Dal grande freddo ai lockdown

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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3 min readSep 13, 2021

In un libro edito da Electa, 70 anni di storia del Teatro Stabile di Bolzano

La presentazione del libro “Teatro Stabile di Bolzano — La storia, gli spettacoli” (Foto Luca Guadagnini)

Era il 19 dicembre del 1950 e Bolzano era imbiancata. Due giorni prima erano caduti oltre venticinque centimetri di neve e in serata il termometro segnava -14.
Un clima che non invitava alle uscite serali eppure in molti non vollero perdersi la rappresentazione della “Dodicesima notte” di William Shakespeare al cinema teatro Corso in Corso Libertà. Chi era presente non l’ha più dimenticato, essenzialmente per due motivi.
Perché il teatro non era riscaldato, tanto che, come sottolineato da Ettore Frangipane in “Bolzano Scomparsa”, i quotidiani del giorno successivo avevano precisato “ “Questa sera si replica, con teatro riscaldato” e perché si trattava del primo spettacolo del Teatro Stabile di Bolzano che era stato fondato da Fantasio Piccoli e dalla “Compagnia del Carrozzone” un mese prima, il 20 novembre.

L’avventura dello Stabile di Bolzano, iniziata in quegli ultimi mesi del 1950 è proseguita, nonostante le numerose difficoltà, fino a oggi e per raccontarla e preservarla, lo Stabile ha pubblicato il libro (edito da Electa) curato da Massimo Bertoldi: “Teatro Stabile di Bolzano — La storia, gli spettacoli”.

Il volume è composto da 370 pagine in ampio formato (oltre 2,5 kg di peso) ed è una precisa ricostruzione di questi primi settant’anni del Tsb attraverso una minuziosa analisi dell’attività e delle linee guida dei suoi direttori corredata dalle testimonianze di drammaturghi, attori, registi e scenografi.
Una corposa sezione del volume è composta di foto e rassegna stampa ed è occupata da un’antologia dedicata a trentacinque spettacoli considerati significativi sotto il profilo artistico e progettuale. Le singole schede permettono, inoltre, di comprendere la specificità dell’allestimento e colgono i cambiamenti stilistici ed espressivi che hanno caratterizzato le varie epoche dello Stabile. In chiusura, il volume presenta una corposa teatrografia illustrata, la bibliografia e l’indice dei nomi.

Il volume è stato presentato in occasione del convegno “Teatro e spazio pubblico” che si è tenuto dal 9 all’11 settembre 2021 al Teatro Comunale di Bolzano e nelle aule della Libera Università di Bolzano.
Un tema quasi obbligato, perché è proprio con lo “spazio pubblico” che lo Stabile ha dovuto confrontarsi pressoché quotidianamente per decenni, perché solo il 9 settembre 1999, esattamente 22 anni fa, è stato inaugurato il Teatro Comunale di Bolzano che lo ospita ancora oggi in forma finalmente “stabile”.
Ma sono proprio queste difficoltà a rendere appassionante l’avventura del teatro Stabile che, come molte altre organizzazioni culturali, sta provando a superare nel miglior modo possibile anche la crisi generata dalla pandemia.
Ne ha scritto l’ex direttore Marco Bernardi in chiusura del suo intervento pubblicato all’interno del volume edito da Electa:
Nei giorni in cui scrivo queste pagine stiamo tutti vivendo la tragedia del Coronavirus che ci stringe la bocca dello stomaco, opacizza i nostri cuori e induce al pessimismo sull’immediato futuro. In relazione alla vita del Teatro Stabile mi sembra di essere tornato ai quattro anni che seguirono l’incendio del teatro di Gries, un periodo molto difficile durante il quale, scoraggiato, ho pensato più volte di abbandonare. Walter Zambaldi ha ora davanti a sè la prova più difficile della sua carriera di uomo di teatro. Sono certo che la supererà nel miglior modo possibile con la sua energia, con la sua intelligenza, con la sua simpatia e che presto torneremo a teatro, felici di emozionarci insieme come succede da tremila anni”.

L’emergenza legata alla pandemia non è ancora del tutto conclusa, ma gli auspici di Bernardi si possono considerare già realizzati. Lo dimostrano il convegno tenutosi tra il 9 e l’11 settembre scorsi, la rassegna “Fuori” che questa estate ha ospitato oltre centocinquanta spettacoli nel capoluogo e in provincia e il ricco programma della prossima stagione.
A guardarsi attorno e indietro, nonostante tutte le difficoltà, è difficile non pensare che la pubblicazione curata da Bertoldi e pubblicata da Electa sia solo al primo volume.

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.