te quiero espana

… quest’anno, dopo qualche anno, torno in Spagna ...

nicola castello
Riflessioni in bianco e nero
3 min readJun 21, 2018

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E si, dopo qualche anno di assenza, quest’anno trascorrerò di nuovo le mie vacanze estive in terra di Spagna.

Quelli che mi conoscono meno non hanno perso tempo per ricordarmi che: “Se non ricordo male, già qualche altra volta, in Spagna, eri già stato”; quelli che mi conoscono un po’ di più ci hanno tenuto a sottolineare che “Sei già stato a Madrid, a Barcellona, a Siviglia etc. etc. hai praticamente già visto tutto”; quelli che mi conoscono bene, infine, si sono limitati a rivolgermi uno sguardo inespressivo che voleva dire “Non ti dico nulla, tanto è tempo perso…”. Tutti, comunque, in un modo o nell’altro sottintendevano lo stesso pensiero “Con tutto il mondo che c’è da vedere, tu continui ad andare sempre e solo nello stesso posto!??!”

Premesso che questo non è del tutto vero e che qualche altra città in giro per il mondo l’ho pure visitata, questo sarà ‘solo’ il mio settimo viaggio in Spagna su quindici che ho fatto oltrefrontiera (si, lo so, la parcentuale è impietosa ma i numeri sono freddi, non hanno emozioni e sentimenti). Il fatto è che in Spagna trovo sempre qualcosa di nuovo da voler visitare, ogni angolo della penisola iberica ha sempre uno scorcio, un particolare, un che di originale e di affascinante.

Barcellona

Cosa c’è di più diverso tra la multicromia della Barcellona di Gaudì e la purezza di Valencia?

Valencia

Quali gusti possono essere più differente di quelli di paella e di gazpacho?

Cosa hanno in comune le spiagge di Tossa de Mar…

Tossa de Mar

… e quella della Malagueta?

Malaga, spiaggia della Malagueta

E cosa c’è di più lontano dalla follia di Dalì,

Girona, museo Dalì

della razionalità di Madrid

Madrid, Palazzo Reale

Meglio la rapidità dei treni veloci…

o il fascino delle vecchie carrozze di Siviglia?

La ‘sardana’…

o il flamenco?!

E poi c’è la simpatia e la disponibilità delle persone comuni; quel loro modo di parlare veloce e pieno di gestualità, tipico dei paesi del mediterraneo; gli odori che si sentono in giro per i vicoli di Barcellona, così simili a quelli di Ballarò; quella lingua che, basta poco per capirsi. Beh, insomma, per farla breve, c’è tutto quello che ti fa sentire quasi come a casa tua.

Ma siccome è vero che c’è un mondo da vedere, e che non ci si può fossilizzare sempre sulle stesse cose, l’anno prossimo ho già in programma di visitare una città del nord, che so, Stoccolma o magari Oslo.

Sempre che, all’ultimo momento, quando si sarà il momento di prenotare il volo, non venga irrimediabilmente attratto da Saragoza, o da Bilbao, o da Granada …

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