Harry, un fratello minore come noi
Negli ultimi giorni abbiamo sentito parlare di un libro che nel giro di una settimana ha venduto oltre 3.2 milioni di copie, stiamo parlando di “Spare-il minore”. Il libro è stato scritto dal duca di Sussex, il Principe Harry, e la moglie Meghan Markle.
Ma ora, di cosa parla questo libro?, Perché ha fatto tanto scalpore? In questo libro Harry racconta innanzitutto il trauma dovuto alla morte di Lady D ed ha anche ammesso che fino ai 22–23 anni non ha creduto alla morte della madre per proteggersi dal dolore, ma cosa ancora più importante, attacca direttamente alcuni componenti della Royal Family tra cui Camilla attuale moglie di Carlo che ha rovinato il matrimonio dei genitori causando la morte di Lady D; Camilla viene infatti descritta come la matrigna cattiva.
Pensiamo però che il fatto più eclatante nel libro sia il giudizio nei confronti del fratello William, dal quale si è sentito messo in ombra essendo il secondogenito e non essendo quindi il prescelto alla corona di Inghilterra.
Meglio essere fratelli maggiori o minori? Ancora oggi questo tema rimane molto discusso e diventa l’argomento protagonista di molti dibattiti e discussioni; allora la domanda sorge spontanea: “é meglio essere fratelli maggiori o fratelli minori?”
Avere un fratello o una sorella rappresenta un grande vantaggio, infatti secondo uno studio americano non essere figli unici porterebbe grandi benefici. Renderebbe più altruisti, più empatici e soprattutto più comunicativi. Risulta essere positivo anche per la salute, perché allungherebbe la vita. Del resto, la relazione con un fratello o una sorella è la relazione più lunga della nostra vita e anche la più compatibile, anche da un punto di vista genetico.
Tuttavia il rapporto tra fratelli non è sempre rose e fiori, infatti tra fratello maggiore e minore sono molto comuni i litigi scaturiti dal fatto che uno dei due sia considerato il “figlio preferito” e di conseguenza che abbia maggiori benefici rispetto all’altro.
Questa espressione è diventata oggetto di studio negli ultimi anni. Se lo chiedessimo ai genitori la risposta sarebbe un chiaro e semplice NO! Sarebbe impensabile avere preferenze, d’altronde sono entrambi figli loro. Ma se chiedessimo ai figli se percepiscono di essere trattati in modo diverso rispetto al fratello o alla sorella, questi risponderebbero di SI.
Questo risultato è stato osservato in uno studio condotto su 384 famiglie, dalla sociologa Katherine Conger dell’Università della California. Nella ricerca il 70% delle madri e il 74% dei padri ammette di avere un figlio preferito senza però specificare chi fosse. Tuttavia a farlo ci pensarono proprio i figli stessi.
Infatti, anche se i genitori non vogliono ammettere che preferiscono un figlio a un altro, i figli riescono comunque a percepirlo. Spesso si chiedono per quale ragione al fratello o sorella viene concesso di fare o di avere qualcosa che a loro viene invece negato, oppure si domandano perché a loro è stata imposta una educazione più severa, mentre invece al loro fratello no.
(articolo a cura di Sofia Ippolito e Lorenzo Tonini — classe 3ACLS)