La leggenda narra che a Boccadasse
Ogni volta mi racconti queste cose, mi pari uscire dal paese delle meraviglie. Così mi ha risposto Alessia quando le ho raccontato dell’attività di Rinascimento 2.0. È stata una dei primi e rispondere con entusiasmo alla mia call to action. È al suo consiglio che si deve questo articolo su Boccadasse.
La leggenda narra che alcuni naviganti spagnoli approdarono sulle rive della piccola baia per ripararsi da una tempesta e poi, sedotti dalla bellezza del posto, decisero di non ripartire.
Boccadasse è un piccolo borgo di Genova e conta appena 5000 abitanti, gli stessi del paesino in cui abito. Ma loro hanno un castello, detto Castello Turke costruito nel 1903 la cui struttura richiama palesemente Palazzo della Signoria a Firenze.
Dicevamo che questo borgo con 5000 abitanti, un castello e una webcam in real time è un borgo di pescatori, le case hanno intonaci color pastello e non è raro imbattersi in reti da pesca stese ad asciugare.
Sembra di essere in un posto fuori dal tempo.
È questo che piace a noi cittadini del mondo moderno sempre in corsa verso mete troppo lontane: ci piace catapultarci in posti silenziosi dove nessuno rincorre compiti e scadenze. Amiamo il sole sulla pelle e la salsedine tra i capelli, ma più di tutto amiamo banalmente l’unto della focaccia alle cipolle. Perché sono le cose banali e scontate che andiamo cercando: il riposo, il relax e il mare. È dietro le banalità che ritroviamo la forza per scoprire nuove passioni, è la noia che stimola la creatività, è il dolce far niente che spinge a scrivere piani per rilanciare il turismo 2020.