Mi spiace, ma “i geni” non sono insostituibili

Francesca Anelli
RompiBolle
Published in
7 min readOct 17, 2019

La scienza è un processo, e dare troppa importanza ai contributi di un singolo le impedisce di evolversi — soprattutto se quella persona ostacola le carriere delle donne

dall’originale di Sara Olson @ReadMoreScience Sorry, But Male Geniuses Are Replaceable https://medium.com/@ReadMoreScience/sorry-but-male-geniuses-are-replaceable-8cbd53a8c2df

Foto di Evan Lee su Unsplash

L’archetipo del genio solitario è sempre esistito.

Per secoli, l’immagine dello scienziato è sempre stata la stessa: un uomo eccentrico e intelligente, che crea invenzioni in un laboratorio, o in cantina.
Ci piace l’idea del genio solitario perché rappresenta un ideale maschile celebrato dalla storia, la letteratura e la cultura. È il crudele e spiritoso Sherlock Holmes. È il solitario e brillante Nikola Tesla. È il nonno-scienziato arrogantello Rick, in Rick e Morty. Se andiamo abbastanza indietro, fino alla storia antica, è Gilgamesh.

Il genio, maschio e solitario, fa parte delle culture patriarcali che promuovono negli uomini ambizione ed intelligenza, mettendo su un piedistallo coloro che incarnano questo archetipo. Spesso questi uomini, ammirati per le loro invenzioni e scoperte, presentano comportamenti tossici associati alla mascolinità. La mascolinità tossica non è pericolosa solo per le donne e per coloro che non aderiscono ai ruoli di genere: è dannosa anche per gli uomini, perché insegna loro ad essere freddi e crudeli, ad avere ego fragili. Alcuni di loro possono essere carismatici e manipolativi, sguazzare nel proprio potere.

Oggi, le STEM sono arrivate alla resa dei conti
(N.d.T. STEM = Science, Technology, Engineering, Mathematics, quindi studi, settori, materie scientifiche)

Non più disposte a tollerare il comportamento dei patriarchi della scienza, molte persone nelle STEM chiedono agli uomini, del passato e del presente, di rendere conto dei loro abusi di potere. Darwin sosteneva che le donne dovessero trovarsi in una posizione subordinata all’uomo; Watson era sessista e razzista; e tanti vincitori del premio Nobel hanno copiato dalle donne. Ignorare le colpe soltanto per mettere gli uomini di scienza su un piedistallo è dannoso, e molt* all’interno della comunità STEM non sono più dispost* a stare ferm* e lasciare che continui ad accadere. Sono anche nati gruppi come MeTooSTEM per combattere le molestie nel settore.

Ma parte della resistenza con cui coloro che si battono contro questi episodi nelle STEM devono fare i conti sembra ruotare intorno all’idea che, per via di questa presa di coscienza, il lavoro di scienziati esperti verrà fatto a pezzi. Recentemente ho partecipato ad un piccolo simposio sulla diversità nelle STEM e ho avuto l’opportunità di ascoltare la dottoressa Sharona Gordon su questo argomento. La Dottoressa Gordon ha discusso della decisione dell’Accademia Nazionale delle Scienze (N.d.T. quella statunitense, in questo caso) di tenere delle votazioni per decidere se espellere o meno anche i membri eletti a vita, qualora venissero giudicati colpevoli di molestie sessuali.

Anche se il cambiamento è stato sostenuto da un buon numero di membri, c’è stata una certa resistenza. La Dottoressa Gordon ha citato un importante professore del MIT pubblicato su Science: “Prima di affrettarci ad approvare una tale procedura di espulsione, potrebbe essere utile chiedersi se le molestie sessuali da parte di un membro abbiano qualcosa a che fare con la sua credibilità come scienziato e la solidità dei suoi risultati di ricerca — ovvero i criteri che sono stati usati per eleggerl*”.

