Letture altoatesine (gen-feb 2021)

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
Published in
7 min readFeb 3, 2021

Romanzi e saggi in lingua italiana pubblicati dalle case editrici locali.

Da questa settimana, ogni due mesi, segnaleremo le uscite in lingua italiana delle case editrici altoatesine. Per indicazioni e suggerimenti potete scrivere a scriptaflix@gmail.com
Di seguito, in ordine alfabetico per casa editrice, le uscite di gennaio e febbraio 2021. A fine febbraio pubblicheremo le uscite di marzo e aprile.

EDIZIONI ALPHA BETA VERLAG

Giovanni Accardo, Mauro de Pascalis
Solo Tredici chilometri

Martin Scherer ha ventisei anni, vive a San Candido, in provincia di Bolzano, e fa diversi lavori: il cameriere a Jesolo in estate, il muratore, il dipendente in un noleggio sci. Johanna Pichler di anni ne ha invece diciannove, abita a Sillian, in Austria, a “solo tredici chilometri” dal confine italiano: è disoccupata e conduce una vita molto sregolata. Una sera i due s’incontrano in un bar e trascorrono parte della notte insieme, ma pochi giorni dopo Johanna viene trovata morta in Veneto, con segni di strangolamento, i pantaloni abbassati e del nastro adesivo a chiudere bocca e narici.
Cos’è successo? Chi l’ha uccisa e poi trasportata a San Stino di Livenza per gettarla in un fosso? Johanna ha addosso una felpa di Martin, che viene subito interrogato e arrestato, ma che si dichiara innocente. A cercare la verità, tra mille dubbi e domande, sarà l’avvocato De Vitis, alla sua prima esperienza in un procedimento penale, che diventerà un vero e proprio apprendistato giuridico e umano.

Massimiliano Boschi
La montagna disincantata

Il luogo comune non fa più provincia.
Cronache da un piccolo mondo che cambia senza saperlo.
Prefazione di Francesco Palermo

L’Alto Adige/Südtirol è una provincia “speciale” non solo nel suo statuto istituzionale, ma perché abituata a raccontarsi attraverso miti identitari e i traumi di un passato più o meno recente. Ma questo schema interpretativo funziona ancora? O piuttosto ha finito per ridurre altoatesini e sudtirolesi a migranti nel tempo invece che nello spazio? I luoghi comuni hanno ancora un fondamento di verità? L’Alto Adige/Südtirol è realmente così efficiente e ricco, tradizionalista e conservatore? È davvero una terra delle opportunità?
Queste sono solo alcune delle domande che hanno spinto l’autore a salire su bus, treni e biciclette per osservare da vicino luoghi meno noti e raccontare quasi in presa diretta un Alto Adige ormai fin troppo “visibile”, ma che molti si ostinano a non vedere, per privilegi acquisiti o per pigra abitudine.
Il viaggio diventa così un confronto serrato e pieno di sorprese con le nuove “tensioni” che attraversano questa terra, più legate alla gestione dei flussi turistici e migratori che alle questioni etniche o alla famosa “proporzionale”.

Ulrike Kindl, Hannes Obermair (a cura di),
Die Zeit dazwischen/il tempo sospeso (volume bilingue)

L’Alto Adige dopo la Grande Guerra: un territorio destinato a rimanere sospeso tra l’italianizzazione forzata e il culto del tradizionalismo. Davvero non c’erano alternative?
Nel periodo tra il novembre 1918 e l’ottobre 1922 — tra la fine della prima guerra mondiale e la Marcia su Roma — non mancarono voci ragionevoli e persone dotate di buon senso impegnate ad accompagnare con saggezza e sensibilità l’inserimento delle “nuove province” nel tessuto dello Stato italiano. In discussione fu persino un possibile statuto di autonomia, che avrebbe potuto disinnescare sul nascere l’aspro conflitto tra centro e periferia. Il tempo concesso alla ragione fu però troppo breve: i nazionalismi esasperati su entrambi i fronti ebbero il sopravvento e il neonato Alto Adige si trovò risucchiato in una spirale di odio etnico e di falsa retorica patriottica, le cui conseguenze politiche e sociali sarebbero state assai durature.

Italo Ghirigato (a cura di)
Storie nascoste a Bolzano

Equivoca e intrigante, insolita e recondita, lontana dagli scorci da cartolina, dalle rotte convenzionali e dalle solite iconografie identitarie: è la Bolzano che emerge in questa collezione di racconti inediti, che riunisce alcuni tra i migliori narratori e narratrici altoatesini. Prendono così forma storie legate a luoghi particolari e ad angoli nascosti della città, in una sapiente miscela di cronaca locale e fiction, dove la memoria privata si insinua tra le stratificazioni del tempo e in alcuni ritratti in chiaroscuro. Si scoprono così riti religiosi segretamente praticati tra case popolari e più prosaiche e fanciullesche violazioni di antichi chiostri, piccole odissee quotidiane tra botteghe artigiane e pittoreschi gatti dalla spiccata personalità. Alle fantasie suggerite da allegre comari o dal nome di una strada fa da contrappunto la rievocazione di un turismo alpino scanzonato e pionieristico, distante anni luce dalle odierne attrazioni di massa. Passato e presente, rimembranza e disincanto si intrecciano in una polifonia di voci e in una speciale combinazione di eventi curiosi e personaggi sconosciuti ai più, distillando un concentrato di bellezza e mistero.

