Niente paura! Ce la possiamo fare!

ARS. L’arte dell’Autoproduzione, Risparmio e Salute

7 suggerimenti per semplificarsi la vita senza ricorrere ai cibi industriali

Nadia Camandona
Salutare senza addii…
9 min readAug 31, 2015

--

Pic nic nella biblioteca di casa. Il tempo dedicato ad autoprodurre è tempo trascorso con la propria famiglia.

A come Autoproduzione

Siamo tutti consapevoli di quanto sia sano e genuino autoprodursi i cibi ma gran parte di noi ha una vita lavorativa che, sommata agli impegni familiari e alla vita sociale, lascia ben poco spazio alle produzioni casalinghe di cibo, soprattutto se questo è già offerto in pratiche confezioni soltanto da riscaldare.

Ce n’è per tutti i gusti. Anche per chi vuole mangiare biologico, per chi vuole dimagrire, per chi vuole rispettare l’ambiente. Basta essere disposti, in molti casi, a spendere molto di più di quanto quel cibo effettivamente valga (non solo in termini economici ma spesso — paradossalmente — proprio in termini di salute!).

(Ri)scoprire l’autoproduzione è stato, per me, un modo per ridefinire le mie priorità.

Anche la torta di compleanno, non sarà perfetta, ma è più genuina e decisamente meno costosa… e ha strappato un sacco di risate!

R come Risparmio

Pare che “salutare” o “etico” siano concetti imprescindibili da “costoso”

Prendiamo l’esempio della maionese cosiddetta “vegana” che io definisco più una salsa generica nonostante la sua straordinaria somiglianza con la maionese “vera”. Un barattolo da 150 g mi costa da 3,90 a 4,50 €!!! Farmela in casa in 5, dico 5(!!!), minuti mi costerà sì e no 50 centesimi!

Ma com’è possibile che una salsa dove non ci sono neanche le uova mi costi 5 volte tanto una maionese tradizionale?! Mistero…

Lo stesso discorso vale per molti prodotti che, con un po’ di organizzazione, ci possiamo preparare magari settimanalmente e che, al momento opportuno, ritroviamo pronti per l’utilizzo.

Con il mio nuovo stile alimentare sono arrivata a risparmiare, nella spesa per 4 persone, fino a 200 € al mese!!!

“Transformiamo” le nostre abitudini e adattiamole alle regole del benessere!

S come Salute

Ed ecco alcune idee per semplificarvi la vita…

Inizio col segnalarvi 7 esempi di prodotti/lavorazioni che non mi faccio mai mancare e che mi hanno salvata innumerevoli volte. In questo post non approfondirò le ricette ma vi spiegherò di cosa si tratta per sommi capi per non dilungarmi, poiché Internet offre soluzioni per tutti i gusti.

Vi ricordo solo di scegliere e/o modificare le ricette che troverete sul web in base alle regole che ci siamo detti fino ad ora, altrimenti il nostro obiettivo di alimentarci correttamente sarà accantonato. Quindi bando ai prodotti troppo raffinati (dai cereali agli zuccheri) o salati, a frutta e verdura non di stagione, alle cotture e ai condimenti errati.