Alla fine la nuova politica è stata adottata, ma i critici continuano a lamentarsi delle ripercussioni per i molestatori. Che cosa ha a che fare tutto questo con il nostro stereotipo del “genio maschio”? Molto, a quanto pare. Gli uomini che ricoprono posizioni di potere e sono ampiamente ammirati e rispettati possono essere portati all’abuso sessuale.

Prendiamo, per esempio, il Dottor W. French Anderson, il padre della terapia genica. È stato condannato ed ha trascorso del tempo in prigione per aver molestato la giovane figlia di un collega. Continua a sostenere la sua innocenza e intende tornare nel mondo della scienza — come spiega in numerose interviste adoranti e compiacenti. È difficile leggerle senza sentirsi disgustat*. La domanda è: al dottor Anderson sarà permesso di tornare a praticare scienza? Tenete a mente che ha 82 anni. La legge lo ha dichiarato colpevole di aver molestato una ragazzina. Che cosa gli resta da offrire?

Forse è una prospettiva crudele da adottare — non dovremmo, nell’interesse della scienza, permettere a questo cosiddetto genio e pioniere del DNA di tornare al suo lavoro? Anche se la Dottoressa Gordon non ha parlato del Dottor Anderson nella sua presentazione al simposio, ha sollevato un punto che ho trovato rilevante: siamo tutt* sostituibil*. Per quanto ci piacerebbe pensare che questi geni maschi abbiano qualcosa in più da offrire, il fatto è che, se c’è qualcosa da scoprire, qualcuno alla fine la scoprirà. Forse permettere ad un molestatore di 82 anni di tornare nel mondo della scienza non è davvero nell’interesse della scienza.

Troviamo sempre scuse per il comportamento di persone come Watson e Crick, per come hanno trattato Rosalind Franklin e per aver screditato ed ostacolato la carriera di diverse scienziate in modo da attribuirsi la scoperta della struttura del DNA. Ma se non l’avessero trovata loro, forse tale scoperta l’avrebbe fatta una di quelle donne. Forse non erano così speciali, in fondo. Forse, occupavano solo una posizione di privilegio e potere al momento giusto.

A proposito di potere e privilegio, anche il fisico teorico Lawrence Krauss è accusato di cattiva condotta sessuale. Questa “cattiva condotta” — comportamenti sessuali inappropriati, cioè quelli che la Dottoressa Gordon chiama “sotto la superficie” — promuove un ambiente tossico per le donne nella scienza. Quante donne hanno lasciato le STEM dopo essersi imbattute in un comportamento orribile da parte di uomini in posizioni di potere?

Purtroppo, dal momento che gli scienziati spesso si aspettano “prove da verificare in prima persona”, scrive The Atlantic “nel caso di Krauss possono decidere di gestire le accuse di cattiva condotta sessuale come un’ipotesi da indagare, sezionare e testare”. Senza prove, l’onere di evitare il molestatore rimane alle vittime, che in alternativa possono soltanto allontanarsi. Ma, come abbiamo visto nel caso del Dottor Anderson, ci si rifiuta di credere che certi uomini sarebbero in grado di un comportamento moralmente ripugnante anche in presenza di prove.

Perfino il fisico Richard Feynman non è senza macchia. È stato il punto focale delle discussioni sull’opportunità di separare la scienza dallo scienziato. Molte persone, desiderose di difendere i propri eroi, giurano che è il loro lavoro ciò che conta davvero. Ma possiamo veramente dividere le azioni degli uomini in categorie ordinate, metterle in compartimenti stagni con dentro ciò che è accettabile e ciò che non lo è? Ecco un estratto da Surely You’re A Creep, Mr. Feynman [Mi sa che lei è proprio un viscido, Signor Feynman] di Leila McNeill:

