“RiapriAmo il Comunale di Catanzaro”

produzioni dal basso
Produzioni dal Basso
6 min readJan 9, 2017

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di Marta Dall’Omo

Riaprire un teatro a Catanzaro è possibile grazie a tanta tenacia (e ad una donazione da 5€). Abbiamo intervistato i progettisti di “RiapriAmo il Comunale di Catanzaro” che un paio di mesi fa hanno lanciato su Produzioni dal Basso un progetto ambizioso:

“Salvare il Teatro Comunale di Catanzaro dall’abbandono, creando il primo Teatro Stabile della città: un teatro che abbia una valenza sociale e un fortissimo legame col territorio.”

E per raggiungere l’obiettivo?

“Basterebbero 5000 Catanzaresi fuori città o amanti dei nostri luoghi che facessero una donazione da 5€ ciascuno… In cambio il loro nome sarebbe sul pannello dei fondatori.”

In più di 100 hanno già accolto e sostenuto l’appello di Francesco Passafaro, portavoce della campagna a cui abbiamo fatto qualche domanda!

Ciao Francesco, come nasce l’idea di riaprire il Comunale di Catanzaro?

Secondo me tutto nasce sempre da una necessità, da un bisogno.
A Catanzaro, oggi, non c’è un teatro.
O meglio, ne esiste uno, è bellissimo, funziona benissimo, ma non è proprio adatto, per costi e dimensioni, ad accogliere le piccole e le medie compagnie. Non è adatto per le scuole di danza. Non è adatto per i saggi musicali.

Esistono due o tre “Auditorium” che non sono teatri, non sono adatti per mille motivi. Siamo noi che ci adattiamo, al massimo. E ti adatti negli Auditorium, ti adatti nei musei, ti adatti nelle gallerie, ti adatti anche per la strada ma le compagnie teatrali e di danza, di tutta la provincia di catanzaro hanno serie difficoltà a trovare uno spazio dove esibirsi e dove riunirsi.

11 anni fa, dal bisogno di esprimere le nostre emozioni attraverso l’arte, abbiamo fondato una compagnia teatrale che nella sua carriera ha creato 2 teatri e adesso sta per aprire il 3°, il più bello in assoluto.
Il tutto, spesso, lo abbiamo fatto con le nostre sole forze, in quanto la nostra compagnia è composta da gente esperta nel settore teatrale ma anche in vari settori tecnici (edilizia, carpenteria, idraulica, ecc.)
Quindi noi abbiamo costruito palcoscenici, camerini, scenografie, come le antiche compagnie della Commedia dell’Arte.

L’anno scorso in particolare è successo di tutto. Con la nostra stagione teatrale in piena attività presso una struttura Comunale, due giorni prima di uno spettacolo ci bloccano, in quanto la struttura non ha agibilità.
Abbonati, sponsor, spettatori a biglietto, la compagnia che venive da fuori… eravamo tutti nel panico. Abbiamo cambiato location, ma abbiamo subito un danno enorme, in quanto tutta la stagione si è svolta tra date “saltellanti”, variazioni di sede e un danno di diverse migliaia di euro. Avevamo già “adocchiato” il Cinema Teatro Comunale che, a dispetto del nome, è una struttura privata a tutti gli effetti.

Abbiamo pertanto preso degli accordi con la famiglia proprietaria che, ci spiega, ha problemi in quanto il locale deve essere ristrutturato per ottenere l’agibilità (sul palcoscenico in legno era stata gettata una colata di cemento) e per accogliere degnamente attori e spettatori.
Da folli quali con orgoglio ci consideriamo, decidiamo di prendere l’onere della ristrutturazione sulle nostre spalle e di investire, privatamente, un somma importante in una struttura bellissima, posta nel Centro Storico della città di Catanzaro.

Chi c’è dietro al progetto?

La nostra associazione culturale, Incanto arti creative, gestisce e coordina la compagnia teatrale Teatro Incanto, che nasce dalla tradizione teatrale catanzarese.

Francesco Passafaro, direttore artistico e ideatore della compagnia, grazie ai suoi genitori debutta sul palco all’età di otto mesi (!) e da allora, dal primo applauso ricevuto, non ha mai smesso di stare in teatro.

Ogni componente ha un compito ben preciso: Francesca Guerra, Elisa Condello, Sergio Passafaro e Rosario Raffaele si occupano dei corsi del TeatroLab, la scuola di teatro che accoglie 52 allievi dai 3 agli 88 anni! Michele Grillone, Nello Condello, Marzia Passafaro e Rossella Rotella si occupano delle scenografie. Alessandro Passafaro cura il settore grafica e web. Roberto Malta, Valentina La Gamba, Stefano Perricelli e Veronica Denisi si occupano della parte organizzativa e amministrativa.

