L’inutile primo anno di Toti

Genova che osa
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2 min readJun 13, 2016

Toti è diventato presidente della Regione ufficialmente l’11 giugno, è passato giusto un anno ed è tempo per fare alcuni bilanci. Abbiamo elencato le tappe principali di questo anno (perso) di governo.

27 ottobre 2015

L’assemblea discute la nostra proposta #opportunitàscuola, primo progetto di legge all’esame dell’aula nella nuova legislatura. La maggioranza con un trucco regolamentare taglia la discussione e impedisce l’inizio dell’esame degli articoli. Toti inaugura legislatura all’insegna della solita politica autoreferenziale e dispotica.

9 novembre 2015

Arriva in consiglio il piano casa. Toti ripete la solita soluzione inefficace del liberi tutti sulle costruzioni: ne beneficeranno solo pochi ricchi. Il settore edile resta in crisi e non si risolvono gli enormi problemi ambientali della Liguria.

Noi abbiamo presentato alcuni maxi-emendamenti, trasformati poi in vere e proprie proposte di legge per stravolgere il piano di Toti.

15 dicembre 2015

Il consiglio regionale vota il piano casa.

15 gennaio 2016

Toti propone di modificare lo statuto della regione per creare tre nuove poltrone. Le tre nuove cariche serviranno per fare le veci di Toti che è spesso a Roma e aiutare gli equilibri della sua precaria maggioranza

Gianni Pastorino, capogruppo della Rete a Sinistra, appena entrato in regione ha proposto un pacchetto di leggi per la buona politica: il taglio dei costi della politica, una legge per la trasparenza e una legge per la partecipazione.

15 febbraio 2016

L’assessore Viale presenta il libro bianco della sanità. La giunta guarda al modello privatizzato della Lombardia.

16 febbraio 2016

Toti presenta il growth act, la legge per la crescita. Un guazzabuglio di vuoti proclami e dichiarazioni di principio e idee faraoniche irrealizzabili come la costruzione di una banca della regione.

Noi avremmo investito 650 milioni di fondi europei nella green economy per creare fino a 30mila nuovi posti di lavoro.

8 giugno 2016

Inizia il processo “spese pazze”. La Giunta non fa nulla per riportare sobrietà in politica e neppure chiede i danni nel processo contro 25 consiglieri ed ex consiglieri rinviati a giuridizio.

Noi abbiamo chiesto al consiglio regionale di dotarsi di un codice etico, perchè in politica serve trasparenza e rigore.

Nel primo report annuale della Rete a Sinistra, uscito a gennaio, trovate la nostra attività nel dettaglio.

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Siamo una rete di genovesi, convinti che Genova sia ad un bivio, o la abbandoniamo per cercare opportunità altrove, o entriamo in azione per restare.