Mi vuoi conoscere? Bene. Comincio io.
Un passaggio decisivo della mia crescita prima personale e poi anche professionale è aver compreso in quale ambiente desidero lavorare.
Le soddisfazioni professionali possono arrivare da diversi fronti e non disdegno sviluppi di carriera o aumenti di stipendio. Tuttavia c’è qualcosa che fa veramente la differenza nel mio caso: è lavorare per qualcuno o qualcosa che sia in sintonia con i miei valori.
L’ambiente aziendale che fa per me è quello dove la diversità sia non solo accettata ma ricercata. Dove le persone si possano esprimere liberamente per quello che sono e non devono sentire la necessità di nascondersi per evitare il giudizio altrui. Lo dico proprio in quanto parte di quel pezzo di società bianco, maschio ed eterosessuale che tipicamente ha emarginato tutto ciò che era diverso. Lo dico perché so che un ambiente dove la diversità è premiata, è un ambiente più pronto ai cambiamenti e alle sfide fuori dalla norma: in sostanza è più forte. Lo dico anche perché è giusto e la giustizia è un altro dei valori in cui credo.
Una seconda questione è relativa al design. Ci sono aziende per le quali il design è solo un’altra voce di menù fra i servizi che offrono nel loro sito istituzionale, importante in funzione di quanto fatturato riescono a generare. Non fanno per me. Preferisco aziende fondate sul design, dove è parte delle loro pratiche quotidiane e che lo hanno incorporato nel proprio DNA. Inevitabilmente in questi casi il cliente è al centro delle strategie aziendali: un aspetto che per me è imprescindibile.
La prima e la seconda questione si intrecciano: non a caso un buon design è un design inclusivo.
Ora tocca a te
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