Il mio 2017 in libri.

Espérance Hakuzwimana
Una vita di Stendhal
6 min readJan 3, 2018

Qualcosa che non è una classifica, non è una raccolta di recensioni e nemmeno una lista. O forse è tutto quanto insieme.

via buzzfeed.com

1 — Powerbook, Jeanette Winterson
Di quando era gennaio, la mia storia d’amore stava finendo per davvero e la mattina prima di andare a scuola trattenevo il respiro. Winterson sta ancora cercando capire come essere felice e io con lei.

2 — La parte dell’altro, Eric-Emmanuel Schmitt
La lettura più forte che potesse capitarmi. Buoni o cattivi. Ho provato a immaginare un’altra vita da quella che ho tra le rughe di luglio; ho avuto freddissimo per tre giorni.

3 — Il diavolo sulle colline, Cesare Pavese
Il titolo di una canzone, una camminata fino a Superga nel bel mezzo della notte e tutte le cose che aprile mi ha rubato. La Torino più semplice di tutte sui fogli e la bellezza di poterla vedere alzando lo sguardo ogni giorno.

4 — L’ambigua avventura, Cheikh Hamidou

5- Denti Bianchi, Zadie Smith
Io sul 18, verso la strada di casa che rido di quello che sono: finalmente. Zadie Smith ha la fortuna di trasformare ilconflitto (culturale) nella pace più bella del 2000.

6 — L’amore invisibile, Eric-Emmanuel Schmitt

7 — Promemoria, Andrea Bajani

8 — La Dimora, Michel Layaz

9 — Piccolo Mostro, Mickey Spillane

10 — I miei genitori non hanno figli, Marco Marsullo
Un post-it troppo corto e scialbo per la lettera che i miei genitori adottivi non si sono mai meritati. Meglio le porte sbattute, le valigie pronte o le scuse. Ma almeno è qualcosa.

11 — Amatissima, Toni Morrison
“Non mi ricordo la mia vita prima dei libri” diceva Toni Morrison; questo libro è uno di quelli.

12 — L’Apocalisse, Oriana Fallaci intervista se stessa

13 — Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani, Fabio Geda
Torino vista dagli occhi di Emil è grazia e macigno. E intanto le frontiere da scavalcare diventano sempre più alte anche dopo l’ultima parola.

14 — Qui non ci sono perdenti, Andrea Bajani
Come quando ti tagli con la carta e non smetti di pensare a quella ferita.

15 — Voci fuori campo, Ali Smith

16 — Cortesie per gli ospiti, Ian McEwan
L’autunno sulle spalle, la voce di sua madre al telefono e una tensione vaga, costante, in sottofondo. McEwan e le frasi nette, i capitoli che quando finiscono dici “ma come?”

17 — Hotel world, Ali Smith

18 — Frutta & Verdura, Anthony Palou

19 — Un’educazione milanese, Alberto Rollo

20 — Swing Time, Zadie Smith
Io e Francesca P. a sei anni a nasconderci per le stanze dell’oratorio della nostra infanzia, le ramanzine e pane e marmellata condiviso. L’amicizia che cresce e si incrina, si accavalla, si scontra, diventa frana, marea e non risparmia nessuno.

21 — Lucernario, José Saramago

22 — L’amore che mi resta, Michela Marzano

23 — Mi riconosci, Andrea Bajani
Di quella volta che Emanuele mi ha detto grazie e io ho capito cosa significava scrivere per gli altri. Bajani è una piuma sul naso che fa venire il solletico e le lacrime agli occhi, in ordine sparso.

24 — A sangue freddo, Truman Capote
Ho provato tenerezza in punti in cui non avrei dovuto provarla, ho chiuso il testo e ho detto no. Poi mi sono ricordata perché l’avevo scelto; ho chinato la testa davanti alla bravura e sono arrivata fino alla fine.

24 — Macerie prime, Zerocalcare

26 — Mr Gerswin — I grattacieli della musica, Susie Morgenstern

27 — Brevi interviste con uomini schifosi, David Foster Wallace

28 — Sofia si veste sempre di nero, Paolo Cognetti

29 — Cambiare idea, Zadie Smith

30 — Piccolo mondo antico, Antonio Fogazzaro
Per un debito che avevo con Claudio Loda. Ho dovuto tirare fuori la pazienza e i miei diciotto anni dal baule. Debito estinto, almeno questo.