In Surely You’re Joking [Mi sa che stai scherzando], Feynman descrive dettagliatamente la sua mentalità da pick-up artist [N.d.T. “artista del rimorchio”, una definizione di sé che si danno un certo gruppo di uomini che ritengono le donne facilmente impressionabili, da prendere in giro attraverso delle tecniche di conquista a cui tutte cederebbero](una visione che sostiene di aver poi abbandonato), il modo in cui trattava le donne come se fossero inutili e in cui le attaccava con crudeltà quando rifiutavano le sue avances. Svolgeva il suo lavoro e teneva riunioni in degli strip club e, mentre era professore alla Cal Tech, disegnava ritratti delle sue studentesse, nude. Ancora peggio, forse: ha anche fatto finta di essere uno studente per spingere delle giovani donne ad andare a letto con lui. La sua seconda moglie lo ha accusato di abusi, citando diverse occasioni in cui l’uomo avrebbe perso le staffe quando lei lo interrompeva mentre lavorava o suonava i suoi bongo.

Dopo aver letto questo stralcio, potrebbe essere più difficile affermare che il signor Feynman è sia un fisico eccellente che un terribile misogino. Ma il mio compagno, un laureato in fisica, continua ad adorare il suo set in 3 volumi delle lezioni di fisica del signor Feynman. Forse è più facile separare lo scienziato dalla scienza quando non sei, e non sarai mai, colpito personalmente dalla misoginia e dal sessismo.

Purtroppo, sono molte le donne nelle STEM colpite negativamente dalla presenza di misogini e sessisti, quando questi uomini sono tenuti in grande considerazione e rispettati all’interno della comunità scientifica. Anche perché, le molestie sessuali non hanno a che fare con il sesso, ma con il potere. Come ha detto la Dottoressa Gordon nella sua presentazione, avercelo, quel potere, permette ai molestatori di “punire coloro che non rispettano le norme di genere”. Sia che usino le parole per umiliare, bullizzare e trattare con condiscendenza le donne, o il proprio corpo per attaccarle sessualmente e ferirle, il potere e il prestigio fornisce loro una giustificazione.

Questi uomini credono che il loro potere li terrà al sicuro. Il problema è che spesso lo fa.

Ma allontanando i molestatori dalle loro posizioni di prestigio e punendoli rimuovendo il loro potere, questi cosiddetti geni sono costretti ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni. I loro contributi alla scienza vengono ridimensionati dalle carriere che hanno fatto deragliare con il proprio comportamento — per non parlare della sofferenza subita dalle loro vittime. Inoltre, il fatto di essere complici di un comportamento sessuale inappropriato danneggia la reputazione della scienza, come possiamo notare con la debacle di Jeffrey Epstein. A quanto pare, avere “la testa di un fisico”, pur non essendolo, ha portato gli scienziati a trovare scuse per il comportamento sessuale perverso di Epstein.

Forse non siete d’accordo, e pensate che combattere le molestie sessuali intaccando la reputazione di chi le perpetra sia una posizione troppo forte. Allora vi chiedo: cosa vale di più, il lavoro di un genio solitario che aggredisce, molesta e discrimina le donne, o quello di una grande comunità scientifica libera da un ambiente misogino e pericoloso?

Come promotor* della scienza, la nostra risposta dovrebbe essere senza alcun dubbio la seconda. Il punto è che, permettendo ai molestatori di creare un ambiente di lavoro inaccettabile per le scienziate, stiamo compromettendo il valore della scienza . Al progresso scientifico contribuiamo tutt* insieme. Permettere a un “genio” sessista di ostacolare tale progresso per portare avanti un ideale tossico è assurdo.

I geni non sono poi così speciali. La scienza ci mette tutt* sullo stesso piano — siamo tutt* sostituibil*. Se un* scienziat* non avesse fatto una determinata scoperta speciale, sicuramente un* altr* ci sarebbe arrivat*. Questo è il motivo per cui credo che sia giunto il momento di assumere una posizione di tolleranza zero sulle molestie sessuali. Libera dal sessismo, dal patriarcato e dagli abusi di potere, la scienza prospererà e il progresso arriverà molto prima.

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Francesca Anelli
RompiBolle

Intersectional Feminist. After all this time? Always.