  1. Dado. Il famigerato dado! Un’orribile e disgustosa invenzione che ha accompagnato (e accompagna ancora, sigh!) decenni di piatti casalinghi “arricchiti” di sapore che più malsano non si può. Eppure è così utile, lo metti dappertutto e “aggiusti” al volo qualunque piatto. Ecco. Io me lo faccio in casa. Una volta ogni 15 giorni compero carote, sedano, cipolla (e poi a seconda dell’ispirazione e dei prodotti disponibili la mia ricetta varia con l’aggiunta di erbe come prezzemolo, salvia, rosmarino, ecc…), li trito grossolanamente e li congelo in piccole vaschette di plastica, poi li tolgo, li metto tutti insieme in un unico contenitore e di lì attingo al volo per farmi minestre, lo metto nell’acqua della pasta, del riso o dei cereali, nei sughi, nelle polpette e in tutto quello che mi viene in mente. Spesso quando sono di corsa mi “salva” un piatto di pasta in bianco o un sugo fatto al volo. Un additivo per i vostri piatti più versatile e soddisfacente non lo troverete!
  2. Crackers. Quante volte abbiamo riempito un languorino con un pacchetto di crakers o gallette di riso o mais che ci sembrava il più salutare e leggero spuntino in circolazione? Niente di più sbagliato! Olii idrogenati, sale, lavorazioni industriali che alterano la composizione dei prodotti con conseguente perdita, nel migliore dei casi, di vitamine. Basta cercare un po’ sul web e potrete documentarvi ampiamente sull’opportunità di evitare anche questo cibo. Ma anziché scoraggiarvi potrete produrvi degli ottimi crakers casalinghi e con un gusto decisamente migliore! Io ne faccio, per esempio, con la farina di mais e di grano saraceno, così sono anche senza glutine (che laddove si può limitare, anche non essendone intolleranti, è decisamente un bene), poi aggiungo spezie e/o semi e un po’ d’olio extravergine d’oliva: il gioco è fatto e il palato soddisfatto. Li conservo in barattoli di vetro per una settimana. Sul web troverete numerose ricette facili e veloci con ogni tipo di farina.
  3. Barrette energetiche. Vero. Questo non è un prodotto indispensabile, ma io lo considero quasi un salvavita! Quante volte sul lavoro o in mille altre occasioni avete avuto voglia di qualcosa di dolce e il bar o la macchinetta in fondo al corridoio vi hanno salvati, o condannati, dipende dai punti di vista! Una volta alla settimana sciolgo un paio di tavolette di cioccolato amaro almeno al 75% , le mescolo con cereali, riso soffiato, nocciole ridotte in granella (non comperate la granella di nocciole, mi raccomando! Costa di più e non è così buona! Tritatevele voi!) o okara di mandorle o nocciole, corn flakes, semi (sesamo, girasole, lino, ecc…) o quello che mi ispira sul momento, mescolati o da soli, insomma, la varietà di combinazioni è a dir poco infinita. Poi ungo con un po’ d’olio una pirofila (in genere quella stretta e lunga che uso per il pane) e verso questo impasto livellandolo dello spessore desiderato. Lo metto in frigo e dopo un paio d’ore, quando è ben indurito, taglio le mie barrette e le metto in un contenitore in frigo. Pronte per essere addentate! I miei bambini (marito compreso) le adorano ed è il modo più sano di dar loro cereali e cioccolato (che peraltro è un alimento con proprietà salutari, se non corrotto dalla produzione industriale), altroché le barrette di note marche!
  4. Pasta per biscotti, piadine, pane, pizza e torte. Qui il discorso si fa lungo e articolato, per cui potete trovare tutte le informazioni nella raccolta Leonida, mon amour. Vi dico soltanto che, essendo la felice proprietaria di Leonida, il mio mitico lievito madre, ho il dovere di un rinfresco settimanale che, ai più, potrebbe sembrare un impegno gravosissimo, ma a fronte di quello che potrete fare e di quante volte vi salverà all’ultimo minuto, vi renderete ben presto conto di quanto vi semplifichi la vita. Quando rinfrescate il lievito e poi lo utilizzate, invece di preparare solo un impasto, fatevene tanti piccoli: uno per i biscotti, uno per le brioches, uno per il pane, uno per la pizza, insomma, quanti ne volete o potete, in termini di tempo, farne (e quanti riuscite a infilarne in frigorifero!) . Sembra molto laborioso, ma una volta presa la mano sarà un’operazione molto veloce. Vi preparate i vostri bei panetti, li mettete in ciotole grandi almeno il doppio di ognuno di essi, le coprite col cellophane e le impilate in frigo. Si conservano fino a 4/5 giorni. Si tirano fuori dal frigo un’oretta prima di lavorarli. Ogni sera dedico 10 minuti, per esempio, dopo che ho messo i bimbi a letto, oppure con l’aiuto del “grande” prima di andare a nanna, alla preparazione dei biscotti o brioches o crostatine o tutto ciò che la fantasia ci suggerisce al momento. Al mattino sono lievitati che è una meraviglia, li inforno mentre sveglio i bimbi per andare a scuola, 10 minuti e sono pronti. Alla sera torno stanca dal lavoro e non ho testa di fare niente? Mi stendo 4 belle piadine, le cuocio in 5 minuti, le farcisco con quello che ho in dispensa (in genere verdure grigliate) et voilà! Così per tutto il resto, seguendo l’ispirazione e la fantasia.
