Alfabetizzazione alle notizie: nuove iniziative per bambini e adolescenti
La nostra selezione settimanale di notizie sul giornalismo e l’innovazione. Unisciti alla conversazione su Facebook e Twitter.
Published in
3 min readJun 9, 2017
a cura di Marco Nurra
- Post-verità: un mito creato dai giornalisti? La risposta breve è sì.
- Secondo il nuovo sondaggio di Reuters, i lettori sono diventati più bravi rispetto a un anno fa a verificare le ‘breaking news’. Su 1.711 intervistati da Reuters, il 74% è “fortemente” d’accordo con l’esigenza di contrastare la veridicità di una notizia consultando siti di fiducia. Il 76% verifica con fonti fidate le notizie trovate sui social media, e l’88% consulta molteplici fonti se la ‘breaking news’ è particolarmente rilevante. Inoltre il 67% è “fortemente” convinto che la pubblicità sui siti che pubblicano notizie tendenzialmente false sia dannosa per il brand che si annuncia.
- La pubblicità su Breitbart è crollata un 90% negli ultimi tre mesi. Sei mesi fa, Breitbart cavalcava l’onda delle elezioni e programmava la sua espansione internazionale con l’obiettivo di offrire una piattaforma di diffusione di estrema destra ai populisti d’oltreoceano. Oggi, però, il sito sta affrontando un crollo del traffico e della pubblicità, oltre che vere e proprie campagne di boicottaggio. A maggio c’erano solo 26 brand annunciati sul sito, contro i 242 di marzo.
- Google lancia il suo programma di alfabetizzazione mediatica, con l’obiettivo di aiutare i bambini a imparare a stare online, attraverso giochi e tutorial. Google ha anche creato un programma per le scuole con la Internet Keep Safe Coalition per aiutare gli insegnanti che vogliano introdurre l’alfabetizzazione mediatica nei loro corsi.
- Un libro di testo mira a insegnare giornalismo e alfabetizzazione mediatica ai bambini e agli adolescenti, usando i fumetti. Il libro ha sei capitoli, ognuno dei quali è dedicato a un aspetto preciso del lavoro giornalistico. La narrazione si ispira a fatti reali, come nel capitolo ispirato allo scandalo Watergate, per esempio, nel quale uno dei personaggi scopre un broglio elettorale nella sua scuola.
- 🎥 #ijf17 on demand > Improving news literacy through collaboration
- Cosa vogliono realmente le persone dagli editori di notizie? Alcune persone si sentono frustrate da un giornalismo che sembra disinformato, carico di pregiudizi verso la loro comunità e intriso di conflitti, rabbia e violenza. Si lamentano del fatto che le opinioni vengano spesso presentate come notizie. Vorrebbero più umiltà da parte dei giornalisti e un’ammissione più trasparente degli errori.
🎥 #ijf17 on demand > Non-profit journalism: the right model at the service of the community?
- La notizia data in esclusiva da Intercept sul presunto hacking russo durante le elezioni presidenziali è un buon esempio di come non dovrebbero essere gestiti i leak. Lunedì sera la venticinquenne Reality Leigh Winner è stata accusata di aver filtrato i documenti alla stampa. Se Winner veramente è la fonte di Intercept emergono dubbi su come il giornale online si sia comportato per proteggere la fonte.
- I giornalisti possono essere rimpiazzati dai robot? Nonostante è altamente improbabile che vengano completamente rimpiazzati da processi automatizzati nel futuro prossimo, i robot che svolgono alcuni compiti e facilitano il loro lavoro sono probabilmente una delle tante cause che contribuisce a dei salari più bassi per i giornalisti che iniziano questo mestiere. Come ha fatto notare John Thornhill, giornalista di innovazione del Financial Times: Non siamo ancora obsoleti, ma potremmo essere svalutati.
🎥 #ijf17 on demand > Will there be journalists in 2030?
Il roundup settimanale sul mondo dei media è una rubrica dell’International Journalism Festival, tradotta e pubblicata in italiano da Valigia Blu.