Due o tre considerazioni su Renzi, Grillo e la libertà di pensiero…

Gabriele Massaro
Politica per passione
2 min readJun 12, 2014

Quella che è, sempre più palesemente, una sfida tra due leadership populiste, negli ultimi giorni ha fatto un ulteriore “salto di qualità”. Se in avanti o all’indietro lo decida autonomamente il lettore, seguendoci in questo breve excursus nella schizofrenica politica italiana.

Mercoledì, cogliendo la palla al balzo (ovvero con Renzi, segretario e premier, in Cina), un considerevole numero di franchi tiratori PD ha votato all’opposto delle direttive del gruppo sul delicato tema della responsabilità civile dei magistrati, mentre i deputati pentastellati si sono astenuti per (a loro dire), far emergere le spaccature nel Partito Democratico. Missione indubbiamente riuscita, ma non è certo quella la natura del mandato elettorale con il quale sono stati investiti dagli elettori. Meno di 24 ore dopo Renzi, che ha subito sminuito la portata dell’accaduto, si è trovato un’altra brutta gatta da pelare. Ovvero l’auto-sospensione di 13 senatori PD in segno di solidarietà al collega Corradino Mineo, esautorato poche ore prima dalla Commissione Riforme. Senza quei 13, la fragile maggioranza di Palazzo Madama rischia di venir meno, con buona pace del premier secondo cui «contano più i voti che i veti».

Voti & veti che, sempre oggi, hanno caratterizzato la “consultazione on line” con cui il Movimento 5 Stelle ha chiesto ai suoi attivisti con chi vogliono ci si allei all’Europarlamento. Tre le opzioni: EFD, dove si troverebbero a fianco del più volte citato Farage; ECR, nato la scorsa legislatura dalla fuoriuscita di alcuni conservatori britannici o non iscritti. Neppure l’ombra di Verdi o di gruppi di Sinistra.

Una limitazione della libertà di scelta resa ancor più palese da un grottesco post scriptum: «PS: nel caso la soluzione più votata non sia praticabile, sarà perseguita la successiva più votata».

In pratica, se ai vertici non dovesse piacere l’opzione scelta, la depenneranno in favore di una ritenuta più consona. Di fronte a simili prove di forza è quantomai opportuno ribadire che la libertà di pensiero non può essere ritenuta uno sgradevole optional.

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Gabriele Massaro
Politica per passione

Direttore di un free press locale, di me dissero: giovane uomo, aspirante maturo intellettuale, fondamentalmente malinconichironico e dall'animo inamidato