Green Shooting: cinema e sostenibilità a braccetto

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Scripta Manent
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3 min readSep 19, 2022

La certificazione verde si estende anche alle produzioni sostenute da IDM

Green shooting- ©Martin Rattini

Fiction televisive e documentari, film a diffusione nazionale e colossal internazionali: sono molte ogni anno le produzioni che scelgono l’Alto Adige per le loro riprese. La bellezza e la varietà del nostro paesaggio, le ampie foreste e le vette dolomitiche offrono ambientazioni spettacolari.

Da spettatrici e spettatori, al cinema o sul divano, ci godiamo ogni scena senza pensare a quanto complessa sia la macchina organizzativa e il personale impiegato e, nel caso specifico, a quale impatto possano avere sull’ambiente. Per limitare l’interferenza e le possibilità che le produzioni creino danno alle location che le ospitano e promuovere eco-sostenibilità, la Film Commission di IDM, agenzia provinciale che si occupa dello sviluppo e della promozione del territorio, ha ideato la certificazione Green Shooting. Ne parliamo con Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM.

L’Alto Adige e le sue bellezze sono location di varie produzioni televisive e cinematografiche. Potrebbe quantificare il numero di set ospitato negli ultimi anni?
Negli ultimi cinque anni, fra il 2017 e il 2021, l’Alto Adige ha visto arrivare sul proprio territorio circa un centinaio di produzioni cinematografiche e televisive, finanziate o anche soltanto assistite tramite i servizi gratuiti della Film Commission.

Quali sono le criticità ambientali legate a questo settore?
In riferimento alle riprese, le sfide che possono caratterizzare la questione della sostenibilità sono, dal nostro punto di vista, di duplice natura. Da un lato, si trovano l’alto grado di variabilità organizzativa dovuto ad imprevisti di ogni sorta, che influenzano inevitabilmente la lavorazione e, di conseguenza, i piani energetici e di mobilità. Dall’altro lato, ci sono le crew composte da diverse persone con diversi gradi di sensibilità ed educazione sul tema della sostenibilità. La giusta mentalità del singolo individuo spesso può fare la differenza sul set. Anche la conformazione del territorio può rappresentare una sfida. Basti pensare all’Alto Adige stesso: un territorio di montagna, dove l’aspetto logistico può essere complesso da gestire nel rispetto della sostenibilità.

Su quali criteri si basa la certificazione Green Shooting?
Per quanto riguarda il nostro protocollo, ci sono sette categorie: comunicazione sostenibile, ovvero la sensibilizzazione del team alle pratiche eco-compatibili sui set; energia; trasporti; alloggi; catering; materiali; gestione dei rifiuti; green innovation. Quest’ultimo criterio è stato individuato da IDM in collaborazione con l’Ökoinstitut Südtirol-Alto Adige, proprio per dar voce alla creatività e allo sviluppo tecnologico a volte più rapido a imporsi nella realtà rispetto al suo riconoscimento istituzionale.

Cosa devono materialmente fare le produzioni?
Le produzioni richiedenti il finanziamento di IDM possono fare richiesta di Green Shooting in fase di domanda di contributo, compilando una checklist fornita da IDM dove descrivono le misure di sostenibilità che intendono intraprendere durante la lavorazione del film. Inoltre, si devono dotare di un Green Consultant, un esperto che le assisterà nell’applicazione del protocollo. IDM nel 2020 ha investito nella formazione di 6 Green Consultant locali provenienti dal mondo cinematografico. La scelta di offrire un training a professionisti già operanti nel comparto cinema, anziché affidarsi a esperti di sostenibilità senza però esperienza nel settore film, riteniamo sia stata vincente per permettere alle produzioni di confrontarsi con consulenti pienamente consapevoli del funzionamento dei set e delle problematiche che i lavoratori affrontano durante le riprese.

A chi possono rivolgersi per operare nel rispetto della certificazione?
Per informazioni, le produzioni si possono rivolgere come detto ai Green Consultant locali e all’Ökoinstitut, che per conto dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima effettua i controlli ed emette le valutazioni utili all’Agenzia per l’eventuale rilascio del certificato. In generale, IDM Film Commission è comunque a disposizione per illustrare nel dettaglio alle produzioni i diversi step per l’ottenimento delle certificazioni, collaborando a stretto contatto con l’Ökoinstitut.

Quali obiettivi di sviluppo futuro avete per la certificazione?
Nel medio periodo certamente vi è l’armonizzazione dei diversi criteri europei. Questo passo è fondamentale per facilitare e spingere le co-produzioni, che si trovano a girare in diversi territori, ad adottare pratiche sostenibili. In generale l’agilità dei fondi e il continuo sviluppo delle misure di tutela ambientale rimarranno dei passi fondamentali da percorrere.

[Mauro Sperandio]

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