Qui, altrove

Le ragioni di questo numero

redazione progettografico
Progetto grafico
2 min readDec 13, 2017

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In questo numero di «Progetto grafico» ci proponiamo di indagare le diverse modalità in cui la relazione tra un qui e un altrove — di volta in volta punto di partenza e destinazione, fonte e rielaborazione, lingua madre e straniera… — si dispiega all’interno della comunicazione visiva, alimentando processi di trasposizione a livello di forme e contenuti, codici, stili, media e contesti.

Testo di Serena Brovelli, Claude Marzotto, Silvia Sfligiotti

Questo articolo (here in English) è stato pubblicato su Progetto grafico, rivista internazionale di grafica edita dall’Aiap, Associazione Italiana design della comunicazione visiva. Il numero 32, “Qui, altrove”, è a cura di Serena Brovelli, Claude Marzotto e Silvia Sfligiotti. Sul sito dell’Aiap è possibile abbonarsi o acquistare il numero.

Qui e altrove sono posizioni correlative, punti che si definiscono a vicenda per indicare un orientamento nello spazio e nel tempo. Il loro scarto è la condizione di ogni movimento: senza differenza non c’è pensiero né relazione. Il rapporto con un’alterità è alla base di tutti quei processi di trasposizione di forme e contenuti, codici, stili, media e contesti, con cui la comunicazione visiva, intermediale e internazionale per vocazione, contribuisce a far circolare conoscenze e immaginari.

Il presupposto da cui muove questo numero di «Progetto grafico» è la pluralità dei punti di vista. Ogni qui — geografico, temporale, disciplinare — è l’altrove di un altro. Per cominciare, abbiamo invitato quattro designer e studi di diverse città del mondo a partecipare a un semplice esperimento visivo realizzando due immagini, una riferita alla propria città e l’altra a quella in cui vive uno degli altri partecipanti. Distribuito tra le pagine della rivista, il gioco delle cartoline attiva una staffetta di connessioni a doppio senso di marcia: usiamo le immagini per trasmettere la nostra esperienza ad altri, ma anche per appropriarci di visioni e linguaggi apparentemente distanti.

Questo continuo passaggio di informazioni avviene secondo percorsi e trasformazioni di vario genere. Le parole chiave scelte per lanciare il tema –
traduzioni, migrazioni, contaminazioni — suggerivano solo alcune delle traiettorie possibili. I contributi raccolti offrono di fatto una campionatura assai più eterogenea di movimenti, attraverso ricerche che indagano ambiti come divulgazione scientifica la comunicazione clandestina, la semiotica del progetto e la tipografia, il rapporto tra cinema e libro, la superficie dell’immagine a stampa e lo spazio interno della fotografia. La diversità
degli approcci ci sembra connaturata
a una riflessione collettiva sull’esperienza dello spostamento, per sua natura contingente, soggettiva, provvisoria.

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Rivista Internazionale di Grafica - International Graphic Design Magazine