“Le biblioteche svolgono un servizio fondamentale”

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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3 min readDec 4, 2020

Non solo libri, l’”Emergenza Covid 19” vissuta tra gli scaffali della Biblioteca Culture del Mondo. Intervista a Mauro di Vieste.

Foto Riccardo Di Curti

La “Biblioteca Culture del Mondo” ha la sua sede in periferia, per l’esattezza in via Macello a Bolzano. Per chi non la conoscesse, è stata fondata nel 1985 con il nome di “Centro Terzo Mondo” e aveva la sua sede di via Portici 49 . Già allora aveva tra i suoi obiettivi quello di informare e sensibilizzare la popolazione locale sui grandi temi dello sviluppo dei paesi del Sud del mondo, sui rapporti tra paesi industrializzati e non, sulla politica della cooperazione internazionale allo sviluppo, sulle grandi questioni ecologiche, sulle culture che rischiano di scomparire, sulle grandi religioni del mondo, sui problemi legati all’immigrazione. Ma cos’è oggi la “Biblioteca Culture del Mondo”, per comprenderlo, abbiamo intervistato uno dei fondatori, ancora oggi anima della biblioteca: Mauro di Vieste.

Come siete “sopravvissuti” a questo 2020?

“Credo che l’anno vada diviso in due parti, una fino al termine del primo lockdown, la seconda da quel momento a oggi. Da marzo a inizio maggio, la biblioteca è rimasta completamente chiusa, ma con le prime riaperture di maggio, abbiamo iniziato a rientrare nella normalità, riattivando tutti i servizi non in presenza della biblioteca. Non abbiamo potuto ospitare gli abituali utenti, ma abbiamo ripreso il servizio prestiti che ha funzionato molto bene, tanto da aver già superato il numero di prestiti raggiunto nel 2019, nonostante i due mesi di chiusura del 2020.

Qual è la situazione oggi?
“Da diverse settimane, come tutti, stiamo affrontando la seconda ondata che non ci ha, però, costretti alla chiusura totale. Abbiamo, quindi, fatto tesoro dell’esperienza precedente e ci siamo attrezzati di conseguenza, per esempio, attivando un servizio di consegna a domicilio di libri e dvd in accordo con la cooperativa Vispa Teresa. Riceviamo le richieste via mail e al telefono e grazie ai volontari della Vispa, riusciamo a consegnare il materiale richiesto a casa di chi non può muoversi o vuole limitare al massimo gli spostamenti“.

Come ti immagini i prossimi mesi?
“Ovviamente speriamo quanto prima di aprire nuovamente i nostri spazi al pubblico perché puntiamo in maniera speciale alla rete di relazioni che si possono creare in una biblioteca come la nostra. Più in generale, rispetto al ruolo delle biblioteche, mi è dispiaciuto notare come nella prima fase dell’emergenza Covid, non siano state ritenute un servizio essenziale, specialmente in un periodo in cui le persone erano costrette a restare chiuse in casa. Credo, invece, che fosse il momento giusto per affermare la centralità delle biblioteche. Guardando al futuro, sperando che il messaggio sia passato e non si facciano passi indietro, spero che venga presto trovata una tecnologia di sanificazione automatica che, grazie a strumenti semplici e di facile gestione, permetta alla biblioteche di tornare ad aprire i propri spazi in sicurezza. Perché la nostra biblioteca, così come tutte le altre, ha nel Dna la vocazione alla socialità. Proprio su questo aspetto spero che si possa lavorare al meglio nel futuro, perché non offriamo solo libri, musica e film…“.

Credi che l’emergenza Covid abbia modificato il rapporto tra cittadini e biblioteche?
“Vorrei sottolineare come molte biblioteche generaliste abbiano messo a disposizione dei cittadini importanti fonti di documentazione sulla pandemia basate su selezione ben ragionata di informazioni e nozioni in grado di fornire qualche certezza in più rispetto alla generica navigazione in rete. Da questo punto di vista, le biblioteche hanno sempre svolto un ruolo centrale e spero che la pandemia sia riuscita a far comprendere come alcune questioni, tra cui l’acquisizione di informazioni precise e la socialità, rendano i servizi della biblioteca assolutamente utili e necessari. Spero che una volta terminata l’emergenza, non ci si dimentichi di questo aspetto. La pandemia ci ha permesso di agganciare nuovi utenti e crediamo di poterne agganciare sempre di più nei prossimi mesi“.

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.