Coltivare un sogno

Una giornata con i ragazzi autistici della “Semente”

Pietro Adami
Quattro Colonne
3 min readJan 26, 2017

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Lorenzo, assorto davanti alla finestra, ha lo sguardo che corre oltre il monte Subasio imbiancato di neve. Marina arrotola una ciocca di capelli intorno a un dito. Enrico accenna una canzone mentre viaggia da una stanza all’altra.
Per i ragazzi autistici della “Semente” la giornata inizia alle 9 del mattino. La sala relax, due grandi divani, libreria e pianoforte a coda, si riempie di suoni e colori.
Nata nel 2011 tra le colline di Spello, “La Semente” è centro diurno per soggetti affetti dal disturbo dello spettro autistico, fattoria sociale e distretto rurale. Ma soprattutto, è un’opportunità di lavoro per i ragazzi autistici che la frequentano.

Occupazione e integrazione sono le due sfide che il centro si è posto fin dalla sua apertura. L’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa) Umbria onlus e l’assessorato alla Sanità della Regione Umbria hanno risposto a una domanda cruciale: quale futuro attende gli adulti autistici dopo la scuola? «La campagna si è rivelata la soluzione più efficace» spiega Andrea Tittarelli, direttore del centro. «L’adesione a cicli naturali come le stagioni, il giorno e la notte, le condizioni atmosferiche, tutte cose all’apparenza secondarie, è invece fondamentale per una persona autistica». “La Semente” è anche una questione di cuore per Andrea: «La mia esperienza qui parte grazie a mio fratello, inserito nel centro diurno».

I dodici ospiti sono impegnati ogni giorno in una lunga serie di attività che, oltre a rispondere a una funzione terapeutico-sanitaria, serve a dotarli di competenze professionali. Dalle 9 alle 10, risveglio muscolare in palestra, poi i laboratori: carta, ceramica, pittura, teatro. Gli operatori li seguono passo passo, alternando dolcezza e fermezza. Uno dei ragazzi, Marco, folta chioma riccia, torna raggiante dall’università: ha preso 28 all’esame di Scienze della formazione.
Le prospettive lavorative, pian piano, diventano realtà. Tra chi ha frequentato il centro diurno gli scorsi anni, Mario e Marco hanno trovato lavoro nella fattoria sociale, che commercia prodotti biologici insieme alle attività agricole circostanti. Con queste “La Semente” ha dato vita a un distretto rurale che, attraverso pratiche di welfare comunitario, promuove progetti di economia solidale.

C’è poi l’agriturismo, che profuma ancora di vernice fresca: è il prossimo progetto della “Semente” e una nuova opportunità di crescita per i ragazzi, che saranno probabilmente impiegati nel servizio di sala.
Alle 16 la giornata volge al termine; cala il silenzio dentro e fuori il centro, mentre i ragazzi salgono sui bus che li riporteranno a casa. Alla “Semente” coltivano il sogno di un’autonomia possibile. Una conquista da ottenere giorno dopo giorno. A piccoli passi.

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