Migranti, ONU contro intesa Ue-Turchia: “Misure contrarie alla Convenzione dei Diritti dell’Uomo”

Valigia Blu
Rassegna Blu
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5 min readMar 8, 2016

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Migranti, ONU contro intesa Ue-Turchia: “Misure contrarie alla Convenzione dei Diritti dell’Uomo”
Dopo 12 ore di negoziati, raggiunta una prima intesa tra Ue e Turchia sui migranti. Ogni decisione è stata, però, rinviata al 17 marzo. L’obiettivo comune è arginare l’arrivo in Europa di migranti provenienti dal Vicino Oriente, togliendo ogni incentivo all’attraversamento del Mediterraneo. L’Ue, si legge nel comunicato diramato, vuole bloccare la rotta balcanica verso Nord, senza però far diventare la Grecia un enorme campo profughi. In cambio di ulteriori fondi aggiuntivi ai 3 miliardi di euro in 3 anni già pattuiti a novembre, l’intesa prevede, infatti, il rinvio dalla Grecia alla Turchia di tutti i nuovi migranti irregolari arrivati in Europa. Per ogni siriano giunto in Turchia dalla Grecia, dovrebbe esserci un siriano attualmente in Turchia che venga reinsediato.

Forte preoccupazione è stata espressa dall’Onu. Come ricordato dal responsabile europeo dell’Unhcr, il progetto di rimandare in Turchia in massa i profughi che si trovano lungo la rotta balcanica è contrario alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Commissione Europea: “L’Italia ha squilibri economici eccessivi”. Ma nessuna procedura aperta
La Commissione europea ha certificato che che gli squilibri macroeconomici dell’Italia restano «eccessivi» (come quelli di Bulgaria, Croazia, Francia e Portogallo), con difficoltà di rispettare le regole di bilancio. Ma per nessuno di questi Stati membri dell’Unione è stata aperta una procedura con richiesta di correzione. Tra gli squilibri che contraddistinguono l’Italia, i commissari europei hanno individuato l’alto debito, una bassa competitività, le sofferenze bancarie e la disoccupazione. In una lettera inviata al governo italiano, Bruxelles si attende entro il prossimo 15 aprile – data entro cui l’Italia deve presentare il nuovo piano di stabilità e il nuovo programma nazionale di riforme – dettagliate misure di risanamento.

Libia, pronto piano Usa contro Isis. E intanto il Governo di unità nazionale non ottiene la fiducia
Bombardare i campi di addestramento, i centri di comando, i depositi di munizioni e altri obiettivi militari, raid aerei contro trenta o quaranta obiettivi in quattro aree della Libia per assestare un duro colpo all’Isis e aprire la strada alle milizie sostenute dall’Occidente. È il piano del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti presentato a Barack Obama lo scorso 22 febbraio, secondo il New York Times, direttamente dal segretario alla Difesa statunitense. Secondo il quotidiano newyorkese ci sarebbero forti cautele da parte del Dipartimento di Stato, che teme che il piano approntato dal Pentagono possa mettere a rischio il tentativo, guidato dall’Onu, di formare un governo di unità nazionale in Libia, considerato il primo obiettivo da raggiungere per arginare la forza e l’avanzata dell’Isis nel paese. Intanto, per la mancanza del numero legale anche oggi, il parlamento di Tobruk non è riuscito ancora a votare la fiducia al governo di unità nazionale libico, guidato dal premier Fayez al Sarraj.

Primarie Pd a Napoli, la procura apre indagine su presunti brogli
Dopo la pubblicazione da parte di Fanpage.it di un video in cui si mostrano presunti brogli durante le votazioni per le primarie del Pd a Napoli, la procura di Napoli ha aperto un fascicolo per verificare se ci sono eventuali ipotesi di reato. Intanto, Antonio Bassolino, arrivato secondo a queste primarie per qualche centinaio di voti dietro Valeria Valente, ha comunicato ufficialmente che presenterà ricorso chiedendo di annullare l’esito della votazione. Sulle primarie del Pd a Napoli, Fanpage.it ha pubblicato un secondo video in cui si vedono esponenti di centrodestra presidiare i seggi e accompagnare i cittadini al voto e «in alcuni casi distribuendo anche l’euro per la sottoscrizione».

Regeni, il magistrato egiziano: “L’inchiesta la conduco io. No agli italiani”
«L’inchiesta la conduco io. E la polizia egiziana. Con la magistratura italiana scambiamo informazioni». Con queste parole Hassam Nassar, procuratore aggiunto di Giza, chiarisce ai cronisti di Repubblica in Egitto il tenore della cooperazione investigativa italo-egiziana sulla morte di Giulio Regeni. Il procuratore ha inoltre rivelato tre particolari, da lui stesso definiti “certezze”, emersi dall’inchiesta: «Giulio Regeni è morto non più tardi delle 24 ore precedenti il ritrovamento del suo corpo, la mattina del febbraio». Nassar aggiunge inoltre che «gli stessi medici ci dicono che le violenze che ha subito sono state inflitte tutte in un’unica soluzione tra le 10 e le 14 ore precedenti alla sua morte». Infine, il procuratore, spiega che, secondo le indagini finora svolte, Regeni il giorno della sua scomparsa era all’interno della stazione della metropolitana di El Behoos.

Usa, l’FBI cambia le norme sulla privacy per l’accesso ai dati dell’NSA sugli americani
Senza far rumore, scrive il Guardian, l’FBI ha rivisto le norme sulla privacy per la ricerca di dati sulle comunicazioni internazionali degli americani raccolte dalla National Security Agency (NSA). A confermarlo al quotidiano britannico, funzionari degli Stati Uniti. Le nuove regole riguardano una serie di poteri nota come “Sezione 702”, che autorizza il programma “Prism” della NSA a raccogliere i dati di Internet. Di recente, anche l’agenzia governativa statunitense “Privacy and Civil Liberties Oversight Group” (PCLOB), che sorveglia il rispetto della privacy e delle libertà civili nella lotta al terrorismo, aveva fatto riferimento a questo cambiamento nella sua panoramica sulle pratiche di sorveglianza in corso, dicendo che all’FBI è consentito l’accesso diretto a email internazionali, testi e telefonate raccolti dalla NSA. Diversi attivisti si sono detti preoccupati per queste nuove regole che facilitano l’accesso alle informazioni da parte dell’FBI, che poco avrebbero a che fare con una semplificazione burocratica.

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