Erzelli: basta occasioni sprecate. Le nostre proposte per rilanciare il progetto.

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6 min readAug 19, 2016
Gli edifici che ospitano Ericsson, Siemens e altre aziende.

Il progetto di Erzelli è vitale per lo sviluppo cittadino e la creazione di nuovi posti di lavoro a Genova. La nostra è una città in crisi di vocazione, che non ha saputo darsi una nuova identità socioculturale e ha patito in questi anni i gravi effetti della crisi economica e di occupazione. Solo i settori del porto, coi servizi collegati, e del turismo hanno tenuto e anzi sono cresciuti. A questi punti di forza, il Parco scientifico e tecnologico potrebbe aggiungerne un terzo, con la prospettiva di impiegare fino a 15.000 lavoratori in ambiti altamente competitivi e riqualificare una terra di nessuno nel municipio Medio Ponente, già sottoposto a molte servitù cittadine e aree industriali dismesse.

Stefano Quaranta e Gianni Pastorino hanno scritto una lettera aperta qualche settimana fa, chiedendo un impegno per rilanciare il progetto. Pochi giorni dopo Marco Doria e Giovanni Toti hanno scritto al governo per chiedere un commissario per Erzelli.

Sappiamo tutti che il progetto si sta trascinando da anni a causa di diverse responsabilità dei soggetti responsabili. Oggi il Parco ha raggiunto a malapena il 10% di realizzazione. A causa del tempo perso sono incalcolabili le occasioni sprecate, con un grave danno materiale e pure morale per Genova.

È ancora possibile realizzare con successo gli Erzelli, ma per questo è necessario capire cosa non abbia funzionato, richiamare tutti i soggetti pubblici e privati che sono coinvolti alle loro responsabilità e, infine, richiedere alle istituzioni interventi decisi senza ambiguità. In questo documento individuiamo i passaggi concreti che riteniamo necessari per portare a termine il progetto nel più breve tempo possibile e con successo, in modo da dotare finalmente Genova del suo parco dedicato alla ricerca e alla creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro altamente qualificati.

Il comparto dell’innovazione tecnologica, scommessa importante per la città, legato alle eccellenze produttive da sempre presenti nel nostro territorio fin dai tempi delle partecipazioni statali, ha scontato, da un lato, l’incapacità di tradurre in benefici per la regione la presenza di soggetti di alto profilo quali l’IIT e, dall’altro, le scelte organizzative e aziendali di multinazionali quali Ericsson e Siemens, con il rischio molto concreto di determinare ulteriori e pesanti ricadute occupazionali anche nella nostra realtà già così duramente colpita.

È in questo quadro che si colloca il progetto Erzelli, concepito oltre una generazione fa e avviato all’inizio degli anni 2000 come un investimento fatto da privati in aree utilizzate per il deposito di container volto alla realizzazione di un parco scientifico e tecnologico; l’accordo di programma fra la società GHT e il Comune di Genova prevede uno sviluppo di qualità e la riqualificazione di un’area molto vasta, creando tra le altre cose uno spazio verde di 220.000 metri quadrati.

Cosa non ha funzionato dunque fino a ora?

  • La mancanza di una regia forte tra soggetti pubblici e privati, volta ad assumere in tempi congrui le scelte più opportune per far decollare il progetto, mettendo a sistema e valorizzando le peculiarità di tutti gli attori necessari.
  • Una chiara assunzione di responsabilità delle istituzioni territoriali e dei soggetti imprenditoriali (a partire da Comune, Regione, Università, Camera di Commercio, Confindustria) nell’elaborazione di un progetto scientifico-imprenditoriale legato allo sviluppo industriale del territorio valorizzandone specificità, obiettivi e posti di lavoro e finalizzato a richiamare anche da fuori città giovani talenti, competenze e imprese.
  • La riaffermazione di un ruolo, anche attraverso questo progetto, della Liguria e di Genova nell’ex triangolo industriale, allo scopo di rimettere al centro lo sviluppo di quest’area in un contesto europeo che consenta un accesso privilegiato a fonti di finanziamento anche, ma non solo, in relazione alla realizzazione di infrastrutture e reti di trasporto pubblico sostenibile.
  • Risorse economiche pubbliche certe, statali e regionali, sufficienti e congrue rispetto l’ambizione del progetto, evitando scippi dell’ultimo minuto da realtà quali l’ex area Expo di Milano che paiono collocarsi in modo un po’ estemporaneo su un oggettivo binario di concorrenza a un percorso già maturato nel corso degli anni nel nostro territorio.

Concretamente proponiamo, per sbloccare i ritardi e le mancanze di questi mesi, la nomina di un commissario governativo, sentiti Presidente della Giunta regionale e Sindaco di Genova, che:

  • Coordini i soggetti pubblici fra loro e nei rapporti con i privati.
  • Sia responsabile della realizzazione di tutti quegli interventi che competono ai soggetti pubblici per la realizzazione del progetto.
  • Sia dotato di tutte le funzioni e i poteri tipici di vigilanza, d’impulso e di raccordo col Governo.
  • Abbia nella sua disponibilità le risorse individuate dai diversi Ministeri con la clausola che siano altrimenti impiegabili per la realizzazione del Parco scientifico e tecnologico anche individuando altre e complementari vocazioni, a partire dal settore sanitario, sempre nell’ottica di sfruttare le potenzialità del settore ricerca ed innovazione.
  • Garantisca infine un’interlocuzione forte con quelle istituzioni europee che possono garantire un accesso ai finanziamenti volti alla realizzazione delle infrastrutture pubbliche previste dal progetto (nuova stazione ferroviaria Genova aeroporto e teleferica di collegamento con Erzelli).
  • Operi in base a un programma trasparente e secondo criteri di rendicontazione pubblica.
  • Sia responsabile di un tavolo di lavoro coordinato con il progetto di Milano post Expo per evitare che nascano sovrapposizioni e si sviluppino invece utili sinergie tra università, IIT e tutte le aziende coinvolte nelle due regioni.

Le priorità d’intervento di cui devono farsi carico le istituzioni pubbliche—su cui Comune e Regione possono già lavorare, nei rispettivi ambiti di competenza, senza attendere il commissario—riguardano:

  • La definizione di un piano strategico scientifico-industriale, elaborato dai soggetti del territorio istituzionali, di ricerca e imprenditoriali, che definisca in particolare lo scopo del Parco limitato a un numero concentrato di settori, come la biomedicina, le tecnologie del porto e le smart city.
  • Il trasferimento dell’Università di Genova, per il quale è necessario avviare in modo spedito il processo di costruzione del nuovo edificio di Ingegneria lavorando al recupero delle risorse necessarie, o l’insediamento di un altro ente di ricerca e insegnamento.
  • La mobilità e i collegamenti, al fine di garantire l’efficace connessione di Erzelli per mezzo del trasporto pubblico con i quartieri sottostanti, la ferrovia (tramite la nuova stazione), l’autostrada e l’aeroporto, rispetto cui è possibile intervenire da subito mediante AMT e una revisione degli oneri di urbanizzazione residui concordati con la società GHT, dal valore complessivo di 60 milioni, che includono un numero irragionevole di parcheggi.

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