Apriamo le strade agli artisti

Oggi in consiglio comunale abbiamo riconosciuto il valore dell’arte di strada.

Marianna Pederzolli
genovacheosa
3 min readMar 21, 2017

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Abbiamo votato delle importanti modifiche e integrazioni al regolamento per l’arte di strada della nostra città. Un regolamento che andava aggiornato perché risaliva al 2004 e perché lasciava ampi spazi di discrezionalità sui diritti e i doveri dei busker, tanto da rappresentare a volte una penalizzazione per gli artisti stessi.

Con queste nuove regole Genova persegue la strada per diventare una città sempre più aperta, più attrattiva, più ricca di cultura, più viva e in linea con le altre capitali europee.

La mia dichiarazione di voto in consiglio comunale

In questa nuova versione del regolamento si è provato a tenere un giusto equilibrio tra l’esigenza di salvaguardare la spontaneità di una modalità espressiva propria di acrobati, giocolieri, equilibristi, contorsionisti, cantastorie, attori di strada, statue viventi, mimi, burattinai, danzatori, musicisti, madonnari che non può essere certo ingessata da prenotazioni rigide e regole stringenti, ma anche con la necessità di definire meglio i perimetri e le modalità con cui queste forme d’arte si possono esprimere.

Prima di tutto si sancisce e riconosce il valore dell’arte di strada, troppo spesso letta, in maniera superficiale ed erronea, come un fastidio o una forma di accattonaggio. Incentivare invece performance di questo tipo vuol dire favorire l’incontro creativo tra le persone, la ricerca e sperimentazione di diversi linguaggi, l’affermazione di nuovi talenti e favorire un servizio culturale per un pubblico di ogni classe sociale, età e provenienza geografica.

Aprire le strade agli artisti significa avvicinare la cultura ai cittadini ed è un valore aggiunto per una città che vuole dirsi turistica che ambisce a diventare a livello europeo un polo culturale sempre più consolidato.

In questo regolamento ampliamo infatti a tutto il territorio cittadino e non solo alle aree turistiche le zone in cui ci si può esibire, si aumentano le aree utilizzabili dagli artisti da 2 a 10 metri, si istituisce e rimanda ad un tavolo permanente con i busker qualsiasi modifica e nuova politica culturale su questo fronte, ed è stato un percorso condiviso con la polizia municipale che sarà adeguatamente formata per non penalizzare tali espressioni artistiche cittadine.

Pur ritenendo oggi importantissimo favorire e incentivare l’arte di strada, un fenomeno in crescita in quasi tutte le città italiane ed europee che si caratterizza sempre più per qualità e particolarità, credo però che sia nostro dovere aprire una riflessione anche sulle motivazioni della crescita del busking, dovuta anche all’assenza di spazi in cui gli artisti possono esercitare la loro professione. Nel nostro paese rimane infatti estremamente difficile fare dell’arte un mestiere e ancora la carriera del musicista, e dell’artista più in generale, è difficile venga riconosciuta nella sua veste professionale e non etichettata come semplice hobby. In tal senso il Comune di Genova deve capire come mettere a disposizione luoghi per concerti e performance, incentivare la musica dal vivo nei locali, costruire percorsi di formazione per gli artisti e tante altre politiche che si devono e possono mettere in atto.

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