S1-Ep1 Leggere. Leggere. Leggere.

Suonerà banale, ma è la risposta a tutte quelle domande che ti stai facendo e alle quali non riesci a trovare soluzione.

Giulio Iannece
Polvere
5 min readJul 21, 2020

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Polvere colorata

Il primo granello di questo spazio non poteva che essere destinato alla lettura, quella cosa che ho sempre trascurato nella vita e che improvvisamente mi ha colpito di spigolo, nello stomaco, facendomi odiare me stesso per quanto poco tempo le avessi dedicato.

Si racconta che Warren Buffet legga 500 pagine al giorno e Bill Gates minimo un libro a settimana. L’obiettivo dovrebbe essere immergersi in idee nuove costruendosi un bagaglio di conoscenze diverso.

La realtà è sopratutto che leggere fa bene al cervello, aiuta la memoria e ci permette di crescere più forti e sani.

Vi dirò la verità, prima di quell’illuminante dicembre 2019 leggevo a stento un libro ogni 2/3 mesi, parliamo di quattro libri l’anno se mi andava di culo. Guardo al passato e mi faccio pena, poi, qualcosa è scattato: ero in vacanza nella mia città natale, ricordo di aver comprato un romanzo di “Guillame Musso” e di averlo letto in tre giorni, nei successivi dieci, di quel dicembre 2019, lessi quattro libri: un anno di letture nel tempo che impiegai a digerire il cenone di Natale.

Non mi sono più fermato, dopo sette mesi leggo ormai con naturalità un libro ogni 8/10 giorni, alternando tra romanzi e testi inerenti alla mia sfera professionale.

Leggere per scrivere meglio

Se sei qui è perché probabilmente avrai pensato che questo fosse un articolo dedicato al marketing o alla User Experience, e io non voglio certo deluderti, al di là di tutte le belle parole che si possono spendere su l’importanza culturale del leggere di più, per noi #MarketingAddicted, leggere, rappresenta una fonte inestimabile di ispirazione.

Andiamo per ordine: leggere aiuta a scrivere di più e a scrivere meglio, permettendoci di comunicare in maniera più efficace.

Più parole, più modi di presentare un contenuto, descrivere un prodotto o raccontare una storia, la scrittura è un potente strumento per entrare in empatia. L’empatia è il primo stadio del processo di Design Thinking che porta alla definizione delle necessità e all’ideazione di una o più soluzioni.

Iterazione

La lettura è un processo iterativo che va ripetuto all’infinito. Chi ha detto che bisogna leggere un libro per volta? Perché devo smettere di leggere solo se finisco un capitolo?

Il cervello deve essere continuamente stimolato per ricordare le informazioni e mantenere vivo l’interesse, se no dopo pochi minuti si “annoia”: leggiamo, ma in breve tempo ci dimentichiamo ciò che abbiamo letto.

Può sembrare strano ma un trucco è leggere più libri contemporaneamente, l’importante è programmare la lettura: se ho da leggere tre libri al mese, uno da 200 pagine, uno da 400 e uno da 300, per poterli finire dovrò leggere al giorno 7 pagine del primo, 13,3 del secondo e 10 del terzo, organizzandomi in tre momenti diversi nel corso della giornata.

Immaginiamo adesso di voler leggere ogni mese, un romanzo, per viaggiare con l’immaginazione, e due libri “tecnici”, per migliorare le competenze , mi ritroverò in sei mesi ad aver letto 6 romanzi e 12 volumi di marketing. Qualcosa in più l’avrò imparata!? 🙏

Ideazione

La terza fase del processo di Design Thinking è “Ideation”( in inglese perché fa più fico): l’ideazione di una soluzione, dopo aver definito il problema, attraverso una serie di tecniche come il brainstorming, il brainwriting, il point of view, etc…

Leggere aiuta il processo di sviluppo creativo consentendo di essere parte attiva durante le sessioni di confronto.

Vi sembrerà na cavolata però, da quando leggo assiduamente tutto quello che mi capita davanti, durante i design meetings mi sento, “un onesto 90%”, più sicuro di quello che dico quando lo dico.

Acquisire più conoscenze, anche se apparentemente sembrano essere di troppo, in realtà dona una maggiore consapevolezza, personalmente leggere mi fa sentire capace.

Trovare la migliore soluzione ad un problema del cliente o ideare una soluzione ad un problema che ancora non si è presentato deve essere il focus principale del nostro lavoro: è la soluzione che viene comprata, e molto più spesso di quello che pensi è possibile trovarla all’interno di poche pagine scritte bene.

Il take-away

Provare è meglio che pensare (solo).

Inizia con due libri al mese, uno “leggero” e uno “tecnico”, datti una scaletta giornaliera suddividendo le pagine per i giorni del mese, non fermarti solo quando hai finito un capitolo, il nostro cervello resta in allerta se l’obiettivo non è raggiunto. Se devi leggere 10 pagine al giorno e l’ultima coincide con la fine del capitolo, fermati alla nona, oppure inizia un nuovo capitolo leggendo le prima due o tre pagine. L’ho sperimentato su di me e ti giuro che ho visto i risultati.

Scrivi un contenuto al mese per te stesso e dopo sei mesi confronta quello che hai scritto. Sono sicuro che vedrai un notevole miglioramento nell’uso delle virgole e nel modo di esporre un concetto.

Fare marketing è prima di tutto condividere una storia per entrare in empatia con un target. La parte difficile, per molti, è scrivere la storia giusta. Leggere non risolverà tutti i tuoi problemi, ma un onesto 90%, sì. ;)

Se questo contenuto ti è piaciuto segui la mia nuovissima e primissima pubblicazione “Polvere”, non sono un guru, non sono un influencer, non sono uno specialista acclamato. Sono un tipo che cerca di seguire i suoi stessi consigli.

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Giulio Iannece
Polvere
Editor for

I’m a Creative Director + Marketing and Digital strategist from south Italy. In love with design and human-centered strategy.