Il futuro di Frigolandia: intervista a Vincenzo Sparagna

Poliziano News
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5 min readFeb 9, 2021

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Frigolandia è uno dei centri culturali più importanti e originali d’Italia, sede di due riviste italiane di fumetti di rilievo come “Frigidaire” e “Il Nuovo Male”, situato nel comune di Giano dell’Umbria. Questo luogo è stato aperto nel 2006 da Vincenzo Sparagna, ma il progetto era già stato pensato dallo stesso insieme ad Andrea Pazienza nel 1985. Attualmente è diventato un museo di “Arte Maivista”, ovvero di quell’arte imprevista, inventata e multiforme. Frigolandia è anche una Biblioteca che ospita un grande Archivio all’interno del quale sono conservate riviste rare e circa quattromila opere di satira, illustrazione e fumetti, scritte dai più importanti autori italiani ed europei.

L’11 marzo 2020, durante l’emergenza covid, è stata emessa dal comune di Giano dell’Umbria un’ordinanza di sgombero del tutto inaspettata, in quanto i gestori di Frigolandia sono sempre stati puntuali e corretti nel pagamento del canone stabilito dal contratto e hanno sempre svolto un costante ed intenso lavoro di pubblicazione di libri e riviste, produzione di video ed organizzazione di eventi. Questo luogo è stato ed è frequentato da molte famiglie, giovani ed anche studiosi, il che ha contribuito all’aumento del turismo; per questi motivi la chiusura di Frigolandia porterebbe alla distruzione di alcune forme d’arte e di giornalismo d’Europa, oltre che alla limitazione delle possibilità per giovani fumettisti, scrittori, illustratori e fotografi di sviluppare le loro competenze e potenzialità.

Per avere maggiori informazioni in merito a questo progetto e all’ordinanza di sgombero, noi ragazzi abbiamo rivolto un’intervista all’ideatore e fondatore Vincenzo Sparagna, il quale si è mostrato molto disponibile nel fornirci alcuni dettagli e approfondimenti.

Frigolandia viene definita un “Ashram socratico”, un “Monastero eurotibetano”. Che cosa significa?

“Ashram socratico indica che è un luogo di riflessione e attività, dove si cerca la saggezza e l’illuminazione, ma attraverso lo scambio, socratico appunto, dei pensieri e delle idee. Monastero eurotibetano perché c’è bisogno di un luogo dove ritirarsi in se stessi e meditare sulla vita, l’arte e gli affascinanti misteri dell’esistenza, ma senza sovrastrutture religiose imposte, senza valori assoluti o ideologie precostituite, mantenendo la più radicale libertà di scoprire una propria via.”

Lei ha vissuto per diversi anni a Roma. Partendo proprio dalla Capitale si è ritrovato però a Giano dell’Umbria, da una città all’aperta campagna, una scelta radicale la sua… Che cosa l’ha spinta a farlo?

“Nel mondo contemporaneo conta poco se si vive in campagna o in città, a New York o sulle pendici boscose di una collina italiana, siamo comunque connessi con tutto quello che accade sul pianeta. D’altra parte essere a contatto con la natura e avere gli spazi giusti per incontrarsi e ragionare insieme è un vantaggio non da poco, aiuta a riflettere, a pensare, a inventare senza farsi trascinare dalla cinetica impazzita delle metropoli. Senza per questo perdere di vista la dimensione globale e metropolitana dell’universo attuale. Ma neppure voglio nascondere che tutto nasce anche, come sempre, un po’ per caso. La nostra ultima redazione romana, dopo anni passati in una villa di Monteverde, era un angusto locale al pianterreno e tutto il nostro archivio era in un magazzino. Poi è capitata l’occasione di affittare questo luogo abbandonato, un gruppo di edifici circondati da un bellissimo parco recintato. Abbiamo ristrutturato gli edifici, curato il parco ed è partita una nuova stagione creativa di Frigidaire.”

