Il Governo Draghi e la proposta di prolungamento della scuola fino al 30 Giugno

Poliziano News
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Dall’inizio della pandemia dovuta al Covid-19, le scuole italiane si sono trovate in grande difficoltà. Studenti e insegnanti, hanno dovuto subire un lungo periodo di DAD ( didattica a distanza). Anche oggi, molte scuole sono chiuse, mentre altre alternano lezioni in presenza a lezioni in DAD.

Proprio su questi argomenti, è intervenuto il nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, che nel suo discorso in Senato, ha ipotizzato il prolungamento delle lezioni fino al 30 giugno e la ripresa del nuovo anno scolastico, una settimana prima. Draghi, ha annunciato la volontà di recuperare le ore perse a causa del Covid. Per il presidente, infatti è fondamentale recuperare ciò che è venuto a mancare in questi mesi. “Gli studenti devono svolgere le lezioni in presenza poiché quelle in DAD non garantiscono un apprendimento completo” come ha dichiarato lo stesso Draghi. Quest’idea, ha però causato da un lato l’entusiasmo di molti mentre dall’altro l’opposizione di chi vive la scuola quotidianamente; infatti l’82% degli studenti (secondo un sondaggio di Skuola.net), crede che tre settimane in più di scuola servirebbero a ben poco.

Da queste supposizioni emerge il problema da parte delle classi che devono svolgere l’esame di terza media e l’esame di maturità. Probabilmente, l’organizzazione dell’esame di Stato sarà simile a quello del 2020, ovvero formato da docenti interni e da un presidente esterno. Questo implicherà l’impiego di molti professori che dovranno assistere agli esami e quindi non potranno fare le lezioni nelle proprie classi; a questo problema si aggiunge poi il fatto che il recupero sarà facoltativo per i docenti.

Un’altra disapprovazione proviene dai settori turistici: se i ragazzi non terminassero la scuola all’inizio di giugno, di conseguenza non partirebbero insieme alle famiglie per le vacanze creando un ulteriore rallentamento a questo settore.

Ricordiamo che l’iniziativa di Draghi, non è stata ancora confermata, e quindi per adesso rimane un’ipotesi. Nonostante ciò il presidente sembra molto convinto del suo progetto. Su una cosa però, siamo sicuri: il prossimo anno bisognerà ripartire meglio. Non possiamo affrontare un altro anno come quello appena trascorso.

(di Marianna Caponeri e Gabriel Cosner — classe 3^B)

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