranno la forza, né la capacità di controllare il mondo tutto, e scoppieranno guerre a non finire. E non solo tra Stati, ma anche con un qualsiasi pazzo disposto a ritagliarsi un pezzo di mondo da governare.
Mi spiace di avere avuto ragione io nella mia interpretazione dell’evento, e non Mancone. In fondo è meglio vivere in un’era di noiosa e stagnante pace, invece di tempi interessanti. Perché così è stato, è sotto gli occhi di tutti.