Santa Marta e il servizio

A.M
Ritagli di Fede
Published in
4 min readJul 29, 2014

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Felici coloro che hanno meritato di ricevere il Signore nella propria casa.

Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo
(Disc. 103, 1-2. 6; PL 38, 613. 615)
Le parole di nostro Signore Gesù Cristo ci vogliono ricordare che esiste un unico traguardo al quale tendiamo, quando ci affatichiamo nelle svariate occupazioni di questo mondo. Vi tendiamo mentre siamo pellegrini e non ancora stabili; in cammino e non ancora nella patria; nel desiderio e non ancora nell’appagamento. Ma dobbiamo tendervi senza svogliatezza e senza intermissione, per poter giungere finalmente un giorno alla meta. Marta e Maria erano due sorelle, non solo sul piano della natura, ma anche in quello della religione; tutte e due onoravano Dio, tutte e due servivano il Signore presente nella carne in perfetta armonia di sentimenti. Marta lo accolse come si sogliono accogliere i pellegrini, e tuttavia accolse il Signore come serva, il Salvatore come inferma, il Creatore come creatura; lo accolse per nutrirlo nel suo corpo mentre lei doveva nutrirsi con lo Spirito. Il Signore infatti volle prendere la forma dello schiavo ed essere nutrito in questa forma dai servi, per degnazione non per condizione. Infatti anche questa fu una degnazione, cioè offrirsi per essere nutrito: aveva un corpo in cui sentiva fame e sete.
Così dunque il Signore fu accolto come ospite, egli che «venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 11-12). Ha adottato dei servi e li ha resi fratelli, ha riscattato dei prigionieri e li ha costituiti coeredi. Tuttavia nessuno di voi osi esclamare: «Felici coloro che hanno meritato di ricevere Cristo in casa propria!». Non rammaricarti, non recriminare perché sei nato in un tempo in cui non puoi vedere il Signore nella carne. Egli non ti ha privato di questo onore, perché ha assicurato: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25, 40).
Del resto tu, Marta, sia detto con tua buona pace, tu, già benedetta per il tuo encomiabile servizio, come ricompensa domandi il riposo. Ora sei immersa in molteplici faccende, vuoi ristorare dei corpi mortali, sia pure di persone sante. Ma dimmi: Quando sarai giunta a quella patria, troverai il pellegrino da accogliere come ospite? Troverai l’affamato cui spezzare il pane? L’assetato al quale porgere da bere? L’ammalato da visitare? Il litigioso da ricondurre alla pace? Il morto da seppellire?
Lassù non vi sarà posto per tutto questo. E allora che cosa vi sarà? Ciò che ha scelto Maria: là saremo nutriti, non nutriremo. Perciò sarà completo e perfetto ciò che qui Maria ha scelto: da quella ricca mensa raccoglieva le briciole della parola del Signore. E volete proprio sapere quello che vi sarà lassù? Il Signore stesso afferma dei suoi servi: «In verità vi dico, li farà mettere a tavola e passerà a servirli» (Lc 12, 37).

Oggi la Chiesa celebra Santa Marta, donna della fede e donna del servizio. Sant’Agostino elogia il servizio di Marta dandogli un senso vero, pieno e compiuto. Marta, come ognuno di noi oggi, si affatica nelle svariate preoccupazioni di questo mondo. Non si preoccupa però di cose vane, inutili e superfle: si affatica nel servizio, spende il suo tempo nell’accoglienza, si prende cura dell’ospite. Sant’Agostino, prendendo spunto dalla sua figura ci fa comprendere appieno il senso del servizio e di come viverlo da cristiani. Noi che non possiamo accogliere fisicamente Gesù nella nostra casa possiamo però accoglierlo negli altri, negli ultimi e in tutti gli ospiti che si affacceranno per chiedere ristoro o semplicemente compagnia visitando la nostra casa. Dobbiamo imparare da Marta l’accoglienza ed il servizio.

Al termine della nostra vita terrena tutto si ribalterà, saremo noi accolti da Gesù e dimoreremo nella sua casa. Lassù non vi sarà posto per tutto questo, scrive giustamente Sant’Agostino, là saremo nutriti e serviti e gioiremo della presenza del Signore. Saremo finalmente amati !!

Che belle le parole di Sant’Agostino: Gesù ha adottato dei servi, si è fatto servire, e li ha resi fratelli, li ha costituiti coeredi. La preghiera conclusiva delle Lodi di questo giorno racchiude in poche e bellissime parole tutto ciò:

O Dio onnipotente ed eterno
il cui Figlio fu accolto come ospite a Betania
nella casa di santa Marta,
concedi anche a noi di essere pronti
a servire Gesù nei fratelli,
perché al termine della vita
siamo da te accolti nella tua casa.

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