Racconti di: Celestina Avanzini, Ettore Frangipane, Italo Ghirigato, Marina Michielotto, Marco Passarello, Annamaria de Lena Pavcovich, Paolo Renner, Cristina Sperandio, Alberto Sulligi, Franca Valenti, Claudio Zeppellini

Franco Rotelli
Quale psichiatria

Taccuino e lezioni

Il lungo e straordinario percorso umano e professionale dello psichiatra Franco Rotelli in una raccolta di scritti che pongono al centro della riflessione la permanente attualità di alcuni interrogativi riguardanti il senso stesso del fare psichiatria e della salute mentale come pratica di libertà. La deistituzionalizzazione, di cui Rotelli è stato massimo fautore e interprete insieme a Franco Basaglia, diventa un passaggio imprescindibile nel superamento di un approccio semplicistico e riduzionistico al disagio mentale basato sulla violenza e sull’esclusione sociale delle “vite di scarto”. Il principio ispiratore della radicale ristrutturazione dei servizi di salute mentale, secondo il modello realizzato a Trieste, consiste soprattutto in un’assunzione di responsabilità non solo nella pratica psichiatrica, ma nei confronti dell’intera comunità. Un principio, dunque, essenzialmente “politico”. «Mettere tra parentesi la malattia mentale», secondo la premessa basagliana, significa fare delle strutture terapeutiche veri e propri laboratori di senso, che tra norma e utopia, regole e bisogni, prediligano sempre la dimensione affettiva e relazionale. Quello che Rotelli delinea è un instancabile cammino di inclusione e di emancipazione che riguarda la collettività intera, per «cominciare a occuparci seriamente di tutti i muri più prossimi a noi».

Postfazione di Benedetto Saraceno

ATHESIA

Thomas Mohr
“A piedi a Roma con tre lama”

Tre amici e tre lama intraprendono un lungo pellegrinaggio di 1.075 chilometri a piedi attraverso le Alpi. Dal Renon vogliono raggiungere Roma per incontrare il Papa. Anche loro pensano che sia un’idea folle; lo pensa soprattutto Thomas Mohr che dopo essersi ammalato di cancro non è in buone condizioni fisiche. Più strada percorrono, più il viaggio diventa spirituale e influisce profondamente su di loro. Lungo il cammino Mohr inizia a sentir nascere in sé una nuova serenità e avverte l’urgenza di trovare il senso della vita. Il cammino non è facile ma i nostri tre procedono, affrontando anche montagne coperte di neve e giornate di pioggia battente. Durante il viaggio hanno la fortuna di incontrare tante persone gentili e ospitali. E alla fine giungono in piazza San Pietro, dove li attende l’incontro con Papa Francesco… Una storia commovente sulla fede, sull’amicizia e sulla consapevolezza che arrendersi non è un’opzione.

FOLIO VERLAG

Della casa editrice con sede in via Maso della Pieve a Bolzano, segnaliamo l’uscita in versione tedesca del romanzo di Roberto Andò: “Ciros Versteck”(Il bambino nascosto)

EDITION RAETIA

Barbara Bachmann, Franziska Gilli
Santa o sgualdrina

Donne tra Vaticano, televisione e Coronavirus

Una giornalista e una fotografa evidenziano le contraddizioni dell’immagine femminile in Italia, sospesa tra la concezione tradizionale dei ruoli di genere e la nascita di un nuovo movimento femminista. Ragazze ammiccanti ballano in abiti succinti nei programmi di prima serata, la campagna #MeToo si spegne senza intaccare gli stereotipi sessisti e intanto, nel Paese di seduttori e di gentiluomini, viene uccisa in media una donna ogni tre giorni, nella maggior parte dei casi dal suo compagno.
Nel volume, frutto di tre anni di ricerche e incontri, dalle manifestanti femministe a un’aspirante miss anoressica, le autrici delineano il ritratto di un Paese nel quale i ruoli di genere appaiono più radicati che mai.

La presentazione sulla “Faz

Verena Elisabeth Turin
Come supereroina sarei super!

Verena Turin vorrebbe essere una supereroina. O una cantante. O una ballerina. Ha molti sogni, come li ha ogni altra persona. Con il suo tocco molto personale, racconta della sua vita con la sindrome di Down, del suo lavoro, del suo gruppo musicale preferito, della sua famiglia, dell’amore e delle farfalle. Verena riesce a far piazza pulita dei pregiudizi perché la sindrome di Down non le impedisce di vivere una vita meravigliosa.

Traduzione dall’originale in lingua tedesca pubblicato da Rowohlt

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.