Al tempo del Coronavirus (quinta e ultima puntata)

Radio Monastier
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6 min readAug 25, 2020

Ultimo appuntamento della rubrica del martedì dove ritroviamo i pensieri dei bimbi e delle bimbe di quinta A delle scuole primarie Marconi di Monastier raccolti durante il lockdown. L’auspicio è che questi pensieri, all’indomani della ripresa delle attività scolastiche, restino solo la fotografia di un momento storico circostanziato. Chiudiamo con le considerazioni di Pietro, Leonardo, Ali, Alessia e Sofia.

Da circa un mese sono a casa da scuola a causa di una emergenza sanitaria: il Covid-19 ovvero una pandemia virale che purtroppo colpisce molte persone. Inizialmente la chiusura delle scuole mi sembrava un anticipo delle vacanze di Carnevale ma, con il passare dei giorni, dovendo sempre restare a casa mi è venuta la nostalgia delle insegnanti e dei compagni.

Trascorro la maggior parte della giornata con mia mamma aiutandola nei lavori di casa, facendo i compiti e girando in bici in giardino. Mio papà in questi giorni è molto occupato in ambulatorio e comunque a pranzo e a cena è a casa con noi.
Ecco dunque la mia giornata tipo: al mattino dopo aver fatto una abbondante colazione accendo il computer e inizio a fare i compiti che le maestre ci hanno inviato per via telematica. Verso le undici, finito di studiare ascolto la musica. Nel pomeriggio mi dedico al giardinaggio, faccio altri compiti, vado in bici. Prima di cena, per mezz’ora, ho il permesso di giocare con il mio “Ipad pro 2018”. Alla sera con mio papà leggo qualche pagina della Divina Commedia: è una versione illustrata per bambini, molto bella. Mi piace molto questo momento con il mio papà perché mi sembra di essere a scuola con le maestre e i libri. Spero che questo periodo buio finisca presto e mando un grazie alle persone che ci assistono in questa calamità.

Come disse Dante: dopo la selva oscura si inizierà a vedere la luce delle stelle.

Pietro

È da un mese che sono a casa per il coronavirus. È iniziato tutto in Cina, tempo fa e poi è arrivato anche qui.
Alcuni dicono che sia scappato da un laboratorio mentre altri dicono che provenga dai pipistrelli. Adesso è arrivato anche in Italia e hanno chiuso le scuole, per il momento fino al tre aprile o forse anche più. Ora resto a casa con mamma, papà e gioco in casa. Trascorro le mie giornate facendo i compiti on line, giocando o guardando un po’ la televisione. In realtà per me è un problema fare i compiti on line perché non ho la stampante e quindi chiedo ai miei amici. Alcune volte mi annoio e penso alle mie maestre e ai miei compagni e mi sento solo. In questo periodo mi mancano molto gli amici perché a me non piace stare da solo.

Per il futuro mi aspetto dei giorni migliori, belli e in pace. Spero tanto che questo virus sparisca e spero che tutti insieme ce la faremo. Tutto andrà bene!

Leonardo

Sono in casa dal ventuno febbraio per colpa di un virus che sta uccidendo tantissime persone. Inizialmente mi andava bene aver un po’ di vacanze in più, ma dopo qualche settimana non sopportavo di stare a casa perché iniziavo ad annoiarmi.
In questi giorni rimango a casa con mia madre e con mia sorella. Passo le mie giornate facendo i compiti poi scendo in giardino e faccio qualche giretto con la bici. A volte faccio ginnastica con mia sorella o guardo la televisione fino a mezzanotte.

La scuola virtuale mi soddisfa e la connessione funziona bene ma in questo periodo mi mancano i miei amici, i miei compagni e le mie maestre.
Spero che gli studiosi riescano a trovare la cura per questo virus.
A tutti quelli che stanno soffrendo e che sono in ospedale spero che guariscano in fretta ed abbiano forza e coraggio.

