Azkend 2 rompe davvero le… bolle

Pietro Ranieri
Ready Player One
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3 min readFeb 14, 2018

Io non ci volevo finire lì, in mezzo all’oceano, senza possibilità di fuggire da quel terribile gorgo che si apre tra le fauci del mare. Non volevo ritrovarmi così, senza arte né parte, in un mondo parallelo che credo sia il centro della Terra — se Verne ci ha azzeccato. Ma soprattutto non volevo dovermi fare strada per fuggire a colpi di legname, gemme, pezzi di legno da far combaciare. Magari un’avventura epica mi avrebbe fatto più piacere. Magari mi sarei anche divertito. E invece no.

Azkend 2: The World Beneath parte proprio da questo spunto di trama, funzionale a immergerci in un’ambientazione carina o poco più. Siamo su questo brigantino in viaggio da Liverpool a New York, a metà Ottocento. Improvvisamente ci troviamo prede di una tempesta, al centro della quale si apre un tremendo maelstrom che ci risucchia verso morte certa — salvo poi ritrovarci vivi e vegeti, in una sorta di nuovo mondo sotto la superficie. Nostro obiettivo sarà fuggire da questo “sottomondo”, fortunatamente privo di demogorgoni, e tornare a casa. Come farlo? Nel modo più logico: abbinando nella griglia di gioco a gruppi di almeno tre conchiglie, stelle marine, fiori, teschi di dinosauro… tutto entro il tempo prestabilito per completare il livello.

Insomma, Azkend 2 è un classico del genere match 3 che però si distingue per un’idea di base carina e un’ambientazione diversa dal solito. Nei sessanta livelli che compongono l’avventura, tuttavia, la meccanica standard non si discosta mai dai binari principali: si verificano solo certe lievi variazioni sul tema ma si finisce per ripetere sempre le stesse cose e quindi annoiarsi presto. Ad esempio, il titolo ci presenta sfide in cui vi è solo un numero limitato di oggetti da concatenare in una precisa sequenza; altre, invece, in cui bisogna eliminare alcuni fastidiosi insetti prima che raggiungano la cima dell’area di gioco e così via. Ad aiutarci alcuni power up: la barra Tesla che si riempie in base alla potenza delle combo che riusciremo a concatenare fino al rilascio dell’energia accumulata, che distruggerà i pezzi più isolati nello schermo. Oppure, potremo raccogliere certi oggetti che ci faciliteranno nell’impresa, come la bussola o il cannocchiale. Ad aggiungere un pizzico di varietà ci pensano, infine, alcuni particolari minigiochi posti tra un capitolo e l’altro in cui dobbiamo sostanzialmente aguzzare la vista per individuare i dettagli dello sfondo davanti a noi, proposti in un piccolo riquadro. Più saranno i dettagli individuati prima dello scadere del tempo, più carica sarà la barra Tesla all’inizio del successivo.

E a dirla tutta, non c’è altro. La campagna dura tre, quattro ore al massimo. L’interfaccia su Nintendo Switch — dove ho giocato il titolo — è sicuramente pulita e molto più scorrevole in modalità touch che con i joy-con. Le musiche sono nella norma, niente di esaltante. Una menzione particolare ai wallpaper utilizzati in alcuni livelli, perché qualche volta riescono a strappare un “oh” di sorpresa per la cura dei disegni. Ma nulla più. La proposta di 10Tons Ltd. preferisce calcare terreni sicuri, senza distanziarsi troppo dai classici, risultando di certo divertente ma alla lunga ripetitiva e noiosa. Non basta l’ambientazione, che seppur carina non è certo indimenticabile, né il tentativo di voler inserire qualche divertissement (come i già citati minigiochi). Azkend 2: The World Beneath non ha la pretesa di calamitare l’attenzione per ore e ore, ma almeno si lascia giocare e nel suo piccolo riesce a intrattenere. Lo trovate a poco meno di 8 euro sul Nintendo eShop.

Ho potuto fuggire dal centro della Terra grazie a un codice fornito dagli sviluppatori.

6

Originally published at https://theshelter.online on February 14, 2018.

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Pietro Ranieri
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Lawful Good doesn’t necessarly mean Lawful Nice. I write for The Shelter Network