Aquarius, la nave delle associazioni europee che salva i migranti

Valigia Blu
Rassegna Blu
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5 min readFeb 23, 2016

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In Rassegna Blu di oggi: Aquarius, la nave delle associazioni europee che salva i migranti | Unioni civili, sì all’accordo di maggioranza Pd–Alfano: “Fiducia e stralcio stepchild adoption” | Siria, approvato da Assad l’accordo tra Usa e Russia: “Tregua dal 27 febbraio” | Obama: “Chiudiamo Guantanamo, mina i valori americani e non aiuta la sicurezza nazionale” | Reporter Senza Frontiere ad Al-Sisi: “In Egitto situazione inaccettabile per i giornalisti” | Riscaldamento globale: negli ultimi 100 anni il livello dei mari si è alzato a livello record | Rapimento e detenzione illegale, Italia condannata dalla Corte di Strasburgo per il caso Abu Omar

Aquarius, la nave delle associazioni europee che salva i migranti
Una nave guardapesca di 77 metri che può ospitare fino a 500 persone. È “Aquarius”, la nave che navigherà nel Canale di Sicilia per salvare i profughi in difficoltà sui barconi provenienti dall’Africa. La missione è promossa dall’associazione Sos Méditerranée, organizzazione umanitaria nata in Germania e attiva in Francia e Italia, e vedrà a bordo con l’équipe di medici di primo soccorso di Médecins Du Monde. L’inizio della navigazione è in programma per il 28 febbraio.

Unioni civili, sì all’accordo di maggioranza Pd–Alfano: “Fiducia e stralcio stepchild adoption”
Fiducia e accordo con il Nuovo Centro Destra. È questo il nuovo percorso del disegno di legge sulle unioni civili. Al termine dell’assemblea dei senatori del Pd, il gruppo ha infatti detto sì a un accordo di maggioranza con un maxi-emendamento proposto dal governo che prevede lo stralcio della “stepchild adoption” (come richiesto dall’Ncd di Angelino Alfano). In giornata, la decisione del presidente del Senato, Pietro Grasso, di giudicare inammissibili tutti gli emendamenti ‘canguri' e le dichiarazioni del M5s, dichiaratosi pronto a votare a favore della legge in aula, avevano aperto alla possibilità di una seconda strada. Ma il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Luigi Zanda, ha affermato che la decisione presa «mette invece in sicurezza le unioni civili», aggiungendo che per quanto riguarda l’adozione del figliastro, stralciata nel nuovo disegno di legge, «ci sarà un ddl ad hoc a cui il Partito democratico sta già lavorando. Stiamo vedendo se farlo partire alla Camera o al Senato». Scrive comunque l’Ansa che «la partita resta complicata, con Ncd che chiede altri ritocchi al testo oltre a quello già ottenuto».

Siria, approvato da Assad l’accordo tra Usa e Russia: “Tregua dal 27 febbraio”
Il governo siriano, tramite il ministro degli Esteri, ha comunicato di aver accettato l’accordo raggiunto ieri tra Usa e Russia che prevede un cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte di sabato 27 febbraio. Il ministro ha comunque precisato cha la guerra continuerà non solo contro l’Isis, ma “anche contro gli altri gruppi terroristi”, cioè i gruppi armati delle opposizioni.

Obama: “Chiudiamo Guantanamo, mina i valori americani e non aiuta la sicurezza nazionale”
«Da tempo è evidente che Guantanamo mina i valori americani e non aiuta la nostra sicurezza nazionale. È controproducente nella lotta al terrorismo. Non è un parere mio ma degli esperti». Con questo discorso alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha presentato al Congresso il piano che porterà alla chiusura del centro di detenzione di Guantanamo, voluto dal presidente George W. Bush subito dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, e all’identificazione di 13 strutture alternative. Il piano, che potrebbe costare tra i 290 e i 475 milioni di dollari, prevede di trasferire, entro la fine del 2016, tutti i 91 detenuti in altre strutture all’estero e negli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti aveva promesso di chiudere il carcere di massima sicurezza a Cuba all’inizio del suo mandato nel 2009.

Reporter Senza Frontiere ad Al-Sisi: “In Egitto situazione inaccettabile per i giornalisti”
«La situazione per i giornalisti in Egitto è inaccettabile». In una lettera indirizzata al Presidente Al-Sisi, l’associazione Reporter Senza Frontiere ha chiesto al presidente egiziano di rilasciare giornalisti, blogger e reporter incarcerati. Secondo il “Sindacato dei Giornalisti”, scrive Mada Masr, sarebbero almeno 32 i giornalisti attualmente detenuti o che stanno scontando una condanna. Una ventina di loro è stata arrestata mentre riportava notizie in pubblico. Ad Aprile 2015, l’Egitto era agli ultimi posti della speciale classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa nel mondo. Per il New York-based Committee to Protect Journalists (CPJ) l’Egitto è, subito dopo la Cina, il secondo paese al mondo per giornalisti incarcerati.

Riscaldamento globale: negli ultimi 100 anni il livello dei mari si è alzato a livello record
Negli ultimi cento anni, il tasso d’innalzamento del livello globale dei mari è stato il più veloce dei 27 secoli precedenti. La causa? Le emissioni dei gas serra. A stabilirlo due studi basati su simulazioni al computer e analisi statistiche dei dati storici pubblicati sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”. Secondo i risultati delle due ricerche, alla fine del 2100, il livello degli oceani continuerà a salire e sarà compreso tra 28 e 131 centimetri, a seconda dei diversi scenari di riduzione delle emissioni di gas serra e di incremento della temperatura globale.

Rapimento e detenzione illegale, Italia condannata dalla Corte di Strasburgo per il caso Abu Omar
L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per il rapimento e la detenzione illegale dell’ex imam Abu Omar. L’uomo, rapito nel 2003 a Milano da agenti della CIA, con la decisiva collaborazione del Sismi (servizio segreto militare all’epoca guidato da Nicolò Pollari) era stato poi trasferito in Egitto dove fu imprigionato. Per l’accusa il nostro Paese ha violato il diritto di Abu Omar a non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti. «L’Italia — si legge nella sentenza — ha applicato il legittimo principio del segreto di Stato in modo improprio e tale da assicurare che i responsabili per il rapimento, la detenzione illegale e i maltrattamenti ad Abu Omar non dovessero rispondere delle loro azioni». La Corte europea dei diritti umani, inoltre, afferma anche che «nonostante gli sforzi degli inquirenti e giudici italiani, che hanno identificato le persone responsabili e assicurato la loro condanna, questa è rimasta lettera morta a causa del comportamento dell’esecutivo».

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