SE LA STORIA NON INSEGNA

All'indomani dell'attentato di Christchurch, in Nuova Zelanda, il nostro ministro dell'interno, incalzato a Napoli da una giornalista riguardo la minaccia rappresentata da un terrorismo politicizzato, derubrica il caso a mero atto isolato e, continua, "l'unico terrorismo che merita di essere attenzionato è quello islamico".

Dov’è finita la durezza delle parole, il dito puntato e l’atteggiamento di riprovazione? A questo è stata sostituita pacatezza e addirittura volontà di minimizzare un fenomeno per puntare il dito ancora sul diverso, quasi a spalleggiare le motivazioni insite nel gesto di chi ieri ha compiuto il massacro.

E seppur a soffrire sono persone dall’altro capo del mondo, il problema non siamo gli unici a vederlo vicino.

“Stiamo sperimentando una invasione mai vista prima nella Storia. È sostituzione etnica, sostituzione culturale e sostituzione razziale”.

Quante volte abbiamo sentito e letto queste parole? Scritte sui social, magari da amici che abbiamo, pronunciate da esponenti politici in qualche comizio per accarezzare le paure degli elettori e raccattare qualche voto in più.

“Sono un uomo bianco qualunque e vengo da una famiglia di lavoratori, gente che ha sempre guadagnato poco”, scrive Tarrant nel tentato di rimarcare il suo essere ‘uomo comune’, concetto poi esteso sul web in ‘la gente’. - come riporta un articolo dell’AGI

Retoriche che danno il tatto di quanto sia vicino il problema. E giungono al loro culmine in un paese che non è mai stato caratterizzato da frange o pensieri estremi e radicali, tanto da essere modello di integrazione con le popolazioni native. È alla luce del sole come, soprattutto in quello che è lo sport nazionale, il rugby, abbiano fatto di questo aspetto sociale la propria forza e tratto distintivo. I Maori hanno sempre rappresentato il quid pluris di quella squadra fantastica.

Ma non divaghiamo. Il problema terrorismo politicizzato a destra, può rappresentare veramente una minaccia? Secondo noi, e secondo molti, si. Anche perchè, ricordiamolo, l’unico atto terroristico commesso nel nostro Paese negli ultimi anni è stato commesso da un uomo, idolatrato dall’attentatore Neozelandese, che si candidò nello stesso partito del ministro in questione. E come non dimenticare la strage di Utoya, dove quel pazzo furioso di Breivik ammazzò a sangue freddo 77 persone colpevoli solo di appartenere ad un’ideologia differente dalla sua.

Ecco, quindi, caro ministro, deve attenzionare, in virtù di esperienza vicine e lontane, qualunque estremismo, a prescindere che le radici siano politiche o religiose. Altrimenti le istituzioni legittimeranno tali atti.

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