Andraz, il castello nella roccia

Francesca Casarola
Rinascimento_2.0
Published in
2 min readMay 13, 2020

Troglodita non è un insulto, non sempre.

Probabilmente il Castello di Andraz nasce da un troglodita intraprendente che, affamato, infreddolito o in cerca di riparo, si infilò tra le fessure di un gigantesco masso trasportato dallo scioglimento di un antico ghiacciaio.

Vista panoramica della Valle verdeggiante in cui si colloca il Castello che, in questa foto, occupa il centro focale.
Castello di Andraz, ph. Nicolò Miana

La storia del Castello ha inizio.

Bob, un ominide a caccia di avventure si trovò di fronte a questa enorme roccia. Il caso fece il resto. Riuscì a infilarsi tra le fessure e diede il via alla sua esplorazione. Lo spazio era angusto e buio ma accogliente e al riparo dal vento gelido. Tornò altre volte, prima da solo e poi in compagnia. La sua tribù prese a vivere in prossimità del masso. Fino a quando, in un giorno di freddo pungente e umido, i nostri ominidi capitanati da Bob si fecero coraggio ed entrarono.

Incredibile a dirsi: stavano davvero bene in quell'antro oscuro. Quel masso era tanto accogliente che anche i nipoti dei loro nipoti continuarono a vivere lì rendendolo sempre più accogliente (antropizzando il luogo, direbbero gli esperti).

Rarissima testimonianza di antropizzazione del luogo

Il mondo va veloce.

Lo sappiamo bene: siamo rimasti a casa quando i termosifoni erano accesi e ci troviamo a uscire in maniche corte e occhiali da sole.

Anche nella preistoria il mondo andava veloce, tanto che i pronipoti di Bob riuscirono a fortificare l’area creando una galleria di accesso al masso. Andraz significa cavità o antro, troppo fortuito per essere un caso!

Dicevamo, il tempo passa in fretta e a partire dall'anno mille il castello inizia a prendere forma: i discendenti di Bob costruirono una struttura totalmente radicata nella roccia alla quale si poteva accedere solo passando dalla galleria degli antenati. Nessuno pensò mai di abbandonare quella fortificazione e fu costantemente abitata, migliorata e resa più sicura.

Oggi il Castello è ancora lì sul masso erratico che tanto ha incuriosito Bob, protetto i suoi discendenti e affascinato gli storici. Sopravvissuto agli incendi e ai bombardamenti della prima Guerra Mondiale troneggia sul Col di Lana ed è raggiungibile con una lunga passeggiata tra le Dolomiti, salendo il Passo Falzarego sul versante di Livinallongo.

Questa zona delle Dolomiti ha avuto un ruolo molto importante durante la Grande Guerra, ma, come si suol dire, questa è un’altra storia.

Se ho stuzzicato la vostra curiosità e se volete visitare il Castello nella roccia click qui.

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