M, Il topo di biblioteca

Radio Monastier
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3 min readNov 20, 2020

Inauguriamo una nuova fase di Radio Monastier, una fase in cui parlare del nostro territorio a partire da dei temi che riteniamo interessanti. Lo facciamo col contributo di M, una figura misteriosa che preferisce restare anonima e che ci ha promesso che di tanto in tanto ci regalerà degli spunti letterari interessanti utili sia a leggere un buon libro che a scoprire qualcosa che non sapevamo sulla nostra Monastier. Grazie M, e buona lettura a tutti!

Estraggo da uno scaffale della biblioteca un libro che potrebbe interessare la vostra iniziativa. Vorrei parlarvi di un testo a mio avviso straordinario: TERRRA MATTA di VINCENZO RABITO Einaudi 2000. Un libro che non è un libro, in quanto non scritto e pensato esplicitamente per la pubblicazione, di uno scrittore che non è un professionista ma un semi-analfabeta siciliano, nato in provincia di Siracusa nel 1899.

A sessant’anni decide, senza dire nulla a nessuno, di rinchiudersi ogni sera nella sua stanza e affidare a un vecchia Olivetti la storia della sua vita. Nei sette anni seguenti riempirà più di mille pagine di ricordi, lottando faticosamente e tenacemente su ogni parola con la propria autobiografia. Il linguaggio impastato di dialettismi, di formule arcaiche simili al parlato, dal ritmo e cadenze orali, se da un lato risulta non sempre di facile lettura è contemporaneamente uno dei punti di forza (Camilleri all’ennesima potenza) dello scritto, lo rende vitale, spontaneo, un miracolo letterario. Vincenzo si accapiglia non solo con la sintassi ma con la sua stessa vita, con la stessa ostinazione cerca le parole per raccontarla.

E’ una storia individuale che racchiude quella collettiva del nostro paese: gli avvenimenti storici, i cambiamenti politici e economici, i rapporti sociali e familiari di gran parte dl ‘900.

Non voglio raccontare nei dettagli la vicenda, lascio il piacere a chi lo vorrà, ma voglio ricordare come questa straordinaria testimonianza sia giunta a noi. Dopo la morte del padre uno dei figli scopre abbandonate le carte dattiloscritte e decide di inviarle all’ARCHIVIO DIARISTICO NAZIONALE di Pieve S. Stefano: l’istituto fondato da Saverio Tutino, che raccoglie e valorizza questo tipo di testimonianze, scritti di gente comune, diari che tanto hanno da dirci sulla nostra storia passata e presente.

“Chi ha costruito Tebe dalle sette porte?” si chiede il lettore-operaio di Brecht, a questa domanda rispondono in qualche modo i manoscritti conservati a Pieve, raccontando la storia dal basso non solo dalla parte di re, imperatori e delle loro potenze. Leggendo il libro di Rabito sembra di sentire le storie di molti anziani, con le loro recriminazioni, le inevitabili maledizioni, a volte le ingenuità, quel misto di rimpianto e nostalgia mai disgiunto da dignità e saggezza. Questo periodo ci ha privato di molte di queste voci; per sentire meno la loro mancanza consiglio questo libro.

Chi abita a Monastier di Treviso troverà il libro in biblioteca, riconoscerà fatti e luoghi molto familiari.

Buona lettura. M.

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Radio Monastier è l’intento di raccontare le storie di tutti i giorni di un piccolo paese in provincia di Treviso.