Biblioteca Culture del Mondo: il pianeta in via Macello

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Scripta Manent
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4 min readAug 24, 2023

L’associazione bolzanina opera dal 1985 per l’inclusione e la coesione sociale

La biblioteca è un luogo di eventi e punto di incontro fra diverse culture

Viaggiare significa conoscere, conoscere significa conquistare libertà. Non sempre, però, ci è possibile compiere interessanti esplorazioni in lungo e in largo per il globo. La lettura, ma anche i film e la musica, sono strumenti che ci permettono di scoprire di più e meglio il pianeta in cui viviamo e chi lo abita, rendendoci immuni dalle pericolose malattie che ci fanno ignorare o addirittura odiare chi è diverso da noi.

Il ricco catalogo della Biblioteca Culture del Mondo di Bolzano e le iniziative che ospita ci offrono tantissime possibilità di conoscere e, quindi, di viaggiare senza costo e fatica. Incontriamo Sabrina Bussani e Mauro Di Vieste per conoscere questa preziosa realtà.

Come è nata ed evoluta negli anni la biblioteca?
L’Associazione Biblioteca Culture del Mondo nasce nel 1985 con il nome di Centro di Documentazione Terzo Mondo con lo scopo di fornire alla cittadinanza informazioni e materiale riguardante le altre culture, l’arte, la storia e l’attuale situazione di paesi lontani, i diritti umani, la geopolitica e le relazioni internazionali, le religioni, la sostenibilità, la cultura di pace, la migrazione e le molte ed estese aree tematiche collegate a questi temi di fondo. Con l’ampliarsi del materiale, nel 1995 il Centro di Documentazione si costituisce in biblioteca specialistica riconosciuta con l’attuale nome Biblioteca Culture del Mondo.

Cosa offre il vostro catalogo?
Presso la nostra biblioteca si trovano romanzi, letteratura per bambini, saggi e approfondimenti su tutte le tematiche da noi trattate, racconti di viaggiatori, testi di etnologia, antropologia, libri fotografici, film, documentari e musica dal mondo, spaziando dal materiale divulgativo a quello accademico, dal divertente e leggero al serio.

Chi frequenta la biblioteca?
La nostra è un’utenza abbastanza eterogenea che va dall’insegnante che vuole affrontare una delle nostre tematiche in classe allo studente universitario o il ricercatore, ma anche persone che semplicemente sono curiose di approfondire tematiche internazionali di cui magari si parla nelle notizie, oppure che intendono fare un viaggio e vogliono informarsi sul paese che visiteranno, o ancora che semplicemente hanno voglia di leggere un romanzo “un po’ diverso” di autori provenienti da ambiti culturali diversi dal nostro, oppure ancora ragazzi della cosiddetta “seconda generazione” che vorrebbero saperne di più del paese di origine dei genitori.

Quali sono le pubblicazioni più richieste?
Le preferenze possono variare molto nel tempo. In questo periodo la letteratura africana vive un momento particolarmente felice e prolifico, sono quindi molto richiesti i romanzi di autrici e autori africani; sia di autori grandi e conosciuti come Wole Soyinka, Abdulrazak Gurnah e altri, sia dei e delle più giovani, come Mohamed Mbougar Sarr, Chinelo Okparanta, e altri/e ancora. Molto interesse riscuotono anche i lavori di giovani autrici e autori italiani, figli e figlie di persone provenienti da altre parti del mondo e che ci raccontano la quotidianità di chi in Italia appartiene alle cosiddette “seconde generazioni”.

Quali altre attività di rilevanza sociale conducete?
Oltre ai normali servizi di biblioteca quali il prestito, la consulenza e la compilazione di bibliografie, la BCM organizza con regolarità serate informative sui temi da noi trattati e presentazioni libri, anche in sinergia con altre realtà locali. Collaboriamo con progetti proposti da altre associazioni oppure ci impegniamo in nostri progetti di vario tipo. Ad esempio abbiamo appena concluso il progetto Art of Freedom per l’inclusione sociale di detenuti ed ex-detenuti attraverso l’arte e la cultura. Si è trattato di un progetto abbastanza impegnativo, realizzato in partnership con AlphaBeta, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, e che si è avvalso della collaborazione di una miriade di partner sia privati sia pubblici, come la Casa Circondariale di Bolzano, l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, il Teatro Stabile di Bolzano, il Teatro Cristallo, la Fondazione Haydn, ma anche Casa Odos-Caritas, gli Assessorati alle Politiche sociale e alla Cultura di Bolzano, La Strada — Der Weg, la Cooperativa sociale Rorhof e il Centro di Tutela contro le Discriminazioni.

C’è qualche particolare tra quelli di vostra iniziativa che volete ricordare?
Oltre ad Art of Freedom, tra le altre iniziative che ci piace ricordare ci sono il ciclo di conferenze Colonialismo — il passato ancora presente, realizzato lo scorso autunno e curato da Adel Jabbar, e la serata organizzata la scorsa estate insieme al Collettivo Italia Centro America (C.I.C.A.) e al Centro per la Pace Bolzano, in cui Claudia Korol, attivista e giornalista argentina, ci ha parlato della lotta femminista in America.

Quali sono i prossimi appuntamenti?
Per l’autunno abbiamo in programmazione diverse attività, a partire dal ciclo di conferenze La via delle spezie: luoghi, comunicazione e connessioni transculturali, un percorso anche di lettura per vedere e approfondire il tema del viaggio delle spezie, oltre a tè e caffè, che ha segnato e segna in qualche modo la storia dei rapporti commerciali tra Nord e Sud del Mondo e le relative connessioni culturali. Anche questo sarà curato da Adel Jabbar. Abbiamo in programma anche altre varie iniziative, che le lettrici e i lettori potranno trovare, assieme al nostro catalogo, nel sito www.bibmondo.it.

[Mauro Sperandio]

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