#Andarelontano: la prima campagna di crowdfunding di Fondazione Telethon

produzioni dal basso
Produzioni dal Basso

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Fondazione Telethon, per la prima volta, utilizza il crowdfunding per una raccolta fondi ma sopratutto come nuovo strumento di comunicazione diretto ed inclusivo.
Un esperimento reso ancora più interessante perchè del tutto diverso dalle modalità utilizzate solitamente dalla Fondazione con le famose “maratone televisive”. Storytelling, feedback immediati e comunità, questi gli ingredienti di questa nuova campagna: #Andarelontano.

Abbiamo intervistato Laura Caserta, Responsabile Comunicazione e Marketing di Fondazione Telethon:

“Abbiamo pensato al crowdfunding per tante ragioni, ci racconta Laura, abbiamo da due anni una campagna di comunicazione che punta a coinvolgere, in un momento così significativo come il ritorno a scuola, sulla delicata situazione delle famiglie che hanno bimbi in età scolare purtroppo affetti da una malattia genetica rara. L’intento era far emergere come questo momento possa essere carico di emozione, per tutti i genitori, e come questa emozione possa tradursi in empatia per chi vive una condizione simile ma resa piu complessa dalla malattia. Questa campagna e’ stata per due anni un successo di condivisione e visualizzazioni in rete e abbiamo pensato di stimolare la partecipazione collettiva attraverso uno strumento di raccolta fondi digitale. Inoltre, la piattaforma ci offre l’opportunita’ di raccontare meglio cosa facciamo, attraverso la centralita’ di un progetto specifico, e, in ultimo ci sembrava un ottimo modo di coinvolgere la community di donatori, ma anche di volontari e aziende.

La campagna #Andarelontano ha infatti come punto centrale una causa precisa: sostenere il progetto “Come a casa”: dare sostegno e assistenza alle famiglie con bambini affetti da patologie genetiche rare che arrivano dall’Italia e da tutto il mondo all’Istituto San Raffaele Telethon di Milano, per sottoporsi al trattamento di terapia genica.

Caterina, care coordinator del progetto “Come a casa”, è presente per tutte le famiglie che arrivano all’Istituto San Raffaele Telethon di Milano per una speranza: la cura.

L’assistenza e l’accoglienza del paziente favoriscono il successo della terapia stessa, perché garantiscono alla famiglia di ambientarsi nella comunità e di poter dedicare più tempo al bambino: ma perchè gli ospiti possano sentirsi veramente a casa è necessario il supporto di psicologi, caregiver, educatori e mediatori linguistici, racconta Caterina, care coordinator del progetto Come a Casa.

Come Schana, di cui raccontiamo la storia, altri bambini sono in arrivo nei prossimi giorni e settimane presso l’istituto: donare vuol dire contribuire concretamente ad un percorso cosi importante per queste famiglie, e consentire a questi bambini di crescere, di avere un futuro, che altrimenti sarebbe precluso.

Schana è la prima bambina al mondo che ha ricevuto un farmaco di terapia genica approvato. “Perché ora la terapia è accessibile a tutti”.

La prima impressione di questa avventura è positiva: stiamo riuscendo a coinvolgere e raccontare, e anche a raccogliere fondi… non sono numeri enormi, ma è la nostra prima volta e quindi sapevamo che non sarebbe stato semplice, considerato anche che i nostri donatori probabilmente non sono abituati a questi strumenti, conclude Laura Caserta.

#Andarelontano, di Fondazone Telethon: www.andarelontano.it

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