Pesaro 2024. Una capitale culturale e la sua provincia

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
Published in
4 min readFeb 28, 2024

Da Marina Abramović ai fossili di Pergola. I grandi eventi e il welfare culturale.

Foto © Venti3

“Si cominci ancora a sentire che c’è,
senza dubbio c’è
un bene comune generale
e che si sta molto bene nel fare bene
nell’avere dentro il pensiero
un pensiero per chi ci sta accanto in questo traversare”.

Questo è solo un brano dell’”Esortazione urbana e planetare” di Mariangela Gualtieri che l’autrice ha letto lo scorso 20 gennaio in occasione della giornata inaugurale di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il programma di Pesaro 2024 è ricchissimo di eventi di cui saranno protagonisti artisti, musicisti, attori e scrittori (Marina Abramović, Claudio Baglioni, Virginia Raffaele, Drusilla Foer, Arturo Brachetti, Liliana Segre, Ingrid Betancourt…) che saranno in grado di attirare migliaia di visitatori, ma nelle prossime righe proveremo a concentrarci su quel “bene comune” e “sullo stare molto bene quando si fa del bene” a cui si riferisce l’Esortazione di Mariangela Gualtieri.

Le parole pronunciate dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci sembrano giustificare l’approccio “Pesaro 2024 è un progetto collettivo, che abbraccia le due grandi sfide epocali che stiamo vivendo: quella ambientale e quella culturale, centrali nella narrazione del nostro dossier e nella pianificazione del programma. È il racconto di un territorio che ha deciso di giocarsi questa sfida in maniera corale, come una città orchestra, dove ognuno di noi, comuni, imprese, associazioni, cittadini, suona il proprio strumento per comporre insieme una melodia di rinascita. Perché Pesaro 2024 esalta le caratteristiche locali per farle diventare nazionali. Abbiamo deciso di vivere questa esperienza non in maniera egoistica, ma con un macro-progetto ‘50X50 Capitali al quadrato’ che vede i cinquanta Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, a turno, Capitale per una settimana”.

Libreria Open Air di Pesaro (Foto Luigi Angelucci)

Tra il 18 e il 25 febbraio 2024, “la capitale per una settimana” è stata Pergola, cittadina marchigiana di cinquemila abitanti che sorge a una cinquantina di chilometri da Pesaro e a poco più di quaranta da Gubbio.
Il calendario di questa speciale settimana pergolese è stato battezzato ‘L’Oro Blu’, in omaggio alla mostra del “Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola” inaugurata per l’occasione e dedicata ai linguaggi espressivi del blu e dell’oro. All’interno del ricco programma pergolese, martedì 20 febbraio si è tenuto un talk sul progetto di Welfare culturale “Pietre che cantano”.

La collezione Piccinini

A raccontarci questo progetto, realmente partecipato e aperto a tutti, è la curatrice Antonella Micaletti Docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. “Al centro del progetto — premette — ci sono i fossili della collezione di Raffaele Piccinini donata al Comune di Pergola. Un bene culturale di nicchia che crediamo possa essere apprezzato da tutti. La scelta non è stata fatta da me o dall’Amministrazione comunale, ma da un gruppo di volontari che svolgono attività culturali per il Comune o per l’Auser. Persone che hanno partecipato a un corso di welfare culturale che li ha spinti a immaginarsi un intervento sul territorio in occasione di Pesaro Capitale culturale. Al termine del corso hanno proposto di valorizzare la collezione di fossili di Piccinini e su questo ha lavorato l’artista Arianna Pace”.
Un bene comune particolarmente legato al territorio, visto che molti fossili della collezioni sono stati ritrovati sul Monte Catria, che sovrasta il territorio di Pergola. “Crediamo che attraverso racconti e ricordi personali legati ai fossili e a camminate che esplorano il territorio di Pergola — prosegue Antonella Micaletti -, il progetto Pietre che cantano possa coinvolgere l’intera popolazione mostrando come si possa trovare il proprio benessere anche attraverso un bene culturale”.
Un progetto che viaggia in parallelo con “L’Oro blu” e che evidenzia il doppio binario su cui viaggia “Pesaro 2024”.
Per Antonella Micaletti sono progetti paritetici e complementari: “Il mio primo obiettivo era la partecipazione dei cittadini, io non sono un’appassionata di fossili, ma anche un bene culturale che ritenevo così lontano da me ha aiutato la mia crescita personale. La condivisione con altri ha portato a sviluppare attività che hanno coinvolto persone di diversa provenienza che si sono inserite con grande successo anche nel progetto L’Oro Blu. Il progetto Pietre che cantano non solo migliora la riconoscibilità e l’attrattività di Pergola, ma contribuisce alla crescita del territorio creando benessere diffuso attraverso iniziative partecipate in cui i cittadini si riconoscono, che sentono proprie. Un percorso di welfare culturale in grado di migliorare il tessuto sociale dei territori che crediamo e speriamo possa continuare anche dopo Pesaro 2024”.

Massimiliano Boschi

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.