Al tempo del Coronavirus (I bambini e le bambine della quinta A raccontano)

Radio Monastier
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5 min readJul 28, 2020

Ci scrive la maestra Michela Berto, insegnante della locale scuola primaria, e condivide con noi un bellissimo lavoro che ha portato avanti “a distanza” coi suoi alunni di quinta durante il lockdown. La quinta, un anno importante, l’ultimo prima del grande salto verso il mondo dei più grandi. Da oggi, e per i prossimi martedì condivideremo con voi le parole e i racconti che i bimbi hanno elaborato in quei mesi. Di seguito l’introduzione della maestra Michela e i pensieri di Gloria, Alberto, Alessandro, Matteo e Asia.

Durante la pandemia Covid-19 abbiamo tutti sofferto molto!
Le nostre abitudini sono cambiate radicalmente: ci siamo dovuti adattare ad uno stile di vita nuovo che ha comportato non solo tante restrizioni ma anche la riscoperta di alcuni valori quali: la solidarietà, l’amicizia, la condivisione, la
fratellanza e l’amore.
Anche i bambini e le bambine hanno vissuto momenti di angoscia nonostante il loro “spirito fanciullino” e la loro indole spensierata.
Il libro riporta storie e vissuti di vita quotidiana, riflessioni, pensieri e poesie di un periodo della nostra esistenza visto con gli occhi degli alunni e delle alunne di classe quinta A della scuola primaria di Monastier.

Michela Berto (insegnante della scuola primaria Marconi di Monastier)

L’illustrazione della raccolta di pensieri curata dai bambini e le bambine della quinta A

È da un mese che sono a casa e mi annoio da morire!
Il Coronavirus, una nuova malattia ci impedisce di andare a scuola e di vedere i nostri amici. Al telegiornale dicono di rimanere a casa, ma tutti continuano a fare passeggiate, a correre, a portare a spasso il cane…
Non capiscono niente!
Inizialmente ho pensato che dei giorni a casa da scuola sarebbero stati belli, ma non così troppi! Di giorno resto principalmente con i nonni che abitano qui vicino a noi, ma ora che la mamma è a casa, sono con lei.
Le mie giornate le organizzo con i compiti, a guardare la TV e pulisco casa, quello che riesco, aiutando la mamma. La scuola virtuale da casa non mi piace per niente!
I miei amici li sento con le videochiamate, ma non tutti. In questo periodo mi mancano tantissime cose, per esempio la scuola, le voci dei miei amici, gli amici, le maestre…Per il futuro spero solo in bene: cioè che il virus possa scomparire oppure che trovino la medicina o il vaccino.
Sento dentro di me tanta rabbia e tristezza per tutti quelli che stanno male o che sono morti.
Spero che presto finirà tutto questo disastro; voglio solo tornare a scuola!

Gloria

Sono a casa da un mese, a causa di un pericoloso virus che si diffonde molto velocemente.
Inizialmente non ero molto preoccupato, però, con il passare del tempo mi sono accorto che questo tipo di virus è veramente pericoloso.

Le prime due settimane stavo a casa insieme a mamma e alla mia sorellina Marta, poi con il trascorrere del tempo anche mio papà ha dovuto restare a casa. Di solito la mattina, quando mi sveglio, faccio colazione e dopo guardo un po’ di cartoni animati alla TV, mentre dopo pranzo inizio a fare compiti fino all’ora di cena.

La scuola virtuale mi piace un po’ di più rispetto alle lezioni normali, anche se quando sono in aula capisco meglio gli argomenti, perché le maestre ce li spiegano.
In questi giorni ho sentito solo un mio compagno di classe, in una video chiamata, con gli altri mi tengo in contatto con Weschool.

In questo periodo mi manca fare la ricreazione con i miei compagni di classe, perché era il momento in cui potevamo giocare insieme.
Mi aspetto che riusciremo a tornare a scuola e a sconfiggere il virus.
Spero che questo virus passi presto e auguro a tutti quelli che sono ammalati di superare questo triste momento.

Alberto

Sono a casa da scuola da circa un mese, a causa di un’epidemia che all’inizio ha colpito la Cina, dopo si è spostata verso il nord Italia in maggior parte nella Lombardia e nel Veneto. Hanno detto che gira anche nell’aria a causa dell’inquinamento, infatti c’è più contagio nella Pianura Padana. All’inizio ero anche contento, ma dopo due settimane cominciavo ad annoiarmi a stare a casa e allora mi sono un po’ organizzato. Dopo aver visto che le insegnanti mi davano i compiti verso la tarda mattinata, li facevo appena mangiato e mi restava anche il tempo per giocare nel pomeriggio.

Per fortuna hanno organizzato la scuola virtuale, ma non mi soddisfa più di tanto perché comunque non sono a scuola e non mi diverto con i compagni. Non riesco ad entrare in sintonia virtualmente con i compagni perché preferisco parlare loro direttamente.

Mi mancano tantissimo i miei migliori amici Pietro e Ali, perché non li vedo da molto tempo. Mi aspetto che questo periodo finisca, soprattutto perché così andiamo avanti col programma più velocemente. Comunque, penso che staremo a casa ancora per un bel po’…

Ognuno deve dare il proprio contributo per sconfiggere questo nemico invisibile. Speriamo che passi questo periodo!

Alessandro

Sono a casa da molti giorni a causa del coronavirus, una malattia che ha avuto inizio in Cina e ha ucciso molte persone. Tutto il mondo sta cercando il vaccino per sconfiggere il virus. Quando è arrivato l’annuncio che le scuole chiudevano, inizialmente ero felice, ma dopo ho cominciato ad annoiarmi perché non vedevo più i miei amici. Le maestre inseriscono i compiti su weschool, un’applicazione informatica che serve a non far perdere il contatto e per andare avanti col programma scolastico. Solitamente, di mattina, faccio tutti i compiti, il pomeriggio leggo un libro. Ora sto leggendo i racconti di Narnia, poi guardo un po’ la televisione e gioco molto con mio fratello. Giochiamo a calcio con una pallina piccola e facciamo giochi di società. Siamo tutti a casa: mamma e papà lavorano in smart working ma ci suggeriscono delle idee per attività diverse, per esempio ho fatto una capanna con cuscini e coperte e ho anche cucinato il purè. Spero che questo periodo finisca presto: provo molta paura per tutta la mia famiglia e i miei parenti e mi auguro che trovino al più presto il vaccino.

Matteo

Sono a casa dai primi di marzo per colpa di un nemico: il coronavirus. Lui non mi fa uscire di casa, non mi fa vedere gli amici e i parenti. La scuola è rimasta chiusa ed io mi annoio. Passo le giornate a fare i compiti e qualche volta gioco. Ora mi sono stancata di tutto questo: la felicità è svanita e la tristezza mi assale.

Non vedo l’ora che tutto questo finisca e mi ripeto spesso che “andrà tutto bene!”

Asia

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Radio Monastier è l’intento di raccontare le storie di tutti i giorni di un piccolo paese in provincia di Treviso.