Fact-checking e fiducia dei lettori

La nostra selezione settimanale di notizie su giornalismo e innovazione. Unisciti alla conversazione su Facebook e Twitter.

3 min readJul 21, 2017

--

a cura di Marco Nurra

via Reuters Institute for the Study of Journalism
  • L’immagine è fake? Ce ne accorgiamo solo nel 60% dei casi, secondo uno studio condotto online dall’università di Warwick, in Gran Bretagna. Le alterazioni che possono subire le immagini sono infinite. Al contrario: l’abilità delle persone di scovarle è molto lontana dalla perfezione. In media, una persona riconosce l’inganno solo sei volte su dieci.
  • Come guadagnare (e mantenere) la fiducia dei lettori facendo fact-checking? Invece di concentrarsi su correzioni isolate o su un personaggio politico in particolare, il fact-checking dovrebbe avere una vocazione di contesto. “Le persone respingono il fact-checking perché lo vedono come un susseguirsi di rivendicazioni e non comprendono il contesto che inquadra ogni problema”, afferma Tom Rosenstiel. I fact-checker dovrebbero invece concentrarsi su quattro o cinque idee chiave importanti per i lettori — l’economia, per esempio — e porre domande che portino a una comprensione olistica di questi temi. Secondo Rosenstiel questo approccio aiuta i giornalisti ad assumere un ruolo proattivo che può coinvolgere il pubblico.
  • La sfida del terrorismo ai media e ai social network. Gruppi terroristici come ISIS conoscono bene i media occidentali, come funzionano, di cosa si nutrono in nome dell’audience e del denaro. Sanno come sfruttarne le debolezze. Mandare in onda 24 ore su 24 gli stessi video di vittime e superstiti può solo intensificare la paura e la rabbia, ma non rende i cittadini più informati. I danni del clickbait da terrorismo sono enormi, alimentano stereotipi, pregiudizi, generalizzazioni, danneggiando intere comunità e indebolendo le nostre democrazie.
  • Facebook pubblica un aggiornamento sullo stato del suo progetto di lotta alle fake news. Tra i provvedimenti presi da Facebook per dissuadere dalla pubblicazione di notizie false o imprecise: bloccare l’accesso alla pubblicità ai siti che pubblicano abitualmente notizie false e spam, ridurre la visibilità nel newsfeed dei post considerati spam o clickbait e nuovi modi per gli utenti di segnalare una notizia falsa.
  • Con le elezioni dietro l’angolo, le ‘fake news’ sono una priorità per il governo tedesco. Il Parlamento ha approvato una nuova legge grazie alla quale sarà presto possibile imporre una multa di 50 milioni di euro alle imprese di social media che non rimuovano i contenuti segnalati come criminali o diffamatori.

Il roundup settimanale sul mondo dei media è una rubrica dell’International Journalism Festival, tradotta e pubblicata in italiano da Valigia Blu.

--

--