Conferenza RebLaw Torino 2019

Un uso alternativo del diritto: la legge come strumento per la giustizia sociale

RebLaw Torino
reblawtorino
4 min readMar 19, 2019

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L’idea

La parola “ribelle” non è certo una delle prime che vengono in mente quando si pensa alla categoria dei giuristi. Eppure, sono molti gli studenti che scelgono Giurisprudenza perché animati da un sincero slancio — forse un po’ naïf ma non per questo meno meritorio — verso la giustizia.
Seguendo il normale percorso accademico all’interno della facoltà, però, non sono molte le occasioni che permettono a tale slancio iniziale di trovare una qualche soddisfazione: il tipo di formazione privilegiato infatti è al tempo stesso tecnico (sono escluse dalla maggior parte dei corsi riflessioni di più ampio respiro sulla materia, i suoi concetti fondamentali, le relazioni con altre discipline) e astratto (difficilmente si riesce ad andare oltre la cd. “law in books” e a confrontarsi con casi concreti).

La conferenza RebLaw (Rebellious Lawyering) Torino mira dunque a creare un luogo in cui gli studenti possano confrontarsi tra loro, con professionisti e con docenti a proposito del ruolo della persona del giurista nella comunità, sia fornendo spunti critici dal punto di vista della teoria generale del diritto, sia esaminando casi reali in cui gli operatori del diritto possano avere un ruolo in importanti battaglie per la giustizia sociale, in qualunque ambito sia essa declinata.

Il progetto si ispira alle conferenze RebLaw (dal titolo del saggio “Rebellious Lawyering: One Chicano’s Vision of Progressive Law Practice” del Prof. Gerald P. López) che da molti anni vengono organizzate dagli studenti delle facoltà di Legge nel mondo anglosassone; in particolare, la conferenza dell’Università di Yale è giunta alla sua venticinquesima edizione e coinvolge ogni anno migliaia di partecipanti.

Al tempo stesso, la conferenza vuole valorizzare alcune esperienze italiane ed europee di visione non formalistica del diritto e non convenzionale della formazione del giurista, a partire dal movimento del cd. “uso alternativo del diritto”.

In breve, questi sono gli obiettivi che ci proponiamo:

  • Diffondere un modo alternativo di concepire e di esercitare le professioni legali, a partire dalla presa di coscienza del ruolo che il diritto può avere come strumento per il cambiamento sociale;
  • Permettere ai partecipanti di acquisire una più approfondita conoscenza di questioni sociali di primaria importanza, del contesto normativo in cui queste sono immerse e di come i giuristi possano avere un ruolo nella sfida allo status quo;
  • Offrire agli studenti spunti per l’approfondimento di tecniche di difesa lato sensu, non strettamente giudiziarie ma altresì indispensabili quando si tratta di ottenere un reale e stabile riconoscimento dei diritti dei soggetti più vulnerabili (tecniche di advocacy e di narrazione del caso, uso dei media ecc.);
  • Promuovere una visione critica della teoria e della pratica del diritto, temperando il formalismo che ancora troppo spesso si rivela dominante e ponendo al centro la responsabilità sociale dell’Università tutta e dei giuristi in particolare;
  • Sperimentare metodi alternativi di insegnamento del diritto, meno gerarchici nei rapporti studente-docente e più attenti alla law in action (il diritto come si plasma a contatto con il mondo reale).

In pratica

La conferenza si svolgerà nei giorni 16 e 17 aprile 2019, presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino (Lungo Dora Siena 100/A) e i locali della Fondazione Einaudi di Torino (Palazzo d’Azeglio, Via Principe Amedeo 34).

I luoghi della conferenza

Al mattino si svolgeranno due sessioni plenarie, con interventi della Prof.ssa Marzia Barbera (Università di Brescia), della Prof.ssa Flora Di Donato (Università di Napoli) e del Prof. Paolo Heritier (Università del Piemonte Orientale).

Nei due pomeriggi avranno invece luogo sei diversi seminari per 15–20 studenti ognuno. I seminari vogliono offrire esempi concreti di situazioni in cui esperti di diritto e “laici” possano unire le loro forze per combattere battaglie di giustizia sociale. I seminari sono tenuti da docenti e ricercatori dell’Università di Torino, in alcuni casi affiancati da professionisti esterni. Hanno una durata di due o quattro ore a seconda del tema.

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