Inoltre vi sono alcuni allievi che sono oramai entrati stabilmente in compagnia e fanno parte in prima linea del team del Teatro Incanto, occupandosi del servizio di sala, carico e scarico, montaggio, sempre oltre a recitare che, nella concezione del Teatro Stabile, è l’ultima delle attività che bisogna imparare a fare.

Nel progetto parlate di “un’occasione che non ricapiterà nuovamente” puoi dirci qualcosa di più?

Ristrutturare un cinema nel centro storico della tua città, farlo funzionare anche come teatro, creare una struttura “multidisciplinare” in cui le varie compagnie teatrali, di danza, i gruppi musicali, i ragazzi o gli anziani assetati di arte e cultura si possano incontrare insieme, liberamente, senza dover fare chilometri; creare qualche nuovo posto di lavoro in una terra che primeggia per disoccupazione e dispersione giovanile, crediamo sia un’occasione più unica che rara. Fare tutto ciò in un cinema ammirato e amato da tutti, che sta facendo, tantissimo, parlare di sé prima ancora della sua apertura, grazie anche ai personaggio che proprio al Comunale hanno esordito o che al Comunale hanno lasciato un pezzettino del proprio cuore, non ultimo Gianni Amelio, che ha promesso di portare i suo prossimo film con Micaela Ramazzotti e Elio Germano, riteniamo sia proprio un’occasione da non perdere.

Avete come obiettivo 25.000€, come siete arrivati a stabilire questa cifra?

Secondo me questa è la domanda più bella. In effetti 25.000 bastano appena per ripristinare l’impianto elettrico, e forse nemmeno quello. La mole di lavoro che ci si è presentata davanti è stata incredibile, dalla ricostruzione, totale, dei camerini, alla sistemazione del palcoscenico, con eliminazione del cemento e ripristino del legname, la sistemazione, molto onerosa, dell’impianto di riscaldamento, alla pitturazione totale del Teatro…

I 25.000 € li abbiamo determinati sulla base delle persone che avremmo voluto coinvolgere. Abbiamo pensato che, potenzialmente, si potessero coinvolgere 5000 persone, catanzaresi fuori città o amanti dei nostri luoghi, e che con appena 5 euro ciascuno questi avrebbero potuto essere presenti sul nostro pannello dei fondatori, che crediamo sia il premio più ambito e romantico, tanto che molti genitori fanno il versamento mettendo poi il nome dei propri figli.

E se non raggiungete l’obiettivo? State pensando di coprire i fondi rimanenti con fondi privati/pubblici?

Purtroppo è molto probabile che non raggiungeremo l’obiettivo: vuoi per la nostra inesperienza nell’ambito del crowdfunding, vuoi perché tanta gente ancora non ama utilizzare internet per sostenere queste iniziative, vuoi per la diffidenza che caratterizza tutti gli affari della nostra penisola, può darsi che l’obiettivo non venga raggiunto.

Abbiamo però visto che c’è una comunità molto forte intorno a noi, privati cittadini che hanno voglia che si riapra questo cinema, come una piccola speranza per il nostro centro storico, molto depauperato dalla nascita di 3 grandi centri commerciali in periferia, eppure tanto amato dalle classi politiche di tutti i colori e schieramenti.

Proprio per questo non abbiamo richiesto fondi pubblici. Noi stiamo comunque andando avanti coi lavori, partecipando con i nostri fondi alla ristrutturazione dei locali.

Abbiamo già presentato diverse richieste di finanziamento presso le banche e attendiamo risposta quanto prima, ma per nostra scelta non abbiamo voluto chiedere fondi pubblici, proprio per dimostrare che le cose si possono fare con tanta caparbietà e perseveranza, passione e organizzazione. Inoltre, ci vogliamo qualificare come il centro del centro storico, stringendo relazioni commerciali con tutti i negozianti e commercianti del centro, che tanto danno hanno subito dallo spostamento della clientela verso le periferie.

Quando pensate sarà possibile “riaprire le porte”?

E’ stata la domanda che ha contraddistinto il mio 2016 e speriamo di poter dare prestissimo una risposta. Dipende da tantissimi fattori e certamente il primo è la questione sicurezza che, in un luogo di pubblico spettacolo, rappresenta la priorità. Le feste, inoltre, hanno fatto si che molti fornitori si dovessero fermare temporaneamente.

Siamo abbastanza fiduciosi di poter aprire nel mese di febbraio, ma stiamo davvero stringendo i denti cercando di chiudere buona parte dei lavori a gennaio e aprire in deroga, sempre previo consenso delle autorità competenti.

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