Crowdfunding & Università: esperimento riuscito!

produzioni dal basso
Produzioni dal Basso
7 min readApr 8, 2019

Bicocca Università del Crowdfunding è il programma lanciato dall’Università di Milano-Bicocca per permettere alla propria comunità (studenti, ex studenti, ricercatori, professori e personale…) di finanziare i propri progetti attraverso il crowdfunding.
Si tratta di un progetto che per molti aspetti può diventare un riferimento per altre università italiane.

Tre i punti cardine di #BiUniCrowd:

  • mettere a disposizione una modalità di finanziamento alternativa e complementare ai tradizionali grant e bandi;
  • offrire l’opportunità di misurarsi col mercato attraverso la gestione delle campagne;
  • incrementare il senso e l’attitudine all’imprenditorialità.
unimib.produzionidalbasso.com

A fine Ottobre si è conclusa la prima call che ha visto 41 progetti proposti dalla comunità Bicocca, 17 dal personale strutturato (3 da professori, 6 da ricercatori, 5 da dottorandi, 3 da tecnici amministrativi) e 24 da studenti ed ex studenti. Quattro di queste idee di impresa e progetti di ricerca vengono da aziende, gli altri 37 sono frutto dell’iniziativa privata. E nel 46 per cento dei casi il proponente era una lei.
Nove le candidature individuali, 32 quelle in team (da un minimo di 2 a un massimo di 12 componenti), per un totale di 132 partecipanti. Lo spirito imprenditoriale e innovativo non conosce confini: proposte sono arrivate da 12 dei 14 dipartimenti della Bicocca, in primis da Psicologia (10 progetti), Scienze dell’ambiente (7), Medicina (5), Sociologia (4), Biotecnologie-Bioscienze (3) e Scienze umane per la formazione (3). La maggior parte dei progetti (22) ha optato per la tipologia “Projects”, con un obiettivo di raccolta massimo di 10mila euro, gli altri (19) hanno scelto l’alternativa “Small projects” (obiettivo massimo di 5mila euro).

«La prima call è stata un grande successo per l’università — spiega il prorettore alla Valorizzazione della ricerca Danilo Porro — e ringraziamo per l’alta partecipazione tutta la comunità Bicocca. I 41 progetti arrivati sono la dimostrazione che nel nostro Ateneo c’è una grande volontà di mettersi in gioco a livello imprenditoriale e un particolare interesse verso l’innovazione e la produzione di idee».

Di questi 41 ne sono stati selezionati 5 (di cui 4 hanno realizzato le campagne di raccolta fondi): Reni in provetta, capsule di caffè riciclabili, pronto soccorso psicologico e una piattaforma per gli artisti. Vediamo nel dettaglio i progetti che hanno concluso — o sono in corso — di crowdfunding.

TwigoStore — La musica che ti premia

http://sostieni.link/20425

Twigostore è nato dall’idea di Davide Gualandris e Alessio Abondio, due studenti del corso di laurea Magistrale in Informatica ed è frutto dell’unione di due passioni che accomunano i due ragazzi: la musica e l’informatica.

Twigostore permette infatti di trovare CD, vinili, merchandising e biglietti dei concerti su un unico sito, ricevendo un ritorno economico, in Wavecoin, per ogni acquisto effettuato.
E’ una piattaforma per chi ama ascoltare musica, e per gli artisti, che troveranno uno spazio in più per vendere i propri prodotti.
L’obiettivo è avere un unico contenitore che premia i fan che acquistano prodotti originali favorendo il commercio legale e la visibilità degli artisti.
Grazie alla campagna di crowdfunding — che si è conclusa con successo — i ragazzi stanno avviando la startup e presto potranno andare online.

Caffè senza tracce

http://sostieni.link/20937

“Caffè senza tracce” nasce dall’idea di un gruppo di biologi, scienziati ambientali e sociologi del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra della Bicocca, uniti, oltre che dall’appartenenza all’ateneo milanese, da tre grandi passioni: la scienza, il caffè e la sostenibilità. Partendo, come spesso accade agli scienziati, da una semplice constatazione — in questo caso la stima di 5.000 capsule di caffè consumate all’anno dal solo gruppo di ricerca, costituito da 11 persone — il team di ricercatori ha deciso di mettere a punto un progetto che potesse soddisfare tre obiettivi principali: avviare un sistema di raccolta sperimentale per differenziare le capsule applicabile a realtà come uffici, aziende e università; analizzare in laboratorio eventuali rilasci di nanoparticelle e microplasticheall’interno del caffè e, infine, sperimentare formule di riuso del caffè esausto.

Nel concreto, la prima azione prevista dal progetto consiste nell’installazione, all’interno dell’Università, di raccoglitori dedicati alla raccolta differenziata delle capsule di caffè. Per separare le capsule dal caffè esausto il gruppo di lavoro ha individuato un macchinario speciale, messo a disposizione dall’azienda White Star, che consentirà di differenziare i rifiuti in modo sostenibile iniziando nel contempo un processo di compostaggio del caffè. Grazie alla partnership con il Parco Nord di Milano, inoltre, il caffè esausto raccolto sarà utilizzato per fertilizzare l’Orto Comune Niguarda.