  5. Pasta al forno, polpette, ravioli, gnocchi e altri piatti elaborati. Non dovete rinunciarvi solo perché ogni volta che li desiderate vi scoraggia il lavoro che vi attende per farli, ripiegando così sui prodotti confezionati. Pensate ai conservanti, agli additivi, alla dubbia provenienza dei loro componenti e vi verrà sicuramente il desiderio di cimentarvi nella preparazione di piatti sani. Ovviamente anche in questo caso attenendovi alle regole, altrimenti se preparate una pasta al forno con intingoli, soffritti, besciamella, carne e formaggio, tutto insieme, avremo risolto solo una parte del problema. Quando li preparo ne faccio sempre il doppio. Una metà si mangia, l’altra metà si congela, pronta per le emergenze. Meglio comunque consumarli entro 15 giorni, un mese al massimo. I sughi congelati mi deprimono un po’. Si possono fare, ma secondo me è meglio un sugo semplice fresco piuttosto che uno elaborato congelato.
  6. Maionese vegetale, crema spalmabile di cioccolata, latti vegetali. A loro ho già dedicato alcuni post ai quali vi rimando. Sono tutti prodotti molto versatili e che, fatti in casa, sono più salutari e, spesso, più economici. Non è proprio così per la crema spalmabile che viene a costare un po’ di più, per via delle nocciole, ma la qualità di gran lunga superiore giustifica ampiamente la spesa. Tenete però presente che potete usare le nocciole per fare il latte vegetale e poi l’okara che vi rimane sarà la base perfetta per la crema di cioccolata. Quindi potrete ricavare, per esempio, da 200 g di nocciole 1 litro di latte di nocciole e 300 g di crema spalmabile, a questo punto con un bel risparmio!). La maionese vegetale ci permette di accompagnare tanti piatti veloci, come una bistecca (animale o vegetale), le verdure (patatine al forno o una bella insalata russa che mi veicola una gran bella quantità di verdure nei raffinati stomachini dei miei bimbi, senza appesantirli di prodotti con conservanti o uova crude). Il latte vegetale lo potete comperare anche già fatto ma, fatto da voi non ha additivi o conservanti e sapete cosa mangiate!
  7. Marmellate, succhi di frutta, conserve e tanto altro. Un altro tema che ci fa immediatamente pensare a un dispendio di tempo ed energie che solo le nostre nonne in campagna avevano il coraggio di affrontare, andrebbe rivalutato adattandolo alle nostre esigenze. Perché ridursi a fare un quintale di marmellata o di conserva tutto in una volta? Lo so, spesso l’occasione di avere a buon prezzo un certo quantitativo di frutta o verdura ci porta a prendere decisioni di cui poi ci pentiamo perché hanno richiesto una mole di lavoro. Non sottovalutiamo, invece, la possibilità di evitare sprechi durante tutto l’anno trasformandoli in prodotti da conservare. Ci avanza un po’ di frutta che sappiamo già che non mangeremo? Facciamo un paio di barattoli di marmellata mentre prepariamo la cena. Neanche ce ne accorgeremo e avremo sempre marmellata fresca (anzichè barattoli di marmellata, vecchi magari di un anno, che girano ancora in dispensa) e con il liquido prodotto, anziché attendere che evapori con una cottura infinita, potremo fare un bel succo di frutta oppure un liquido per sciroppare altra frutta senza dover ricorrere a zucchero aggiunto (eh, sì, vi ricordo che tutte questi suggerimenti vanno sempre applicati alle regole del benessere). Abbiamo un esubero di pomodori? Quando facciamo il sugo facciamone un po’ di più e una parte la imbottigliamo. Non abbiamo tempo di preparare il sugo ma i pomodori andrebbero consumati comunque? Mettiamoli in congelatore. All’occorrenza si tirano fuori, si immergono un po’ nell’acqua calda poi si frullano ancora gelati e si cuociono come un normale sugo (non temete! Non faranno più acqua di quanto ne farebbero se fossero appena colti. E non perdono assolutamente il sapore). Scommetto di avervi fatto venire in mente mille altre soluzioni! Visto? Riflettendo sulle nostre azioni quotidiane possiamo trarne numerose idee!

Ovviamente questi sono solo alcuni suggerimenti ispirati alle abitudini della mia famiglia, ma quello che ho imparato è che qualsiasi cosa siamo abituati a mangiare può essere modificata e adattata, con un po’ di creatività (che non manca a nessuno), a un’alimentazione più sana, etica, ecologica ed economica.

Allora cosa aspettate? Visto da questa prospettiva il mondo dell’autoproduzione non può che offrirvi dei vantaggi!

Approfondimenti

--

--

Nadia Camandona
Salutare senza addii…

A MamManager in London, between brushes and cookers, happily in (de) growth. Una MamManager a Londra, tra pennelli e fornelli, in felice (de)crescita.