Ali

Per colpa del Corona-virus, un virus molto contagioso partito dalla Cina che ha colpito moltissime persone in tutto il mondo, sono a casa da scuola da quasi un mese. All’inizio ero abbastanza felice di restare a casa qualche giorno in più, ma dopo un po’ mi sono stancata e ora mi annoio e non vedo l’ora di tornare a scuola, vedere le maestre ed i miei compagni.

A volte vedo le mie amiche in videochiamata ma, non è la stessa cosa! Quello che mi manca di più è poter abbracciare i miei genitori, non vedere le mie amiche e non vedere più la mia cuginetta perché eravamo abituate a vederci tutti i giorni e ora non possiamo farlo. L’unica cosa che riesco a fare di “normale” è che ogni giorno alle 14.00 esco in giardino e parlo con la mia vicina di casa ovviamente a debita distanza.

Le mie giornate sono quasi tutte uguali, mi alzo verso le nove e trenta-dieci, faccio colazione e poi faccio i compiti. Dopo pranzo, come ho già detto esco un pochino e poi continuo i compiti. Naturalmente guardo un po’ di televisione e faccio qualche gioco. Io resto a casa con il papà perché fa “smart working” mentre la mamma sta a casa a giorni alterni, però quando è a casa lavora!

È molto importante restare a casa, infatti, in televisione sento molte raccomandazioni. Venerdì 20 Marzo è passato per il paese un furgoncino della Protezione Civile che tramite un altoparlante diceva a tutti di stare a casa. Molta gente non ha ancora capito che non deve andare in giro!

La classe virtuale mi piace molto, però è molto meglio fare tutto dal vivo.
Penso che tra un po’ di tempo i medici troveranno un vaccino per rimediare a questo virus. Spero che tutti quelli che ora stanno male guariscano in fretta e che possano tornare alla vita normale.
Ringrazio tutti quelli che stanno lavorando per combattere il COVID-19; è un’esperienza che ricorderemo per sempre.

Alessia

Da circa tre settimane, tutte le scuole del Veneto sono chiuse per colpa di questo brutto virus che si chiama: Covid-19 e che ha infettato tutta l’Italia e una parte del mondo. Purtroppo, se prima si poteva uscire un po’, ora siamo costretti a rimanere chiusi in casa e uscire solo in caso di bisogno: per il lavoro, per la spesa o per necessità importanti.

Per me la chiusura della scuola è stata un po’ diversa dai miei compagni di classe, perché già ero a casa da circa dieci giorni per una brutta influenza, quindi la nostalgia della scuola ce l’avevo già da tempo. In questa situazione dal lunedì pomeriggio
al venerdì resto in compagnia dei nonni e del papà, mentre nel week-end sono con la mamma.

Di solito mi alzo alle ore nove, anche se qualche volta preferisco dormire un po’
di più. Poi faccio colazione, gioco in giardino un po’, riordino la casa e nel pomeriggio faccio i compiti. Nel week-end con la mamma faccio quasi sempre le stesse cose. All’inizio sembrava una vacanza, ma poi quando le maestre attraverso un’app hanno iniziato a dare i compiti, ho capito che la scuola, anche se da casa, continuava
lo stesso. Fare scuola virtuale, da un lato mi piace perché è una cosa nuova ma dall’altro mi manca tantissimo lo stare insieme con i miei compagni di classe e mi mancano molto tutte le mie maestre. In questo periodo sento la mancanza della libertà, di andare a scuola e di andare in piscina.
Non vedo l’ora che tutto questo finisca e che tutto torni come prima. Per questo dobbiamo impegnarci tutti a rispettare le regole!
A tutte le persone che si sono ammalate e soffrono molto, auguro di guarire al più presto e con il cuore dico loro: “ANDRÀ TUTTO BENE!!”

Sofia

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Radio Monastier è l’intento di raccontare le storie di tutti i giorni di un piccolo paese in provincia di Treviso.