Potreste avere una fortuna senza saperlo

La nostra generazione ha vissuto un periodo d’oro per quanto riguarda l’intrattenimento per ragazzi. Gli anni 90 hanno saputo prendere quello di buono che si era creato negli anni 80 e l’hanno perfezionato. In questi anni sono nati i vari Yu-Gi-Oh, la PlayStation e sempre in questi anni sono nati i Pokémon.

Da bambini siamo sempre stati abituati a vedere prodotti d’intrattenimento Giapponese. La nostra è stata la prima generazione educata agli anime e al mondo videoludico, grazie anche al merito e all’intuizione di Mediaset nell'aver esportato questi prodotti.

Oltre agli anime e alle console è arrivato tutto il merchandise derivante, tra i più comuni i giochi di carte collezionabili. Se noi bambini italiani eravamo già in fissa per le figurine Panini, le carte di Yu-Gi-Oh e dei Pokémon sono state il vero trend di molti ragazzi della mia generazione. Chiunque ha acquistato almeno un pacchetto di figurine in quel periodo e puntualmente nascevano nuove collezioni.

Ma cosa c’entra il titolo con tutto questo discorso? A distanza di anni e di mode tanti hanno smesso di inseguire l’ultima collezione di carte e quasi tutti hanno abbandonato definitivamente questo settore

IL FENOMENO POKÉMON

Il Pokémon trading card game, gioco di carte che si ispira all’omonima serie videoludica, nasce nel 1996, proprio nel periodo d’oro che raccontavano. Ben presto sbarca in America e in Europa e conquista milioni di fan di tutto il mondo.

Se giochi simili come Yu-Gi-Oh e Magic the Gathering si sono sviluppati nel modo di giocare e sfidarsi, il Pokémon Tcg sale alla ribalta per il valore che le carte riescono ad assumere da un punto di vista prettamente collezionistico

UNA MINIERA D’ORO

Spesso succede che svuotando uno sgabuzzino o facendo pulizie in camera si trovano i vecchi mazzi di carte acquistate da bambini. Mazzi o carte singole che spesso possono valere una fortuna(ecco spiegato il titolo maldifati) con alcune edizioni di carte che vedono impennate di prezzi in maniera sempre più ricorrente.

MA QUANTO VALGONO QUESTE CARTE?

Vanno fatte delle precisazioni, non sempre un set più è vecchio e più vale. Ci sono dei set e delle carte in particolare che hanno sempre avuto un posto privilegiato per i collezionisti

CHARIZARD

È di sicuro uno dei più amati personaggi di questa saga, se non il più amato. Alcune carte raffiguranti Charizard posso raggiungere cifre esorbitanti se messe all’asta: per fare un esempio il valore di un Charizard Set Base 1a Edizione può sfiorare i 1000€

LA CONDIZIONE DELLE CARTE

Spesso avere una carta richiesta non basta, il valore di una carta è dato anche dalle sue condizioni. Troviamo termini come Mint, near Mint, Excellent ecc… Una carta Mint è in perfette condizioni; niente scuse. Questo vuol dire che la parte frontale della carta è in condizioni perfette, non ci sono graffi sulla superficie e la superficie è perfettamente pulita.

Inutile dirvi che il Venusaur che avete trovato in camera con due pieghe e varie scritte in penna vale molto poco.

Sono nati anche dei servizi offerti da terzi che si occupano di “gradare” le carte, ovvero stabilire la condizione effettiva della carta e mantenerne il valore, il più diffuso per le carte Pokémon è PSA

COSA C’È DI NUOVO? POKÉMON SPADA E SCUDO FIAMME OSCURE

Non solo set storici, il mercato di carte Pokémon è in continua evoluzione con espansioni sempre più frequenti.

Grazie a Pokémon Italia ho avuto modo di mettere le mani sulla nuovissima espansione Fiamme Oscure, la terza espansione della serie Spada e Scudo. L’espansione si basa sui Pokemon di ottava generazione e il Pokémon gigante Eternatus.

Caccia ai Pokemon V e Vmax, ma inutile dirvelo il Pokémon più richiesto e più difficile da trovare è sempre Charizard, stavolta in versione Vmax. In rete si trova già a prezzi esorbitanti e difficilmente caleranno nel breve periodo.

E voi? Avete mai ritrovato cimeli rari della vostra infanzia? siete collezionisti di oggetti particolari?

Autore: Walter Giovanni Grillo

Amante dello sport e della musica, studia Comunicazione all’Università di Pisa. È in Radioeco dal 2019.