Quando la strada diventa un museo: le migliori 4 auto d’epoca

Poliziano News
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3 min readJan 11, 2022

Secondo il Codice della Strada un’auto diventa d’epoca quando raggiunge 30 anni dall’immatricolazione. Alcune auto però non invecchiano mai. Ne sa qualcosa l’Automotoclub storico italiano che dal 1966 rilascia certificazioni per attestare la storicità e l’autenticità dei veicoli. Ma quali sono i vantaggi del possedere un’auto d’epoca? Sarà solo lo sconto, o in qualche caso, il totale azzeramento del bollo oppure la sensazione di fare un tuffo del passato immergendosi nella nostalgia?

Rispondere a questa domanda risulta decisamente più facile se riscopriamo la bellezza di questi meravigliosi gioielli dell’automobilistica, diventati iconici in ogni parte del mondo.

Partendo da casa nostra, dobbiamo assolutamente presentare la Fiat Nuova 500, modello del 1957 che rinnova il primo storico modello Topolino uscito vent’anni prima. La Fiat Nuova 500, detta Cinquino, incarna perfettamente l’atmosfera di boom economico presente allora in Italia e sarà riconosciuta come modello italiano in Europa e nel mondo. Rappresenta inoltre il primo modello di auto di massa, cioè veicoli concepiti per l’uso dei più. Ad oggi risulta il modello più richiesto dagli appassionati del settore in Italia.

Spostandoci nel cuore economico dell’Europa, troviamo in Germania il celebre Maggiolino, produzione targata Volkswagen. La sua storia si intreccia con quella della Germania: viene infatti creata su ordine di Adolf Hitler, il quale sosteneva che il popolo tedesco dovesse avere accesso ad un’auto economica. La diventerà nel decennio successivo finché un’altra produzione Volkswagen, la Golf, negli anni settanta le toglierà questo primato.

Attraverso l’Atlantico giungiamo negli Stati Uniti, dove incontriamo la Buick Special, modello prodotto dalla casa automobilistica americana Buick. Fa il suo esordio nel mercato negli anni trenta ma è dalla seconda serie in poi che acquista quella iconicità che la rende famosa fino ad oggi, raggiungendo l’epilogo con la quarta serie degli anni sessanta. Infatti quella rappresentata in figura è un modello del 1965.

Concludiamo tornando nel Belpaese. Non ha sicuramente bisogno di presentazioni la mitica Ferrari 250 Testa Rossa, fiore all’occhiello della scuderia di Maranello. Il nome indica sia la cilindrata (250 cc per cilindro, 12 in tutto) che l’inconfondibile colore. Vederla per le strade rappresenta un evento più unico che raro come si evince dai prezzi esorbitanti ai quali questi veicoli vengono battuti all’asta: si parla di cifre fino a 30 milioni di euro, soprattutto perché è stata prodotta solamente dal ’57 al ’61. A differenza delle precedenti si tratta di un’auto da corsa che nei momenti di splendore vanta nella bacheca 3 celebri “24 Ore di Le Mans” e una “12 Ore di Sebring”. Oggi però possiamo ammirarla, per la gioia di appassionati e non, anche su strada.

(articolo a cura di Francesco Chiloiro, Mario Colandrea, Elia Mucciarelli e Tommaso Piccardi — classe 3AS)

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