0x13 — Sorveglianza di massa in Gran Bretagna

Riccardo Coluccini
R0b0t0
Published in
3 min readJan 10, 2017

Lo scorso 16 Novembre sia la casa dei Lord che la casa dei Comuni hanno approvato l’Investigatory Power Bill che, a detta persino di Edward Snowden, è la legge sulla sorveglianza più estrema mai adottata da un paese occidentale.

La legge deve ancora ricevere l’approvazione definitiva dalla regina, ma ora possiamo già analizzare quali strumenti introduce e quali rischi ci sono per i diritti civili.

Innanzitutto i servizi di sicurezza saranno in grado di hackerare computer e altri dispositivi, sfruttando addirittura vulnerabilità dei software in modo da prendere il controllo totale dei dispositivi e poter estrarre materiale sensibile in remoto.

Inoltre, viene legalizzata la raccolta di massa di dati in operazioni di intelligence. Specificando solamente un luogo, sarà possibile raccogliere dati da tutti i dispositivi lì presenti. Questa scelta aumenta drasticamente il potere delle forze di sicurezza poiché solitamente bisogna richiedere un mandato per ogni singolo utente, evitando quindi la raccolta di massa. In questo casa è proprio questo ciò che si permette: una raccolta indiscriminata di dati di diversi utenti utilizzando un singolo mandato.

Passiamo poi al punto più preoccupante: i fornitori di servizi internet dovranno raccogliere ed archiviare i metadati riguardo le attività online degli utenti. Questi dati saranno archiviati per 12 mesi. Per fare un parallelo e capire la portata di questa scelta, sarebbe come se, qui in Italia, Tim o Fastweb, registrassero in tempo reale il vostro accesso al sito internet di Spreaker per ascoltare questo podcast ed archiviassero questa informazione insieme all'ora ed al giorno del vostro accesso. Questo procedimento riguarderebbe 0gni vostra ricerca online e sito web visitato.

Ipotizziamo che un utente, in media, visiti 10 pagine web al giorno, in un anno si creerebbe un archivio di 3650 dati per ogni singolo cittadino. Saremmo di fronte ad un vastissimo sistema di sorveglianza che monitora non solo chi è parte di un’investigazione della polizia, ma qualunque libero cittadino che non è sospettato di aver commesso alcun illecito.

Non è quindi sbagliato affermare, come hanno fatto diverse organizzazioni che lottano per i diritti civili, che siamo di fronte ad una legge intrusiva e draconiana.

A rendere ancor più paradossale questa scelta legislativa è la recente sentenza del tribunale per i poteri delle intelligence che, lo scorso Ottobre, ha affermato che MI6, MI5 e GCHQ, le tre agenzie di intelligence britanniche, hanno raccolta in massa dati personali dei cittadini per 17 anni, in violazione della legge.

L’archiviazione e l’accesso ai dati dell’attività online dei cittadini è il punto più preoccupante della nuova legge. Sembra, inoltre, che il governo britannico voglia creare un software centralizzato in grado di effettuare ricerche attraverso filtri specifici su tutti i database che contengono quei dati.

Il quantitativo di dati sensibili che si troverebbero ad essere accentrati in un singolo sistema è immane e sicuramente attirerà le attenzioni di soggetti non del tutto benevoli.

Malgrado il governo continui ad affermare che il database conterrà solo metadati, come abbiamo già visto nella precedente puntata, le informazioni che si possono dedurre da essi sono molto più sensibili rispetto ai contenuti stessi.

Se ad esempio, tramite un attacco hacker, trapelassero informazioni riguardo le ricerche web di un giudice o un ministro, ricerche legate a malattie mentali o semplicemente a preferenze e gusti sessuali, sarebbe possibile danneggiare duramente quella figura pubblica. Per questo, raccogliere e facilitare la ricerca di informazioni sensibili è sicuramente un’arma a doppio taglio.

Sulla scia dell’esempio della Gran Bretagna, il rischio è che altri governi possano introdurre leggi simili anche in Europa. Basti pensare all'uso spropositato dello stato di emergenza da parte del presidente francese che procede, ininterrotto, oramai da un anno o pensiamo alle pessime leggi prodotte dal parlamento italiano in materia di cyberbullismo.

Dobbiamo riconoscere l’importanza del nostro diritto alla privacy e cercare di difenderlo ad ogni costo.

--

--

Riccardo Coluccini
R0b0t0
Editor for

Mechatronic engineer. Once I had a close encounter with a quadcopter.