Il pubblico che non c’era
Il successo del Music Lab di Vipiteno nelle parole di Paolo “Jack” Alemanno.
Nell’edizione passata di Scripta Manent, l’abbiamo segnalato come uno dei più interessanti progetti della Valle Isarco, forse dell’intera provincia. E’ il Music Lab dell’Arci di Vipiteno, nato grazie all’intraprendenza di Paolo “Jack” Alemanno. In poco tempo, è diventato qualcosa di molto più importante di un laboratorio musicale: un punto di incontro per chi ama la musica dal vivo e un luogo accogliente e aperto come pochi altri.
A raccontarci storia, successo e futuro del Music Lab è proprio “Jack” Alemanno, anima del laboratorio musicale di Vipiteno. “Il Music Lab nasce come sala prove — precisa — come punto di ritrovo per persone che vogliono fare musica, ma anche per coloro che la vogliono solo ascoltare. Per questo, sin dall’inizio, abbiamo pensato di mettere il locale a disposizione dei gruppi o dei singoli musicisti per delle prove a porte aperte .Una formula che è sensibilmente diversa dei classici concerti, perché con prove a porte aperte intendiamo vere e proprie prove a cui possono assistere e partecipare amici dei musicisti, ma non solo”.
Come è nato il progetto Music Lab?
“Prima di riuscire ad aprire il Lab ho incontrato e conosciuto diversi musicisti della mia zona che si lamentavano della mancanza di una sala dove provare. Ho raccolto le loro opinioni, ho verificato che le lamentele erano giustificate e ho capito che valeva la pena spendere un po’ di energie per trovare una soluzione. Grazie all’assessore alla cultura di Vipiteno Fabio Cola , al musicista Michele Sterchele e al responsabile Arci Davide Fiorotto, quelle energie hanno trovato concretezza. Dopo vari sopralluoghi abbiamo individuato il locale giusto nell’ex discoteca Jagerkeller e siamo partiti”.
Che tipo di musicisti ospitate?
“Di tutte le età e di tutte le etnie e sono stati proprio i musicisti a coinvolgere le altre persone che oggi frequentano il Lab. La formula delle prove aperte, si è, infatti, estesa a vere serate concerto su richiesta del pubblico e dei musicisti. Alcuni concerti sono a tema , per esempio di beneficenza, in ricordo di amici che ci hanno lasciato, workshop, revival di gruppi storici del panorama altoatesino etc. La musica che ospitiamo è, quindi, molto varia e ogni evento riscuote il suo piccolo-grande successo. Da parte nostra, abbiamo accolto tutti e il miglior risultato lo abbiamo ottenuto con il passaparola. In questo modo, ogni evento richiama, oltre agli iscritti Arci, numerose altre persone provenienti da tutta la Alta val di Isarco, ma non solo”.
Insomma avete creato un pubblico che non c’era… E’ stato sufficiente il passaparola?
“E’ stato fondamentale, gestiamo una pagina Facebook per diffondere le informazioni, ma, per esempio, non pubblicizziamo gli eventi con volantini, manifesti e giornali. E’ una nostra scelta precisa”.
Più in generale com’è il panorama musicale dell’area?
“Per quanto riguarda la musica, l’offerta culturale di Vipiteno ha vissuto tempi migliori, ma non possiamo lamentarci, qualcosa si muove. In maggio si tengono i Blue days, durante tutto l’anno il Teatro comunale ospita vari concerti e molti altri eventi vengono organizzati nel circondario.
Il Lab è comunque uno dei pochissimi locali a Vipiteno dove si fa musica dal vivo regolarmente, mentre anni fa se ne contavano una decina”.
Il risultato di cui siete più orgogliosi?
“Grazie al Lab diamo la possibilità a diverse band di presentarsi alla popolazione del territorio, riusciamo a far incontrare persone di provenienze e origini diverse e condividiamo la musica suonata dal vivo. Poi, siamo la scintilla di varie iniziative, tutto questo ci permette di crescere insieme e di confrontarci con altre realtà”.