Iplom: “nessuno osteggi la bonifica”

Genova che osa
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3 min readFeb 2, 2017

Sono passati solo pochi mesi da quando migliaia di litri di petrolio si sono riversati nel rio Fegino e, da lì, in tutto il Polcevera, arrivando fino al mare. Eppure i cittadini aspettano ancora di sapere con certezza quando e come avverrà la definitiva bonifica delle aree inquinate.

Pochi giorni fa però si scopre il tentativo della Iplom di trasferire al Ministero la competenza dei lavori. I cittadini decidono di scendere in piazza e, come Rete a Sinistra, presentiamo, grazie a Marianna Pederzolli, Gianni Pastorino e Stefano Quaranta, tre diverse interrogazioni, in Comune, Regione e alla Camera dei Deputati.

Cittadini in piazza

“L’assessore Porcile — racconta Marianna Pederzolli, consigliera comunale — ci ha rassicurato affermando che il Comune, nonostante i tentativi della Iplom di limitare le competenze degli Enti locali nel procedimento in corso, ha deciso di convocare la “famosa e auspicata” Conferenza dei servizi nella quale verrà depositato il piano di Caratterizzazione di Iplom. Speriamo che questo avvenga al più presto, perché ce lo hanno detto qualche giorno fa i cittadini della Valpolcevera: non ce la fanno più”.

“Le notizie di questi giorni non promettono nulla di buono: l’azienda cerca scappatoie per prendere tempo ed evitare i controlli più rigorosi delle autorità locali; e intanto tiene ferma la bonifica. Un doppio risultato che va solo a vantaggio di chi è responsabile dell’incidente, e non di chi l’ha subito — accusa il consigliere regionale Gianni Pastorino -. Chiedendo una supervisione esclusiva del ministero dell’ambiente, IPLOM spera che le pretese diventino meno onerose e, magari, che la pratica si areni in un oblio da “porto delle nebbie”. Insomma: fugge a gambe levate di fronte alle sue evidenti responsabilità. In assenza di argomenti migliori, prova a confondere le acque e ad appigliarsi a cavilli tutti da dimostrare”.

Sulla stessa linea anche Iole Murruni, presidente del Municipio Valpolcevera che aggiunge: “Auspichiamo che la richiesta di Iplom di trasferire al Ministero la competenza dei lavori di bonifica non sia accolta perché è ovvio che se le riunioni saranno fatte a Roma sarà difficile intervenire e venire a conoscenza delle decisioni prese”.

Preoccupazioni e richieste che oggi sono state discusse alla Camera dei Deputati, quando è stata discussa l’interrogazione presentata da Stefano Quaranta.

“si fa presente — precisa Silvia Velo, sottosegretaria all’ambiente- che la competenza in materia di siti contaminati, che non siano stati individuati di interesse regionale o nazionale, e la conseguente bonifica è del Comune, residuando in capo all’amministrazione regionale esclusivamente le funzioni pianificatore e programmatore degli interventi sostitutivi, nonché quelle di coordinamento e indirizzo nel confronti delle Province e dei Comuni.”

Stefano Quaranta e Gianni Pastorino in manifestazione con gli abitanti

“La risposta del governo — dichiara il deputato Stefano Quaranta — riconosce piena legittimità al Comune per quanto riguarda la competenza del procedimento, infatti in riferimento alla Conferenza di Servizi sottolinea come il Comune abbia titolo per procedere all’approvazione del Piano di Caratterizzazione, individuando eventualmente puntuali prescrizioni, avocando a sé la supervisione del procedimento di bonifica: il Ministero continuerà a tenersi informato mantenendo alto il livello di attenzione sulla questione”.

“Adesso non c’è più tempo da perdere — conclude Quaranta — il Comune ha già riavviato il procedimento per l’approvazione del Piano di caratterizzazione, mi aspetto che Iplom presenti quanto prima le integrazioni richieste non osteggiando più l’iter di bonifica”.

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