Ci spieghi meglio quale è il vostro messaggio e che cosa contiene di così tanto straordinario Frigolandia?

“Il nostro è un impegno artistico e sociale che contiene un messaggio di speranza e fiducia nella creatività e nell’intelligenza umana. Di straordinario in Frigolandia c’è che ha fatto crescere una nuova generazione di giovani e di ragazze straordinarie, come la nostra grafica e coordinatrice Maila Navarra, un’artista del segno di grande qualità che cura anche il nostro sito www.frigolandia.eu e le nostre pagine facebook, twitter e istagram, e tantissimi altri autori che sarebbe troppo lungo elencare. A loro è affidato il futuro del nostro sogno e della nostra storia.”

Sia “Frigidaire” che “Il Nuovo Male” nascono per fini satirici, mi dica se sbaglio. Come è cambiata la satira in questi anni? Secondo lei c’è stata un’evoluzione o un’involuzione?

“Il Male è stata una rivista che ha liberato il territorio della satira da ogni antica barriera e convenzione. Frigidaire ha allargato questa libertà a tutti i piani della comunicazione, dalla satira al fumetto, dalla fiction al reportage, dalla fotografia alla letteratura, alla musica, al cinema, al video. L’evoluzione dei linguaggi avviene attraverso salti, rivolgimenti, scoperte. L’importante è non adagiarsi nelle vecchie formule, non farsi prendere dal fascino del replay, ma anche non avere alcun disprezzo del passato da cui possiamo trarre spunti fondamentali per il futuro. Non ho mai creduto al mito delle avanguardie che guardano solo avanti, come se il tempo fosse lineare, bisogna saper guardare anche al passato, essere contemporanei del domani come dell’ieri. L’estetica è una scienza del bello che traversa le epoche e le civiltà. Questo è il suo fascino perpetuamente rinnovato. In quanto alla decadenza della satira è un luogo comune che trovo sciocco. La satira è il gusto della sorpresa, lo stupore che ci accompagna nell’osservare i paradossi della vita, è uno sguardo sul presente che viene contemporaneamente dal passato e dal futuro ed è oggi più attuale che mai, anche se spesso in TV e sui giornali passa per satira una sua stupida caricatura, inquinata dalla degenerazione consumistica, dalla riduzione a superficiale barzelletta, cosa che rischia di oscurare la fulminante intelligenza della vera satira che è arte, poesia, gioia pura.”

In piena pandemia la richiesta di sfratto. Quale è stata la sua prima reazione?

“Sono rimasto sbalordito, anche perché paghiamo dal 2006 un canone regolare, fissato dal Comune stesso e non c’era alcun motivo valido per iniziare un’azione legale contro di noi. Non a caso tutto parte da un’ordinanza di sgombero (non è una causa di sfratto), che si basa su un cavillo giuridico discutibile e in base a quello cerca di invalidare retroattivamente il contratto firmato nel 2005 in base a un bando pubblico andato varie volte deserto. Contro l’ordinanza, che è un atto amministrativo, abbiamo presentato un ricorso al TAR, ma la questione è giuridicamente incerta. Non si sa se il TAR accetterà le nostre ragioni o avallerà il cavillo del Comune, che ha preso pretestuosamente spunto da una direttiva europea che riguarda in realtà le concessioni balneari…”

Se il ricorso al TAR dovesse essere respinto che cosa farà lei e soprattutto che fine farà Frigolandia con la sua imponente collezione?

“Cosa farò io e dove finiranno le collezioni di Frigolandia non lo so. Certo ci sforzeremo di sopravvivere a questa ennesima persecuzione. Ma le battaglie difficili si affrontano anche senza la certezza di vincerle, solo con la determinazione di combatterle.”

L’intervista completa può essere trovata a questo link:

Firma anche tu la petizione per salvare Frigolandia!

A cura di Boscagli Lisa, Meloni Maria Chiara, Polimene Paolo e Rossi Emma (3BLS)

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