I Licei Poliziani conquistano I Colloqui Fiorentini
Guerri Alice, Margheriti Martina, Tonini Elisa.
La XVIII edizione della manifestazione I Colloqui Fiorentini, al poeta Giacomo Leopardi, si è svolta al “Nelson Mandela Forum” di Firenze dal 7 marzo al 9 marzo 2019.
I Colloqui Fiorentini ripercorrono, anno dopo anno, i maggiori autori della letteratura italiana. Il titolo “Nihil alienum” è tratto dall’opera dell’autore latino Terenzio “Heautontimoroùmenos”, v. 77: “Homo sum: humani nihil a me alienum puto” (Sono un uomo: nulla di ciò che è umano mi è estraneo).
Quello proposto è un percorso che prevede momenti di lavoro da svolgere in classe, che trovano la loro naturale e indispensabile conclusione nei tre giorni del convegno. L’appuntamento vuole offrirsi alla scuola come strumento e occasione di incremento e innovazione dell’attività didattica svolta dagli insegnanti e ha lo scopo di valorizzare la capacità degli studenti di elaborare i contenuti studiati.
Alla manifestazione hanno partecipato circa 200 scuole italiane tra le quali i Licei Poliziani, rappresentati da Matteo Caldi, Giacomo Margheriti, Valeria Terzini, Anita Di Bella e la professoressa Silvia Gennari. I ragazzi hanno ricevuto la Menzione d’Onore nella Sezione Tesina Triennio, dal titolo: “Forse s’avess’io l’ale…”
Abbiamo intervistato una delle partecipanti, Anita Di Bella: Come si è svolta?
“Durante la mattinata sono intervenuti degli esperti e professori di università che hanno parlato di Leopardi, come Alessandro D’Avenia e studiosi di filosofia e abbiamo visto il rapporto che intercorre tra filosofia e Leopardi. Nel pomeriggio si sono svolti dei seminari dove si tenevano i veri e propri Colloqui Fiorentini e, in quanto colloqui, erano i ragazzi che si alzavano e esponevano le proprie opinioni in base ai temi. La manifestazione si è svolta per 3 giorni, da giovedi a sabato, e l’ultimo giorno ci sono state anche le premiazioni dove abbiamo ricevuto la Menzione d’Onore.”
Questa conferenza è stata interessante per voi ragazzi?
“È stato sicuramente un nuovo modo di approcciarsi con gli autori, non il solito metodo scolastico che racconta vita e morte del poeta e suddivide Leopardi nei tre pessimismi. È stato molto diverso e più intenso, in quanto venivano fatti anche dei riferimenti alla vita vera, a quanto era successo e quanto sia profondo il pensiero di Leopardi e ci tocchi ancora oggi nel 2019.”
Di cosa parlava la vostra tesina?
“Abbiamo diviso la tesina in tre capitoli, ogni capitolo aveva un sottotitolo in cui abbiamo raccontato un’esperienza personale, io per esempio ho riportato la mia esperienza sul terremoto di Amatrice, e poi abbiamo ricollegato quello che era successo a noi con il pensiero di Leopardi, partendo dal Leopardi più vecchio fino ad arrivare al Leopardi più giovane.”
Quale premio avete vinto con la vostra tesina?
“Abbiamo vinto un riconoscimento che soltanto due persone potevano ricevere, seguiti direttamente dalle classifiche. Sicuramente è stata una grande soddisfazione dato che eravamo 4000 ragazzi; quest’anno l’edizione su Leopardi è stata la più numerosa dei colloqui fiorentini e ci sono state moltissime scuole da tutta Italia, perfino una dal Giappone e una dall’Inghilterra.”
Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
“Dato che abbiamo preso una casa a Firenze per questi giorni, ci siamo potuti fare un’idea di cosa voglia dire “università”: ricevere dei corsi, svegliarsi, prendere il treno, organizzarsi. È stato molto importante per noi ascoltare altre persone che ci hanno parlato in modo diverso di un autore, quindi conoscerlo davvero ed entrare veramente nel suo profondo.”