Bentornata in libertà, Chelsea Manning!
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4 min readMay 19, 2017
a cura di Marco Nurra | versione in inglese
- Chelsea Manning è uscita di prigione. Dopo 7 anni di reclusione, torna in libertà la whistleblower che diede a WikiLeaks oltre 700mila file riservati che, nel 2010, divennero i più potenti leak pubblicati dall’organizzazione di Julian Assange. Il motivo per cui il pubblico ha visto Collateral Murder e ha potuto documentare svariati abusi - “cose incredibili, orrende” - dell’esercito USA in Afghanistan e in Iraq, fino a quel momento sconosciuti all'opinione pubblica. Il suo è dunque un servizio pubblico di valore inestimabile, al paese. Ma anche un terribile danno d’immagine e potere per il governo, l’esercito, le diplomazie. Manning era stata arrestata e accusata di vari crimini, compreso lo spionaggio. Dopo 3 anni passati in carcere in attesa di processo, era stata condannata a 35 anni, pena poi commutata da Obama nella sua ultima settimana da Presidente. Questo atto di clemenza è stato il risultato della battaglia costante di diverse persone e gruppi, compresi giornalisti, attivisti LGBTQ e per la libertà di espressione e avvocati che hanno assistito Manning durante la sua permanenza in carcere, lottando per la sua libertà, i suoi diritti civili e l’affermazione della sua identità di donna. Evan Greer, Campaign Director dei ‘Fight for the Future’ e amica di Manning, è stata una delle voci più potenti di questa battaglia e ha coordinato la campagna che ha letteralmente salvato la vita di Chelsea Manning.
🎥 Puoi vedere il talk di Evan Greer a #ijf17 on demand:
- Una guida alla sezione “Link sponsorizzati”: contenuti spesso falsi e ingannevoli che alcuni giornali ospitano sui propri siti in cambio di un piccolo compenso. Sebbene alcune testate, come il New Yorker o Slate, abbiano recentemente cancellato questi link, ritenendoli troppo degradanti per poter stare gomito a gomito con i loro articoli, altre organizzazioni accolgono favorevolmente la crescita dei ricavi.
- Facebook ritocca il suo News Feed per assestare un altro colpo al clickbait. Gli ingegneri di Facebook stanno dedicando molto tempo alla ricerca di una soluzione al problema delle ‘fake news’, ma non hanno dimenticato un altro nemico storico: il clickbait.
- Come far scoppiare il filtro-bolla di un giornalista. Un post affascinante che prende le affermazioni fatte da un giornalista e le sottopone alla prova dei dati reali. L’argomento di per sé è irrilevante — ma il metodo è un ottimo caso di studio per dimostrare agli studenti di giornalismo perché è importante sfidare le proprie convinzioni su “ciò che la maggior parte delle persone pensa”.
- Come scorrono le notizie sui social media. Nel libro “Twitter and Tear Gas: The Power and Fragility of Networked Protest”, Zeynep Tufekci analizza come i gatekeeper invisibili — gli algoritmi — determinino quali storie e movimenti diventano popolari. Le sue osservazioni si basano sulle marce di Istanbul, Cairo e New York e studiano come la distribuzione di notizie sui social media possa avere un profondo effetto sui movimenti sociali.
- Gli editori europei stanno abbandonando la scelta di offrire gratuitamente tutti i loro contenuti online, secondo il Reuters Institute for the Study of Journalism. Finlandia (87%), Francia (95%) e Polonia (90%) hanno optato per un modello a pagamento. In Germania quasi la metà delle testate continua a offrire accesso gratuito alle notizie online. L’Italia e il Regno Unito rappresentano un caso particolare: la maggior parte dei quotidiani e dei settimanali continuano ad offrire accesso libero e gratuito alle loro edizioni digitali. La ricerca prende in esame i diversi tipi di contenuti a pagamento (freemium, metered paywall, hard paywall) in 171 diverse testate in U.K., Francia, Germania, Italia, Finlandia e Polonia. Qui tutti i dati.
- Il giornale australiano per bambini Crinkling News vuole insegnare alfabetizzazione mediatica (“media literacy”) ai giovani lettori. Il giornale ha raccolto con un crowdfunding i 200mila dollari di cui aveva bisogno per sopravvivere.
- Il Washington Post è il primo editore nazionale di notizie a debuttare su Reddit con un profilo. “Cerchiamo di incontrare i lettori nei luoghi in cui si trovano, questo comprende i 270 milioni di utenti mensili di Reddit, dei quali centinaia condividono quotidianamente su Reddit articoli del Post”, ha dichiarato Jessica Stahl, deputy audience editor del Post.
- Associated Press sta includendo nei propri lanci d’agenzia contenuti generati dagli utenti (tutti verificati, naturalmente). Un nuovo strumento permette di segnalare contenuti d’attualità condivisi dagli utenti sui social media, come foto e video sulle ultime notizie.
- Vox e ProPublica uniscono le forze per la produzione di video. Il loro video editor lavorerà dalla redazione di Vox e il suo posto sarà finanziato da ProPublica. C’è tempo per mandare il curriculum fino al 31 maggio.
- L’Atlantic ha riprogettato la sua homepage per far fronte al vertiginoso e Trumpizzato ciclo delle notizie. La homepage ha ora spazio per raddoppiare la quantità di storie presenti nella prima schermata e la capacità di mettere in evidenza storie di diverse sezioni del sito. Ciò significa che, anche durante un’esplosione di notizie su Trump, sarà possibile dare spazio a una maggiore quantità di articoli.
Il roundup settimanale di notizie è una rubrica dell’International Journalism Festival, tradotta e pubblicata in italiano da Valigia Blu.