31 — Castel Volturno: reportage sulla mafia africana, Sergio Nazzaro

32 — Concerto in memoria di un angelo, Eric-Emmanuel Schmitt

33 — Culo Nero, A. Igoni Barret
Probabilmente tra i primi paesi che vorrò vedere dell’Africa ci sarà la Nigeria. O forse l’ultimo, l’unico. Barret dal vivo è il tuo professore del liceo figo che ti insegna filosofia parlandoti delle cose che conosci bene.

34 — La giostra del piacere, Eric-Emmanuel Schmitt
Eric-Emmanuel Schmitt racconta l’amore, le macchie di sangue sui colletti delle camicie e la paura di essere umani nello stesso identico modo. Cioè benissimo.

35 — Il postino di Neruda, Antonio Skàrmeta

36 — L’Arminuta, Donatella di Pietrantonio
La mia redenzione in frasi così secche da spezzare il mio settembre. Con questo libro ho smesso di essere figlia e molte altre cose.

37 — Olive Kitteridge, Elizabeth Strout

38 — Tutto è possibile, Elizabeth Strout

39 — Just Kids, Patti Smith
Di quando ho parlato davanti a una classe del liceo e l’ho fatto così in fretta perché di arte e amore non sapevo niente di niente. Patti Smith sì. E l’ha cantato.

40 — Controvento, Federico Pace

41 — Ebano, Ryszard Kapucinski

42 — Il mestiere di vivere, Cesare Pavese

43 — Il suono del mondo a memoria, Giacomo Bevilacqua
Imparare a fidarsi dei colori quando i suoni non ci sono. I sensi non sono mai stati così fondamentali alla fine di un’estate andata chissà dove. Bevilacqua sa come si usano i colori, e secondo me anche i sentimenti.

44 — La pioggia prima che cada, Jonathan Coe

45 — Lessico familiare, Natalia Ginzburg
“Io son don Carlos Tadrid / e sono studente in Madrid” e l’infanzia che a volte mi è stata raccontata. La storia in sottofondo, sfuocata ma viva. E poi Torino bella, Torino in guerra.

46 — Vergogna, John Maxwell Cotezee
Lo sporco sotto le unghie, l’aria viziata, il fastidio. Cotezee ti chiede di stenderti con lui sulla moquette sporca di un hotel scadente e ti fa cenno di aspettare con lui. Vorresti andartene, ma rimani.

47 — Se stasera siamo qui, Catherine Dunne

48 — Sapiens. Da animali a dei, Yuval Noah Harari
Tutto quello che avevo sempre voluto sapere sull’umanità. Scientifico, dettagliato e divertente. Ho un po’ capito dove vivo e chi sono anche seduta per terra a gambe incrociate prima di lavorare.

49 — Triologia della città di K., Agota Kristoff
Un continuo alternarsi tra “ne voglio ancora” e “vi prego basta”. La città di K. nella realtà esiste, lo so, spero di non capitarci mai. O di viverci quel tanto per ricordarmi che.

50 — Vita di Galielo, Brecht

51 — A Calais, Emmanuel Carrère
Il “great walls” è alto circa 4 quattro metri e in cemento corre per un chilometro lungo l’autostrada che arriva al porto francese sulla Manica. Al di là del “great walls” c’è un campo di migranti che sta aspettando di vivere. Carrère è sceso dall’auto ed è andato dall’altra parte. A modo suo.

52 — Aspettando Godot, Beckett

53 — Piccoli crimini coniugali, Eric-Emmanuel Schmitt

54 — Dialoghi con Leuco, Cesare Pavese
Amin che un giorno mi ha detto “io scrivo poesie” e subito dopo ho voluto capire perché. In questo libro ho trovato la risposta, un abbraccio sul lungo Po e una certa idea di amore potente e salvifico.

55 — Oh, scusa dormivi, Jane Birkin

56 — Armi acciaio malattie, Jared Diamond

57 — Americanah, Chimamanda Ngozi Adichie
“Se raccontate a una persona non nera un incidente razzista che vi ha coinvolti, assicuratevi di non essere acidi. Non vi lamentate. Perdonate. Trasformate il tutto, se possibile, in una batttuta. Soprattutto non vi arrabbiate. Dai neri ci si aspetta che non si arrabbino per il razzismo.” (p. 230)

Il cardellino, Donna Tartt (in lettura)

Longbourn House (in lettura)

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