Influencer e acqua del bagno

Pietro Ranieri
Ready Player One
Published in
4 min readJul 18, 2019

Ovvero, di come si può campare sul nulla, se si è abbastanza furbi

L’influencer Belle Delphine

C’è una storia che recentemente sta facendo impazzire un po’ tutti nell’ambiente degli influencer e del soft porno fetish. L’infuencer Belle Delphine ha deciso di mettere in vendita nel suo e-store l’acqua con cui si è fatta il bagno, opportunamente imbottigliata, a 30 dollari al barattolo.

Potremmo aprire dossier lunghi chilometri su quanto la cosa sia giusta o sbagliata, ma di base il problema è stato già analizzato da gente come Manzoni e la sua ‘Merda d’artista: il valore del prodotto è dato dal nome del produttore moltiplicato per chi lo vuole comprare. Ma va bene. Ricostruiamo un attimo la vicenda senza commenti a margine.

Nelle ultime settimane questa ragazza ha avuto l’ennesimo colpo di genio e, dopo aver aperto un account PornHub per promuoversi, ha deciso di vendere l’acqua con cui si fa il bagno ai suoi “gamer boys” più assetati. Sono andate soldout. Ma chi è questa ragazzina che potrebbe far concorrenza alla migliore Ferragni?

Il suo vero nome è Belle Kirschner, ed è nata in Sud Africa il 23 ottobre 1999. La maggior parte delle informazioni sulla sua vita privata arrivano dai commenti che lei stessa ha lasciato su Instagram, in risposta ai suoi fan. Talvolta, ci sono incongruenze che non permettono una ricostruzione esatta del suo passato. Belle ci ha raccontato attraverso un sapiente storytelling social di essersi trasferita in tenera età a Londra. Ha iniziato a lavorare da giovanissima: aveva 13 (!) anni quando è stata assunta per fare la barista. In seguito ha fatto la cameriera, ha lavato i piatti nella cucina di un ristorante dopo la scuola e infine ha fatto la babysitter. Ma non era questo ciò che voleva dalla sua vita, quindi ha deciso di diventare imprenditrice di se stessa. Sulla sua vita privata sappiamo poco o nulla: a quanto pare Belle è ancora single, e sul suo profilo Instagram non ci sono foto che la mostrino in compagnia di un ragazzo che potrebbe essere il suo fidanzato. Sembra inoltre che Belle viva ancora oggi a Londra, sebbene abbia girato in lungo e in largo la Francia prima di tornare a casa. A 14 anni, Belle aveva già deciso di dedicarsi al business del web. Tutto ha avuto inizio con un profilo Facebook, che ben presto non ha più potuto contenere tutti i fan che volevano chiederle l’amicizia. Nel 2015 si è spostata su Instagram, e da quel momento il suo successo è andato sempre crescendo. La giovane è divenuta famosa come cosplayer, principalmente vestendosi come una bambola o indossando costumi da fatina o da gattina. Il suo look si è fatto via via più audace, e nel 2019 Belle ha addirittura messo su l’e-commerce che menzionavo poco fa.

Quello che emerge è la vita di una ragazza molto precoce e molto avventurosa, abbastanza in gamba da essere una delle top influencer del mondo. E qui torniamo a bomba sull’acqua in vendita. Un sold out clamoroso, ma alcune malelingue dubitano dell’autenticità del prodotto. Qualche giorno fa appare su Reddit un post dove l’utente u/watevzzzzzzz, che si spaccia per biologo molecolare, annuncia di aver acquistato una confezione di acqua e fatto analisi su di essa, conducendo un test del Dna per trovare tracce di quello di Belle o, comunque, di Dna umano.

Sulla questione è intervenuta perfino La biologa forense Helen Page, docente universitaria alla Teesside University negli UK, che ha confermato la possibilità. Recuperare il Dna da vasche da bagno, spugne, e così via, è una pratica ricorrente durante le indagini riguardanti abusi sessuali. In particolare, la Page ha affermato che nel caso dell’acqua venduta da Belle Delphine si potrebbe trovare qualche cellula proveniente dalla cute.

La notizia dei risultati, a sorpresa, ha sconvolto l’internet: nell’acqua non risultavano tracce di alcuna materia organica. Non ci è voluto comunque molto affinchè fosse sfatata velocemente con del buon debunking — dopo aver comunque ricevuto migliaia di upvotes (e poi downvotes). I problemi, come spiegato anche dalla Page sono due: se nel processo di riempimento dei barattolini Belle si è lavata come nel video postato su Instagram, allora tendenzialmente si troveranno poche cellule; inoltre, il Dna di quelle cellule non durerebbe molto dentro la confezione essendo che esso si rompe facilmente con alte temperature, umidità, batteri, e magari del sapone o altri prodotti per pulirsi. Secondo Helen Page, comprare quei barattolini non ha assolutamente senso, mentre cercare tracce di DNA in quell’acqua avrebbe invece molto senso, perché autenticherebbe l’acquisto:

“Se stessi pagando quella cifra per comprare l’acqua con cui la persona X s’è fatta il bagno, allora gradirei anche sapere se effettivamente la persona X s’è lavata con quell’acqua.”

E qui arriviamo alla domanda fatidica:

Ma non vi puzza tutto, un po’ troppo, di una roba costruita a tavolino per avviare e alimentare un business milionario che rischia solo di diventare miliardario?

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Pietro Ranieri
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