Il progetto prevede anche l’analisi in laboratorio delle capsule raccolte, partendo dallo stabilire se le alte temperature raggiunte all’interno delle macchinette del caffè possano determinare il rilascio di microplastiche o nanoparticelle nel caffè che si consuma. L’obiettivo dell’indagine in laboratorio è duplice: da un lato, infatti, occorre capire se ci sono materiali più idonei a contenere il caffè, che non lascino tracce sulla salute; dall’altro, in questo modo gli scienziati vogliono contribuire a orientare produttori e i consumatori verso materiali maggiormente sicuri e sostenibili.

Il progetto è in fase di raccolta fondi fino al 15 Aprile, ma ha già raggiunto il 50% del budget obiettivo.

Pronto Soccorso Psicologico — Primo sollievo in 30 minuti

http://sostieni.link/21091

Il primo servizio di intervento psicoterapeutico privato. A idearlo l’ex studente di psicologia e oggi laureato, Alessandro Calderoni.
Il Pronto Soccorso Psicologico sarà un vero e proprio ambulatorio, dove ci si può recare anche senza appuntamento, con l’obiettivo di trovare una soluzione che possa, se non guarire, offrire comunque il sollievo necessario a uscire dalla crisi del momento, insegnando tecniche per il sollievo emotivo che gli utenti potranno utilizzare autonomamente. Il servizio sarà low cost per gli under 25 e per gli over 65 e gli interventi avranno una durata di 30 minuti fino a un massimo di otto volte con la stessa persona. In seguito viene consigliato un percorso strutturato.

Il progetto si rivolge a un’utenza ampia, coinvolgendo persone maggiorenni che stanno vivendo episodi di ansia o depressione, mobbing, bullismo, crisi relazionali, traumi e tutto ciò che può determinare un senso di malessere psicologico, associato alla consapevolezza di non disporre degli strumenti adeguati a gestire autonomamente la situazione.

«Il senso del progetto è che del Pronto Soccorso Psicologico può avere bisogno chiunque stia attraversando un periodo di crisi emotiva — spiega Alessandro Calderoni –. Potendo chiedere aiuto in modo rapido, senza pensare a una cura prolungata, ma soltanto per avere un po’ di sollievo qui-e-ora, il paziente impara a intervenire sulla propria condizione di disagio modificandola o accettandola, per evitare che si cronicizzi o si aggravi, trasformandosi magari in un disturbo conclamato o in una situazione più difficile da ristrutturare».

Grazie al crowdfunding, sarà possibile prendere in affitto il locale dove far partire il primo ambulatorio, dotarlo degli strumenti adeguati e fornire un compenso ai professionisti che vi prenderanno parte, in attesa ce il Pronto Soccorso Psicologico si possa auto-sostenere.

La campagna, online fino al 27 Aprile, ha già raggiunto e superato il 50% dell’obiettivo economico.

Un rene in provetta?

http://sostieni.link/21514

“Verso un rene in provetta?” è un progetto ambizioso, che mira a esplorare le potenzialità offerte da cellule staminali e ingegneria tissutale, con l’obiettivo a lungo termine di trovare nuove terapie sostitutive alla dialisi e al trapianto per le persone che soffrono di insufficienza renale: il 10% della popolazione italiana, secondo le stime del Ministero della Salute.

Il progetto, promosso da un team di ricercatori di Bicocca e Multimedica e da un imprenditore, permetterà, grazie al crowdfunding, di finanziare la ricerca per sviluppare un modello cellulare per testare nuove terapie farmacologiche o di medicina rigenerativa in modo da poter aiutare concretamente in futuro le persone affette da patologie renali. I fondi raccolti a favore di “Verso un rene in provetta?”, infatti, consentiranno ai ricercatori di creare organoidi — una sorta di organi in miniatura realizzati in provetta — da cellule staminali renali adulte, dando origine a un protocollo dal quale partire per la sperimentazione di nuove soluzioni terapeutiche.

I fondi raccolti grazie alla campagna di crowdfunding — online fino al 1 giugno — che ha come obiettivo economico 5.000 euro (e che ha raggiunto nei primi 3 giorni dal lancio già il 50% del budget obiettivo), verranno impiegati per acquistare tutto il materiale necessario alla creazione di colture di organoidi da cellule staminali renali adulte. Nello specifico, partecipando alla campagna di crowdfunding, si contribuirà all’acquisto dei contenitori speciali dove crescono gli organoidi; dei terreni di coltura con i nutrimenti necessari per le cellule; di una particolare gelatina chiamata Matrigel, che ha l’importante funzione di imitare i supporti biologici del rene, permettendo alle cellule di crescere con una struttura tridimensionale e, infine, di anticorpi e super molecole, per consentire ai ricercatori di colorare con la fluorescenza gli organoidi e studiarne le diverse fasi di sviluppo.

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