Verità sull’uccisione di Giulio Regeni #JusticeForGiulio

Valigia Blu
Rassegna Blu
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5 min readFeb 8, 2016

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In Rassegna Blu di oggi: Verità sull’uccisione di Giulio Regeni #JusticeForGiulio | Migranti, condannati a Palermo trafficanti di esseri umani. Ennesima strage nel Mar Egeo | Sterminio di detenuti, Onu accusa la Siria: “Un crimine contro l’umanità” | Unioni civili, Pd: “Il testo non cambia. La stepchild adoption resta” | India respinge Free Basic, il progetto di “internet gratis” di Facebook: “non rispetta la net neutrality” | Giornata mondiale contro la tratta, le associazioni: “Urgono nuove leggi per contrastare il fenomeno”

Verità sull’uccisione di Giulio Regeni #JusticeForGiulio
L’autopsia sul corpo di Giulio Regeni, il ragazzo scomparso in Egitto e poi trovato morto, ha confermato che, prima di essere ucciso con un colpo alla testa, è stato torturato. L’Egitto, tramite il ministro dell’Interno, Magdi Abdel Ghaffar, ha respinto le accuse di un coinvolgimento della polizia nell’omicidio del ragazzo italiano: «Ci sono diverse voci che si ripetono sulle pagine dei giornali che insinuano che possano esserci le forze di sicurezza dietro all’incidente. È inaccettabile. Questa non è la nostra politica». Il team di forze dell’ordine italiane mandato nei giorni scorsi al Cairo è in attesa di entrare in possesso della documentazione dell’inchiesta egiziana. Intanto in Italia, i pm della Procura di Roma hanno ascoltato i genitori di Regeni che avrebbero riferito che il figlio non aveva mai fatto cenno a rischi imminenti per la propria incolumità, ma che era consapevole di trovarsi in una realtà difficile dal punto vista politico. Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, ha detto che l’Italia non si accontenterà di “verità presunte”.

Gli amici di Giulio Regeni hanno lanciato una petizione su Change.org per chiedere verità e giustizia sulla sua morte:

L’omicidio di Giulio vuole scoraggiare ogni possibile relazione tra donne e uomini che vivono su sponde diverse del Mediterraneo, andando così ad aumentare il divario tra confini autoimposti, con l’intento di minacciare la possibilità, per tutti, di calarsi in realtà solo apparentemente diverse e non collegate fra loro. Con tale azione violenta si vuole mettere in discussione la libertà di parola, di pensiero e di movimento: è un deliberato atto di soppressione dello stupore e della curiosità umane, perché ritenuti dannosi.

In questo contesto è necessario che i governi di appartenenza, così come le istituzioni accademiche, siano in grado di garantire l’incolumità di tutti coloro che, per il raggiungimento dei propri obiettivi umani e professionali, abbiano la necessità di recarsi in zone a rischio: Giulio ha pagato per aver messo a disposizione la sua esperienza, raccontando e traducendo da un contesto a un altro. Questo non deve succedere.

Per tale motivo, pur coscienti dei limiti dell’esercizio di retorica,chiediamo alle autorità tutte — ai governi egiziano e italiano e all’Unione Europea — di impiegare ogni possibile mezzo per far luce sulle circostanze dell’uccisione di Giulio Regeni”.

Scrive il Guardian, inoltre, che più di 4.600 docenti universitari di tutto il mondo hanno firmato una lettera aperta per protestare contro la morte di Giulio Regeni, studente di dottorato a Cambridge, chiedendo un’indagine sul crescente numero di sparizioni forzate in Egitto e la verità dietro l’uccisione del ragazzo italiano alle autorità italiane ed egiziane.

Migranti, condannati a Palermo trafficanti di esseri umani. Ennesima strage nel Mar Egeo
A Palermo sono stati condannati a pena comprese tra i due e i sei anni e 4 mesi, i componenti di un’organizzazione criminale ramificata in Africa ed Europa, ritenuti colpevoli dell’ingresso illegale di centinaia di extracomunitari, delle loro fughe dai vari centri di accoglienza siciliani e dei loro trasferimenti dal nostro paese. È la prima sentenza in Italia di questo genere.
Intanto, sempre oggi, nel Mar Egeo ci sono state altre due stragi di migranti. La prima con 11 morti al largo della costa turca di Dikili, nella provincia di Smirne. Il secondo naufragio è avvenuto al largo della provincia turca di Balikesir, con 27 persone, di cui 11 bambini. La barca era diretta all’isola greca di Lesbo.

Sterminio di detenuti, Onu accusa la Siria: “Un crimine contro l’umanità”
Un crimine contro l’umanità. Così il Consiglio per i diritti umani dell’Onu ha commentato i risultati di un’indagine durata 5 anni sulle condizioni dei detenuti nelle carceri siriane. Molti detenuti, rinchiusi nelle prigioni di Stato o dei servizi di sicurezza di Damasco e arrestati per la loro opposizione al regime o per scarsa lealtà, sono stati torturati, picchiati a morte, denutriti, privati di acqua e di cure mediche. Sergio Pinheiro, che ha coordinato l’indagine, ha accusato il governo di aver intenzionalmente tenuto in prigionieri in condizioni tali da creare decessi di massa.

Unioni civili, Pd: “Il testo non cambia. La stepchild adoption resta”
Alla stepchild adoption (ndr: adozione del figliastro) non si rinuncia. Il Pd non fa passi indietro sul testo del disegno di legge Cirinnà e tira dritto sulle unioni civili. L’obiettivo ora è quello di trovare ora una maggioranza su tutto il provvedimento. Un voto favorevole potrebbe arrivare dal Movimento 5 Stelle a cui Beppe Grillo dal suo blog ha fatto sapere ieri di aver lasciato libertà di coscienza.

India respinge Free Basic, il progetto di “internet gratis” di Facebook: “non rispetta la net neutrality”
L’India ha respinto il progetto di Facebook “Free Basic”, che garantisce l’accesso a costo zero ad alcuni servizi, tra cui lo stesso social network. Attraverso un comunicato, l’Authority indiana per le telecomunicazioni (Trai) ha messo al bando con effetto immediato ogni piano che prevede tariffe differenziate per alcuni contenuti digitali, prevedendo multe salate ai trasgressori. I provider potranno offrire servizi scontati o gratis soltanto in caso di calamità naturali. Il progetto di Facebook, sviluppato in India in collaborazione con il colosso delle tlc Reliance, era stato criticato perché non garantiva la “neutralità della rete”, ovvero che a decidere come usare il traffico Internet siano gli utenti e non chi fornisce la connessione alla Rete.

Giornata mondiale contro la tratta, le associazioni: “Urgono nuove leggi per contrastare il fenomeno”
«Nuove leggi per contrastare il fenomeno e creare un sistema di accoglienza ad hoc». Questa la richiesta delle associazioni che si occupano di accoglienza in Italia, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta. Sono sempre di più le ragazze che finiscono dal centro d’accoglienza alla strada, nel mercato del sesso, attraverso la via “legale” indicata dagli stessi trafficanti, e cioè subito dopo aver chiesto la protezione internazionale nel nostro paese. Le vittime principali sono i minori non accompagnati, 10mila scomparsi in tutta Europa nel 2015, la metà in Italia.

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