Capodistria: il verde e l’azzurro

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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5 min readMay 8, 2023

Il porto “bilingue” della Slovenia, dove la storia incontra la geografia.

Il porto di Capodistria/Koper

Capodistria/Koper è il porto di un paese di montagna, la Slovenia. Cinque secoli di dominio veneziano, terminati nel 1797, hanno lasciato un segno indelebile e benefico sulla città, ma nei secoli successivi i cambiamenti sono stati più frequenti. In un secolo e mezzo ha fatto parte dell’Impero Austriaco, del Regno d’Italia e della Repubblica Socialista Federale Jugoslava fino all’indipendenza slovena del 1991.
Luogo di confine, tra confini, la sua piazza centrale — ancora dedicata a Tito — dista poco più di venti chilometri da Piazza Unità d’Italia di Trieste e poco più di quindici dal confine con la Croazia.
Con 15.000 abitanti, Capodistria è anche il comune più popolato dei quattro in cui l’italiano è riconosciuto come lingua ufficiale. Gli altri sono Ancarano, Isola e Pirano, tutte città costiere. La toponomastica è bilingue e nelle scuole italiane si insegna anche lo sloveno e nelle scuole slovene si insegna anche l’italiano. Il mare, il clima e gli edifici di origine veneziana evidenziano il contrasto con il resto della Slovenia, montuosa e collinare. Non casualmente, l’ente turismo sloveno punta molto più sul verde dell’interno che sull’azzurro del breve tratto di costa.

Il “green”, però, sta contaminando anche Capodistria e dintorni. Nel 2021, la città si è aggiudicata il marchio d’oro: Slovenia Green Destination Gold e il turismo sostenibile è divenuto uno dei punti strategici del piano di sviluppo dell’intera area. Il ciclista immortalato nella verdissima home page dell’ente turismo può, infatti, godersi al meglio anche l’azzurro del mare. Il tracciato della vecchia Ferrovia Parenzana che da Trieste collegava Parenzo, ora Poreč in Croazia, è stato trasformato in una pista ciclabile che costeggia il mare e collega Capodistria con le altre città costiere della Slovenia: Isola, Pirano e Portorose. Recentemente, proprio in uscita da Capodistria, la strada per le auto è stata spostata per lasciare spazio ai ciclisti che possono godersi un panorama realmente incantevole e buttarsi a mare quando il caldo si fa insopportabile.

La ciclabile da Capodistria verso Isola (Foto Venti3)

I dintorni

Come detto, la ciclabile parenzana permette di raggiungere rapidamente anche le località turistiche dell’Istria slovena. Pirano è la più pittoresca, un gioiello “veneziano” privo di traffico automobilistico, ma anche di vere e proprie spiagge. Due caratteristiche che finiscono per accogliere chi ama il mare più che gli stabilimenti balneari. Ma la cittadina si fa apprezzare anche per la sua “inclusività”. La sua piazza centrale, dedicata al violinista e compositore Giuseppe Tartini, ogni sera si popola di ragazzini provenienti da ogni angolo dell’ex Jugoslavia che si sfidano a chi infila più palloni in porta (quella del palazzo comunale). Sempre a Pirano, è stato eletto sindaco per due mandati consecutivi, dal 2010 al 2018, Peter Bossman, nato in Ghana con il nome di Kweku. Primo sindaco “nero” dell’intera Slovenia.

Pirano (Foto Venti3)

Da Pirano si può proseguire in bicicletta per le saline di Strugnano o per le splendide baie sotto le falesie, oppure raggiungere Isola, città a metà strada tra Capodistria e Pirano, da cui partono anche numerosi itinerari ciclabili per l’interno.

Capodistria/Koper: il porto, il turismo e le scuole

Tornando a Capodistria e alle sue politiche “green”, è in fase avanzata il progetto che prevede la costruzione all’interno del porto di un impianto solare con una potenza totale prevista di 3 MegaWatt. Mentre il Comune di Capodistria prevede di realizzare una serie di impianti fotovoltaici su diverse strutture pubbliche. Il primo sorgerà sul tetto del nuovo parcheggio multipiano Sonce-Sole, seguiranno impianti su due scuole elementari, sul Palasport di Scoffie e sulla caserma dei vigili del fuoco. Nonostante la bora, invece, la zona non sarebbe adatta agli impianti eolici.
Prima di concludere, due parole sul bilinguismo e sulla tutela della minoranza italiana. Come già accennato, nei quattro comuni dell’Istria slovena (Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano) l’italiano è lingua ufficiale garantita dalla Costituzione slovena. Di conseguenza, la toponomastica è bilingue e la lingua italiana viene insegnata in nove asili, tre scuole elementari, tre scuole medie e un liceo. Nelle scuole italiane è d’obbligo l’insegnamento dello sloveno e in quelle slovene dell’italiano.
Alberto Scheriani, presidente della “Comunità autogestita costiera della Nazionalità Italiana” aiuta a inquadrare al meglio il contesto. “Il bilinguismo qui è ben definito per legge e l’italiano ha lo status di lingua ufficiale, ma, come si dice: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Per molti versi, i problemi di attuazione delle leggi sul bilinguismo sono simili a quelli altoatesini soprattutto in tempi globalizzati come questi. “Come rappresentanti della comunità italiana — prosegue Scheriani — ci impegniamo per spiegare, non solo alla nostra gente, l’importanza della lingua italiana e sottolineiamo i benefici del bilinguismo. Ci occupiamo anche di denunciare le infrazioni alle norme di tutela perché ha un peso diverso se lo facciamo noi che se lo fa il singolo cittadino, ma siamo anche coscienti delle difficoltà che si possono incontrare. Personalmente, posso dire di aver sempre trovato attenzione e ascolto nelle amministrazioni pubbliche centrali slovene. A volte le soluzioni arrivano solo dopo un processo lungo e complicato, ma non posso non sottolineare i miglioramenti in atto”.
Miglioramenti che appaiono evidenti anche rispetto alle politiche turistiche. Il turismo in bicicletta attira sempre più appassionati che non si limitano ad attraversare la costa o a godersi i bagni in mare, ma colgono l’occasione per scoprire le saline che caratterizzano l’area, in primis quelle del parco naturale di Sicciole. Ma, se si può chiudere con un consiglio, il modo migliore per godersi l’atmosfera di questi luoghi è lasciare ogni mezzo di trasporto disponibile per incamminarsi lungo le piccole baie all’ombra delle falesie tipiche di questo tratto di costa. Lì il verde e l’azzurro finiscono per fondersi reciprocamente pronti ad accogliere al meglio il rosso degli splendidi tramonti sull’Adriatico.

Massimiliano Boschi

Le baie tra Pirano e Isola

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.